Capitolo 44

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Cathleen's POV

Fui felice di vedere che la vacanza di mia mamma si andasse concretizzando, e a maggior ragione che questo viaggio la portasse a conoscere prima ancora di me la famiglia della donna che amavo. Uscimmo tutte e tre dalla sua camera nello stesso istante in cui Erin stava uscendo dalla sua dopo aver fatto i compiti, e fu nostra madre a svelarle la destinazione del loro viaggio.

"E quando partiamo mamma?"

"I primi di giugno amore, ci ospiteranno i genitori di Valeria nella loro casa al mare".

Saltò dalla gioia la mia sorellina, e corse in giardino a darne notizia a nostro papà che si era rimesso a trafficare intorno alla sua auto. Li raggiunse mia madre per spiegargli nei dettagli il colloquio avuto con la mamma di Val, e vidi mio padre sorridere. Mi voltai a guardare Valeria, le diedi un bacio e le feci notare che il nostro weekend irlandese era ormai giunto al termine; il giorno dopo saremmo dovute ritornare in Inghilterra.

"Me ne ero totalmente dimenticata Cath; dell'Inghilterra, della scuola, della mia casa...sono stata così bene qui che mi pare di esserci da sempre amore mio".

"Ti ricordi cosa ti dissi al termine del nostro primo weekend in Cornovaglia Val?"

"Ci siamo dette tante cose in quel viaggio bambina mia..."

"Ti dissi che era stato il secondo weekend più bello della mia vita"

"Sì ricordo benissimo...e so già cosa stai per dirmi...ed è la stessa identica cosa che penso io amore mio...è questo il nostro weekend più bello...anche se tanti altri ne passeremo insieme Cath".

A quelle parole le chiesi di attendermi alcuni minuti e corsi in camera mia, aprii l'armadio e presi la scatola contenente due tuniche bianche che conservavo da quando me le regalò mia nonna il giorno che compii diciotto anni; me le donò e mi chiese di conservarle fino al giorno in cui avrei trovato il ragazzo giusto . Pur formalmente cattolica lei era sempre stata legata alle tradizioni gaeliche, una delle quali, e specificamente quella matrimoniale, prevedeva un cerimoniale che risaliva ai tempi dei Celti, e di cui i tre elementi principali erano due tuniche bianche, una cordicella ed una pietra; presi un nastrino di seta dal cassetto da usare come cordino, mentre di pietre nel luogo dove ero intenzionata a portare Val non avrei avuto problemi a trovarne una adatta. Ma era appunto il luogo l'elemento principale e imprescindibile teatro di ciò che era ormai giunto il momento di fare.

Raggiunsi Valeria, e dopo averle proposto di fare un giro in macchina salutammo i miei ancora intenti a chiacchierare in giardino e salimmo sull'auto di mia madre.

"Dove vuoi portarmi Cath?"

"Alla cattedrale amore mio"

"C'è una cattedrale in questa zona tesoro?"

Non le risposi, mi limitai a sorriderle e a sbattere le palpebre, misi la prima e partimmo.

"La mia bambina vuol fare la misteriosa"

Durante il tragitto passammo davanti alla casa di mia nonna e gliela indicai per poi continuare il nostro breve viaggio verso la foresta di Balrath. Fermai la macchina ai margini del bosco, presi la scatola con le due tuniche e scendemmo lungo il sentiero che portava al torrente addentrandoci dentro la boscaglia.

"Cathleen io ti sto seguendo come una cagnolina ma mi piacerebbe sapere dove mi stai portando amore mio, e magari sapere anche cosa contiene quella scatola tesoro".

Le diedi la mano, le dissi che eravamo quasi arrivate, e quando fummo sul posto rimase senza parole; davanti a noi si ergeva maestosa la vera padrona di questo luogo.

"Ti presento la Grande Nonna Val"

"Che meraviglia Cath...ma è una quercia enorme"

Ne fu talmente affascinata che si avvicinò al tronco possente guardandola dal basso verso l'alto accarezzandone la corteccia.

Non doveva accadereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora