Valeria's POV
Arrivai a casa dall'università prima di Cath grazie al doppio favore che mi fece il magazziniere del mio ateneo a cui mi ero rivolta per chiedergli se avesse degli scatoloni di cartone vuoti da regalarmi. La mia intenzione sarebbe stata quella di avere da lui la conferma che ne avesse ed il giorno dopo sarei andata a prenderli con il camper. Quando gli comunicai i miei propositi mi sorrise e dopo avermi chiesto quanti me ne servissero non seppi cosa rispondere; quattro, cinque forse.
"Devo riempirli in vista di un cambio di casa signor Caithness...ne ha quattro o cinque?"
"Certo professoressa...lei abita a poche centinaia di metri da qui se ricordo bene". Annuii e con mia grande sorpresa si offrì di portarmeli a casa lui stesso al termine del suo orario di servizio. Lo ringraziai e gli dissi che essendo io senza macchina lo avrei atteso per quella restante mezz'ora così che ne avrei approfittato, oltre che per aiutarlo, anche per farmi dare un passaggio fino a casa. Decisi di far passare quel lasso di tempo andando a prendere un caffè al bar dell'università e gli chiesi se gradisse qualcosa, mi sorrise dicendomi che un bel caffè shackerato con ghiaccio e panna sopra lo avrebbe "riconciliato col mondo". Gli sorrisi a mia volta e dopo avergli puntato il dito gli risposi che avrei seguito il suo esempio. Andai al bar e dopo essermi fatta fare i due caffè mi feci consegnare un piccolo vassoio e tornai in magazzino per berlo insieme a lui.
"Grazie professoressa".
"Di nulla signor Caithness...e'il minimo vista la sua gentilezza".
"Oh la prego, mi chiami David".
"A patto che lei mi chiami Valeria...allora riconciliamoci con il mondo". Ci toccammo i due nostri bicchierini ed iniziammo a sorseggiare i nostri caffè shackerati.
"Non credo che lei debba riconciliarsi con il mondo Valeria, glielo leggo in viso".
"No David, in effetti sto attraversando un momento felice...mi permetta di essere indiscreta...per lei non è così?"
"Sono solo stanco di stare dietro questo tavolo e al dover arrampicarmi sulle scale per tenere in ordine tutta la marea di cose che ci sono su queste file interminabili di scaffali...non ho più l'età per fare questo lavoro".
"Le manca tanto per andare in pensione?"
"Solo un anno ringraziando il cielo e appena sarò libero prenderò la mia barchetta e porterò un po' in giro mia moglie per le coste della Cornovaglia".
"Che posto meraviglioso la Cornovaglia...ci sono stata la primavera scorsa, esattamente a St. Yves".
"Conosco benissimo St. Yves, una delle mie due sorelle gestisce un piccolo ristorante, e' davvero un posto incantevole".
Appena mi disse così collegai il suo cognome a quello di colei che gestiva il ristorantino dove io e Cath ci fermammo a cena e a dormire.
"Mi faccia indovinare...sua sorella si chiama Evelyn e gestisce il Two Ladies".
"Proprio così Valeria...vi siete conosciute?"
"Ci sono stata la prima volta una decina d'anni fa e l'ultima come le dicevo lo scorso aprile, e' un piccolo scrigno il suo locale ed Evelyn una donna di gran classe, oltre a Zadie la ragazza che l'aiuta in cucina".
"Si Valeria, quella ragazza araba non è solo la sua aiutante ma la sua compagna, bellissima ragazza e con una storia difficile alle spalle, mia sorella ne è innamoratissima ed io sono felice per lei anche se potrebbe avere l'età di sua madre".
"Mi permetta di correggerla David, Zadie non è araba ma persiana,.e comunque si ho notato anche io il loro bellissimo legame".
"Quello di mia sorella è un locale molto particolare, come lo ha conosciuto?"
STAI LEGGENDO
Non doveva accadere
RomanceQuando Valeria, 30enne italiana docente di storia medievale incontra lo sguardo dell'allieva irlandese 19enne Cathleen, ogni suo proposito è destinato a crollare come un castello di carte al primo soffio di vento.