Capitolo 17

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Cathleen's POV

Rimasi in bagno ad asciugarmi i capelli ma cercai di origliare da dietro la porta per capire chi avesse suonato il campanello. Riconobbi la voce del suo vicino e percepii che fosse venuto per la tazzina che gli avevamo fatto cadere in giardino. 

"Beh Val, vedi, non sei l'unica ad aver perso la testa per una persona molto più giovane, ci sono cascato anche io...ma senti è tardi, ti racconterò tutto nei prossimi giorni, buonanotte amica mia e salutami...come si chiama il dilemma...?". 

"Si chiama Cathleen...ciao Rajiv, buonanotte".

Chiuse la porta, e dopo avermi raggiunta in bagno prese un phon e finì di asciugarsi i capelli ragguagliandomi sul motivo di quella visita improvvisa di Rajiv. Si posizionò poi dietro di me e diresse il getto d'aria calda sui miei capelli. Ci guardavamo attraverso lo specchio, entrambe consapevoli che sarebbe bastato un nonnulla per tornare a fare l'amore. Una volta asciugati i miei capelli ci passò le dita di una mano, mi baciò una spalla, mi diede la buonanotte e uscì per ritirarsi in camera sua, non prima però di avermi imposto di leggere ancora qualche pagina della Historia.

Una volta raggiunta la mia camera provai a leggere ancora qualche pagina di quel libro, ma senza riuscire a concentrarmi. Saperla da sola nel suo letto e non poter infilarmi sotto le coperte con lei per coprirla di baci dalle palpebre ai suoi piedi annullò ogni altra mia attività del pensiero. In testa avevo solo lei, e non resistetti, mi sfilai le mutandine e iniziai a darmi piacere da sola, silenziosa come una libellula. 

Valeria's POV

Mi addormentai pensando alla mia dolcissima bimba nella stanza accanto e al fatto che se non avessimo dovuto alzarci presto la mattina successiva le avrei bussato alla parete per invitarla a dormire con me. La desideravo come non mi capitava di desiderare qualcuno da molto tempo,  ma dentro di me esisteva un conflitto in cui desiderio e razionalità combattevano in maniera furiosa. Ero pur sempre colei che l'indomani l'avrebbe voluta ben sveglia e attenta durante tutto l'arco delle ore di lezione, e per puro spirito deontologico mi sarei sentita la più stupida delle donne se l'avessi vista mezza addormentata a causa di una notte d'amore con la sottoscritta. E comunque no, non era solo una questione relativa all'essere la sua insegnante, a lei e al suo futuro tenevo davvero molto.  

Alle 6:30 suonò la sveglia, mi alzai e mi diressi in bagno senza andare a svegliarla, così da evitare incroci pericolosi nel posto più intimo della casa. Fu solo dopo che mi diressi in camera sua, dormiva ancora come una marmotta. Mi chinai per darle un bacio sulla fronte e la sentii borbottare qualche parola di protesta.

"Ehi pigrona, stai davvero protestando per un mio bacio? Dai che è tardi". 

Aprì gli occhi, dette un'occhiata all'orologio e mi sorrise.

"Buongiorno prof, no protesto perchè stavo sognandoti...."

"Beh sono qui in carne ed ossa, direi che è un po'meglio no...?"

"Si ma nel sogno ti stavo slacciando i..."

"Si va bene, me lo racconterai dopo, dai alzati che io vado a vestirmi!".

Tornai in camera mia e aprii il guardaroba. Scelsi una camicetta bianca con motivi floreali, jeans rossi ed un paio di sandali con zeppa, mi spazzolai i capelli chiedendo a voce alta a Cathleen se fosse pronta, e incredibilmente lo era. Fece capolino dalla porta della mia camera lasciandosi sfuggire un "wow". Le sorrisi chiedendole retoricamente se fosse un complimento e mi lanciò uno sguardo ai sandali".

"Carini vero...?"  

"Più che carini Val, decisamente sexy".

Presi la borsa e uscendo dalla mia camera le detti un pizzicotto sul naso seguito da un bacio sulle labbra.

Non doveva accadereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora