Valeria's POV
Dopo quella notte d'amore ci addormentammo intrecciate, io rimasi sveglia giusto il tempo di potermi godere il suo respiro da principessa addormentata soffiarmi lieve sulle labbra. L'avrei davvero voluta accanto a me per i mesi, e perchè no, anche negli gli anni a venire, ma il dado ormai era tratto ed il pensiero di Rosalind prevaleva su tutto.
Fu l'odore del caffè a svegliarmi la mattina successiva, aprii gli occhi e Cathleen era ai fornelli per preparare la colazione. Mi alzai in silenzio e la raggiunsi cingendole i fianchi da dietro.
"Buongiorno bambina mia". Le scostai parte della sua cascata di riccioli rossi posandole le labbra sul collo, si voltò verso di me e la vidi con gli occhi lucidi, avrei voluto baciarla e riportarla sul letto per ripetere tutto ciò che avevamo fatto la notte, ma con mia sorpresa si divincolò dal mio abbraccio.
"Stanotte è stato meraviglioso Val, ma è meglio per entrambe che sia stata l'ultima volta." Adesso era lei la donna matura, capace di porre un argine a qualcosa che avrebbe potuto sfuggirci di mano. Annuii e le accarezzai il viso senza pronunciare una parola. Dopo la decisione di dedicare la mia vita a Rosalind d'altronde era perfino più che giusto che io e Cathleen iniziassimo a staccarci fisicamente. Quella notte d'amore lei aveva deciso essere l'ultima, e per l'affetto ed il rispetto che le portavo ne convenni.
"Questa notte la conserverò per sempre nel mio cuore Val, conserverò nella mia mente i tuoi baci, il tuo odore e il tuo sapore, e Dio solo sa quante altre volte vorrei che accadesse ancora, ma tu oggi incontrerai la donna che ami davvero e io voglio avere il coraggio di guardarla negli occhi." Le accarezzai il viso e l'abbracciai senza dire una parola, di altre parole d'altronde non ve ne era bisogno.
Facemmo colazione, ci vestimmo e lasciammo il Sandwell Park in direzione del centro di Birmingham, e da lì verso la zona della residenza per anziani dove era ospitata Rosalind. Percorsi alcuni chilometri quando Cathleen mi chiese improvvisamente di accostare senza darmi spiegazioni. Scese dal camper e solo dopo averla vista attraversare la strada mi accorsi che si stava dirigendo verso un negozio di fiori. Uscì dopo dieci minuti con un vaso di fiori tra le mani e mi raggiunse.
"Cos'hai preso tesoro?". Aprì l'involucro che fasciava il vaso e con il più luminoso dei sorrisi me lo mostrò: erano due orchidee rosa.
"Questo è il mio dono per te e Rosalind Val." Avevo gli occhi lucidi e l'abbracciai. Ripartimmo in direzione del Digby Manor dove arrivammo nel giro di quindici minuti. Posteggiai e scendemmo avviandoci lungo il vialetto che, costeggiando il grande parco della residenza, portava all'ingresso della struttura sanitaria. Chiesi a Cathleen di attendermi su una panchina del parco, non volevo piombare nella camera di Rosalind con una persona a lei sconosciuta, questo per più di una ragione: la privacy innanzitutto, nel caso in cui Rosi, sebbene la mia visita fosse prevista, non fosse ancora vestita. Bussai e non fu la sua voce a dirmi di entrare; chi mi aprì la porta fu una donna dai tratti orientali. Sorridente mi fece entrare, e quando vidi Rosi rimasi a bocca aperta: era in piedi davanti a uno specchio mentre si spazzolava i lunghi capelli, un vestito a stampe floreali la cui gonna le arrivava alle ginocchia ed un paio di decolletè tacco 8. Si voltò e mi venne ad abbracciare.
"La mia Val".
Me la strinsi così forte che per un attimo temetti di farle male, ma ero davvero felice che mi avesse chiamata con il mio nome invece di "Vita". Si voltò verso l'altra donna e me la presentò come la sua compagna di stanza, solo in quel momento mi accorsi infatti della presenza di un letto in più. Si chiamava Fumiko, all'incirca coetanea di Rosalind sebbene il nero corvino dei suoi capelli raccolti a chignon non sembrasse essere disposto a cedere tanto presto spazio al grigio.
"Rosi sei radiosa...come stai amore mio?"
"Sto bene bambina mia, ho sentito mio figlio e pare che voi due stiate tramando qualcosa alle mie spalle, ma mi piacerebbe sentire la tua versione...lui è stato un po' vago sui dettagli."
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Non doveva accadere
RomanceQuando Valeria, 30enne italiana docente di storia medievale incontra lo sguardo dell'allieva irlandese 19enne Cathleen, ogni suo proposito è destinato a crollare come un castello di carte al primo soffio di vento.