Capitolo 23

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Cathleen's POV

Erano già due ore abbondanti che guidavo, ma ne avrei fatte altrettante nello stato di leggerezza mentale in cui mi trovavo. Valeria questa volta si era addormentata davvero, e sulla mia spalla. La lasciai dormire, troppo bella la sensazione di sentirmela addosso, e indescrivibile il profumo dei suoi capelli ogni volta che mi voltavo posandole un bacio sulla testa. Avrei guidato fino in Patagonia con lei accanto, ed invece eravamo solo a metà del percorso. Appena passata Bristol bordeggiando il Galles, per arrivare sulla punta estrema della Cornovaglia ci sarebbero volute almeno altre due ore. Fu da lì a pochi minuti che Valeria si staccò dalla mia spalla, si stiracchiò e con la voce impastata dal sonno mi chiese dove eravamo. 

"Sono crollata, dove siamo amore mio?"

"Abbiamo passato Bristol Val".

"Cavolo, ancora due ore...dai Cath fermati alla prossima piazzola di sosta così ti do il cambio tesoro". 

La successiva area di sosta non era una semplice e anonima piazzola ma una molto più confortevole area di servizio con annesso punto ristoro. La raggiungemmo dopo una decina di minuti, parcheggiai e dopo essere scese ci sgranchimmo un po' le gambe per poi dirigerci verso la caffetteria. Ci accorgemmo che oltre al punto ristoro e al servizio carburanti c'era perfino un negozio di abiti e costumi da spiaggia. Entrammo nella caffetteria riproponendoci di dare un'occhiata agli abiti esposti una volta rifocillate. Nel punto ristoro non c'erano molti avventori, cosicchè riuscimmo a mangiare un pezzo di torta e berci un caffè in tempi ragionevoli. Pagai io e poi uscimmo per entrare subito dopo nel negozietto di abbigliamento, e mai scelta fu più azzeccata. Tralasciammo subito il reparto costumi da mare, anche perchè entrambe lontanissime dall'idea di farci una nuotata in quel mare gelido, ci concentrammo invece sugli espositori di abiti, e ce n'erano di meravigliosi a nemmeno trenta pounds. Tutti più o meno dello stesso stile: midi longuette mezza manica con gonna al ginocchio e del medesimo tessuto in poliestere, ognuno di colore e motivi floreali differenti. Da dietro il bancone una signora di mezza età dopo averci salutato ci invitò a sentirci libere di usare il camerino. In definitiva quella che avrebbe dovuto essere un'occhiata veloce si protrasse per una mezzora abbondante, ma essendo primo pomeriggio potemmo concederci quella piccola digressione con tranquillità.

"In fondo a destra c'è anche un espositore di calzature signore". Ringraziai la donna e mi diressi nel punto da lei indicato, un vestitino lo avrei sicuramente acquistato, ma dopo aver saputo che avevano anche scarpe la mia priorità cambiò; il paio di sneakers che indossavo non erano di certo adatti alla cena romantica che io e Val ci saremmo concesse in serata. Una volta davanti all'espositore delle calzature notai che la varietà di modelli era scarsa, sportive o da passeggio per lo più. Quando ad un tratto vidi su due scatole le foto di due sandali tacco 8, stesso modello con cinturini su dita e un altro ad avvolgere la caviglia. Differivano nel colore, un paio interamente bianchi, l'altro paio neri. Optai per i primi, avevo infatti notato appena entrata uno degli abitini a manica corta con stampe floreali su sfondo bianco, e trovai l'abbinamento perfetto. Chiesi alla signora se li avesse della mia misura e mi rispose affermativamente, aggiungendo di attenderla che me li avrebbe presi nel retro.

"Che scarpine di cristallo sta comprando la mia Cenerentola?"

"Aspetta e vedrai mio bellissimo principe...pardon...principessa azzurra..."

In quello stesso istante la signora spuntò dal retro raggiungendoci con la scatola tra le mani. Mi sedetti su uno sgabellino, mi tolsi le sneakers, i fantasmini, e mi feci consegnare i sandali dalla donna che sembrava divertita da quel nostro scambio di battute.

"Cath che carini...voglio metterteli io". Detti i sandali a Val, le porsi un piede e mi morsi il labbro inferiore quando me lo prese tra le mani. Mi accarezzò la pianta, mi infilò il sandalo, e lo stesso fece con l'altro. Una volta allacciati mi misi a camminare ed ebbi la sensazione di averli ai piedi da sempre, avrei potuto volteggiare su quei sandali.

Non doveva accadereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora