Valeria's POV
Terminata la nostra pizzata casalinga le chiesi che per favore lei si occupasse di lavare le quattro cose usate per cenare, mentre io sarei andata a prepararle il letto della camera degli ospiti.
"La camera degli ospiti...?"
La sentii bofonchiare in quella che mi suonò come una timida protesta. Le andai vicina, accarezzai il suo viso, e dandole un bacio sulla guancia provai a convincerla che fosse la scelta migliore.
"Sì tesoro, domani mattina dovremo alzarci presto, e passare la notte l'una accanto all'altra non ci aiuterebbe molto nel prendere sonno, e lo dico conoscendo me stessa, tu faresti la brava, ne sono sicura".
Mi fece una smorfia mista ad un sorriso e me ne andai in quella che sarebbe stata la sua camera per una notte. Aprii l'armadio, presi lenzuola e coperte e le preparai il letto. Ripensai alle parole che le avevo detto in merito al tenersi lontana dai miei piedi e sorrisi da sola come una scema. In realtà quella sua passione mi intrigava molto, ma ancora di più mi piaceva giocare a fare la preziosa con quella parte di me che lei sembrava desiderare così tanto.
Una volta preparato il letto le dissi che sarei andata a farmi una doccia e poi mi sarei ritirata in camera mia a leggere un libro, e che si sentisse libera di fare altrettanto.
"Ok Val..anche se una doccia non dura una notte intera..."
"Non ti seguo Cath...tradotto...?"
Si slacciò la vestaglia rimanendo nuda, mi prese per mano e guardò in direzione della porta del bagno.
"Tradotto...facciamo la doccia insieme mia splendida prof?"
"Ma sì bambina mia, una doccia insieme a te sarei una stupida a rifiutarla".
Volle lei stessa sciogliermi la vestaglia, e seguii il suo sguardo stupefatto ed incantato mentre le sue mani mi scoprivano prima il seno e poi il basso ventre. Guardare l'espressione del suo viso era per me stessa un'emozione. Da quanto non mi sentivo così corteggiata, desiderata e magicamente sedotta. Nella mia mia vita ero sempre stata io a muovere i fili dell'approccio e del corteggiamento ogni qual volta i miei occhi ebbero a posarsi su qualche donna che trovassi attraente.
Questi momenti che Cathleen mi donava volevo godermeli tutti, potevo quasi toccarla l'attrazione che provava per me tanto era intensa. Mi sfiorò i capezzoli già dritti come chiodini e poi entrammo nella doccia. Ci chiudemmo dentro e fui io a girare la manopola dell'acqua calda. Scappò un grido ad entrambe quando il primo getto che ci investì fu d'acqua fredda. Ma fu solo un attimo, il tepore seguì quasi subito. Le porsi la spugna affinchè ci versasse il bagnoschiuma ma mi fece cenno di no, se lo lasciò colare su una mano e mi chiese di voltarmi dandole la schiena. Mi insaponò il collo, le spalle e poi giù lungo i fianchi, ed io di nuovo come una bambola tra le sue mani. Si accovacciò dietro di me sollevandomi una gamba e appoggiando uno dei miei piedi sulle sue gambe, mi accarezzò tutta la pianta per poi lasciar scivolare le dita della sua mano tra quelle del mio piede. Ripetè gli stessi identici movimenti con l'altro, e lo fece con una tale grazia che mi fu impossibile trattenere un gemito.
"Ti sto facendo il solletico...?"
"No amore mio...mi stai mandando in cielo".
Si alzò, mi scostò i capelli, e dopo avermi baciato la nuca sentii una delle sue mani scivolarmi tra le natiche, le sue dita farsi strada tra esse per poi cercare il contatto con la mia rosellina più segreta. Mi arrivò una sferzata di piacere tale che mi cedettero quasi le gambe. Fu lei a sostenermi, le sue dita curiose accennarono a forzarne l'ingresso, ma solo per un attimo, come se timorosa di causarmi dolore. Dolore che ci fu, ma misto ad un piacere che io stessa non avevo fin lì mai provato. Mi voltai verso di lei ed incollammo le nostre labbra per poi lasciare che le nostre lingue danzassero lente. Ci staccammo per versarci sulle mani altro bagnoschiuma e tornammo ad insaponarci a vicenda.
L'acqua calda stuzzicava ulteriormente i nostri corpi rendendoli sensibili mentre l'acqua ci scorreva sul corpo. La feci girare e le bloccai le mani in alto tenendole ferme con la mia sinistra mentre con la destra scendevo ad accarezzarle la schiena...la vita...la pancia...fino ad avvicinarmi di più alla sua vagina. Quanto le sfiorai il monte di Venere le sfuggì un sospiro. Continuai a scendere facendo scorrere le dita fra le grandi labbra per poi entrare dolcemente in lei. Gemette quando le mie dita cominciarono a tracciare piccoli cerchi lenti sul clitoride, le scostai i capelli dal collo cominciando a baciarlo lasciandole tanti piccoli succhiotti, le mie dita si muovevano più veloci sul suo pistillo sfregandolo e Cathleen rispondeva con piccoli gemiti che non facevano altro che farmi vibrare con lei. Una delle sue mani raggiunse a sua volta il mio fiore cominciando lei stessa a masturbarmi, prima lentamente e poi a ritmo sempre più sostenuto, fino a quando venimmo insieme gridando e crollando sulle nostre ginocchia.
Rimanemmo abbracciate per un tempo indefinito a baciarci e ad accarezzarci immerse nella nuvola di vapore acqueo, mentre le ultime onde di piacere ci abbandonavano lasciandoci esauste e felici. Fu in quel momento che udimmo il suono del campanello di casa. Uscii dal vano doccia, mi misi uno dei due accappatoi appesi dietro la porta del bagno e l'altro lo passai a Cathleen. Andai alla porta, guardai dallo spioncino e vidi che era Rajiv.
"Disturbo Val..?" Aveva in mano la tazzina che gli avevamo fatto cadere in giardino.
"Diciamo che il timing lo hai preso al secondo, un minuto prima ti avrei detestato e lasciato suonare all'infinito, stavo facendo la doccia tesoro".
"Beh ho pensato che questa tazzina fosse tua...".
"Sì Rajiv, ci è caduta mentre chiacchieravamo sul poggiolo".
"AH...il tuo dilemma è ancora in casa...?"
"Sì mio curiosissimo amico...ed era sotto la doccia con me...ma abbiamo appena finito, entra pure.
"No Val, sono già le 23, e domani mattina devo andare a Londra a prendere mio padre e mia madre che arrivano da Mumbai".
"Sono felice per te Rajiv".
"Grazie amica mia, ma io lo sono un po' meno, si fermeranno un mese e per tutto questo tempo non mi potrò vedere con Trevor..."
"Chi è Trevor...?"
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Non doveva accadere
RomanceQuando Valeria, 30enne italiana docente di storia medievale incontra lo sguardo dell'allieva irlandese 19enne Cathleen, ogni suo proposito è destinato a crollare come un castello di carte al primo soffio di vento.