Capitolo 18

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Cathleen's POV

Dio mio, ma davvero mi ha toccato il sedere all'ingresso del college? Sì ok era più uno scappellotto affettuoso per dirmi di muovermi, e poi quest'aria euforica. Ci salutammo, la osservai salire le scale, e mi accorsi di non essere l'unica a guardarla; gruppetti di ragazzi ancora fermi nell'atrio d'ingresso si dettero di gomito con sguardi ammirati e commenti da maschi arrapati che potei quasi intuire. Sorrisi da sola e mi avviai verso l'aula dove le prime due ore di lezione sarebbero state di fisica, ma non vedevo l'ora che iniziasse il corso di storia medievale che avrebbe chiuso la mattinata per ritrovarmela davanti. In quell'esatto momento mi raggiunse Trevor, mi strinse a sè chiedendomi se fossi ancora arrabbiata con lui.

"No, non sono affatto arrabbiata con te, mi erano sembrate solo un po' maliziose e fuori luogo certe tue affermazioni sulla nostra prof, tutto qui". Mi sorrise, si guardò intorno e accostò la bocca ad una delle mie orecchie.

"So che hai passato la notte a casa sua...". Impallidii e non seppi replicare, come poteva averlo saputo? Mi prese teneramente le mani guardandomi dritta negli occhi.

"Cath anche io mi sono innamorato di un uomo, e quell'uomo si da il caso che sia un suo vicino di casa...".

Rimasi allibita. Non tanto dal fatto che il mondo fosse così piccolo quanto più dal sapere che uno sciupafemmine come lui si fosse preso una sbandata per un uomo. Solo dopo ipotizzai che questi potesse essere Rajiv, quanti altri vicini gay avrebbero potuto essere i vicini di Valeria.

"L'ho conosciuto in un pub di Reading al termine di una serata passata con degli amici, ero rimasto da solo ed ero un po' brillo e al tavolo di fronte c'era lui che per tutto il tempo non smetteva di guardarmi e di sorridermi, subito ero imbarazzato però anche incuriosito e comunque lo trovavo attraente...e così quando mi ha invitato al suo tavolo ho accettato".

Trevor's POV

Per le donne io ho sempre perso la testa, ma fin dalla prima adolescenza le mie fantasie non le riservavo solo al gentil sesso, più di una volta avrei voluto provare a far sesso con un mio amico ma mi è sempre mancato il coraggio. Addirittura ogni tanto mi capitava di guardare qualche filmino gay, soprattutto dopo essermi fumato una canna.

Quella sera al pub ero abbastanza alticcio, e quando notai quel tizio dai tratti indiani che non mi toglieva gli occhi di dosso mi scattò qualcosa. Era anche molto effemminato, e questo aspetto fu decisivo nel accendermi la scintilla della curiosità.

Non appena gli amici con cui avevo deciso di passare la serata se ne tornarono a casa mi ritrovai a ricambiare i sorrisi che questo tizio sulla trentina mi riservava, al punto che quando mi fece cenno di sedermi al suo tavolo accettai volentieri.

Chiacchierammo mezz'oretta, e oltre a sentirmene attratto scoprii che era anche molto simpatico e divertente, e anche lui ogni tanto amava farsi una bella fumata d'erba. Mi disse di averne qualche grammo in casa e che gli avrebbe fatto piacere finire la serata girandosi una canna in compagnia. Accettai volentieri e nel giro di dieci minuti a piedi arrivammo a casa sua. Durante quel breve tragitto parlammo del più e del meno, evitai di parlargli di me, di dove abitassi o di dove studiassi. La mia intenzione era di vivermi quella serata e basta, senza dargli troppi dettagli sulla mia vita.

Una volta entrati in casa andammo ad accomodarci sul divano che aveva in sala, aprì una scatola di legno con stampata l'effige di Ganesh; immagine che notai campeggiare anche su di un telo incorniciato ad una parete. Tirò fuori dalla scatola una cimetta di Marijuana, ne sbriciolò una parte e dopo averla mischiata a del tabacco arrotolò tutto in una cartina. Mi porse lo spinello, e dopo avermelo fatto accendere si alzò dal divano e andò ad accendere lo stereo. Mise su una bellissima musica tipica della sua terra con il suono inconfondibile del sitar, e che trovai perfettamente azzeccata per accompagnare il thc che lentamente sentivo entrarmi in circolo, e lui tornò a sedersi accanto a me.

Gli passai la canna e nel farlo le nostre mani si sfiorarono, mi guardò negli occhi e mi sorrise mentre si metteva la sigaretta tra le labbra. Mi ritrovai addirittura ad essere impaziente che quello spinello si esaurisse per vedere cosa sarebbe successo. Sussurrai parole incomprensibili anche a me stesso mentre sentii una mano di Rajiv accarezzarmi i capelli, e a quel punto socchiusi gli occhi e mi lasciai trasportare. Volevo che nulla mi distraesse dalle sensazioni che le sue dita mi stavano trasmettendo.

Poggiai la testa sulle sue gambe ed fu lui stesso a rimettermi tra le labbra la canna oramai quasi al termine. Mi accarezzò la fronte e mi bastò quella carezza a provocarmi un'erezione. Mi tolse lo spinello dalla bocca, lo spense nel portacenere e gli presi la mano posandomela sul pacco già gonfio. Si chinò sul mio viso e mi dette un bacio, bacio a cui risposi facendo saettare la mia lingua tra le sue labbra. Stavo baciando un uomo per la prima volta e mi piaceva da impazzire.

"Ti va di andare sul letto Trevor...?" Annuii, gli detti la mia mano e andammo in camera sua, avevo il cuore che mi andava a mille. Riprendemmo a baciarci e a lasciar giocare insieme le nostre lingue e mi lasciai spogliare, mi fece sedere sul letto, mi sfilò la maglietta, i pantaloni e lasciandomi in boxer, da cui gli fu evidente notare il mio stato di eccitazione.

Feci lo stesso con lui e rimanemmo nudi a guardarci, e rimasi incantato nel vedere il suo membro eretto e pulsante di desiderio. Tornammo a baciarci mentre una mano di entrambi raggiunse lo scettro dell'altro. Mi parve di rompere il diaframma tra ciò che fino a quel momento avevo relegato a fantasie solitarie, per varcare un mondo nuovo: stavo masturbando un uomo e lui lo stava facendo a me. Ci sdraiammo sul letto senza smettere di baciarci e accarezzarci, la mia lingua rincorreva la sua. Passò quindi a baciarmi il collo, i capezzoli, e poi con calma si girò e poggiò le mani sul letto dicendomi..."Ti voglio"...Con semplicità e desiderio...ma subito aggiunse..."dentro". A quelle parole ebbi una contrazione inguinale. Mi misi dietro a lui e in ginocchio iniziai a baciargli il sedere e...in cerchi concentrici mi avvicinai sempre di più al suo buco...infilai la lingua...insalivai tutta la zona...lui aveva la pelle d'oca...mi alzai e poggiai la punta...Il suo buco si apriva e si chiudeva...voluttuoso fremeva. Entrai poco, e con una leggera fatica ... ebbe un fremito di dolore...mi bloccò con le mani... restammo un po' fermi...poi si rilassò e mi lasciò entrare... entrambi gememmo di piacere. Iniziai lentamente ma in breve persi il controllo...e iniziai a sbatterlo con urgenza...lui mi incitava poggiando le mani sui glutei e stringendoli. Mi chinai verso di lui e cominciai a baciargli il collo, il mio petto e la sua schiena aderivano...un velo di sudore sulla pelle di entrambi..con una mano Iniziai a strizzargli un capezzolo mentre con l'altra lo stringevo per il mento...gli voltai la testa e le nostre lingue si avvinghiarono mentre lo penetravo più forte . Staccai la mano dal capezzolo e presi il suo membro ...era durissimo...ne percepivo le vene con i polpastrelli... avevo la sensazione di svenire....la percezione di un piacere luminoso...esplodemmo...prima io dentro di lui....e poi lui sulla mia mano.... urlando di piacere. Rimanemmo abbracciati e a sussurrarci parole dolcissime fino ad addormentarci l'uno tra le braccia dell'altro.

Continuammo a vederci anche nei giorni e nelle settimane successive, quelle emozioni vissute con Rajiv ero ormai deciso a non farmele mancare mai più. E soprattutto a lui non volevo rinunciare più.








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