Capitolo 31

313 14 5
                                    

Cathleen's POV

Lunedì mattina la sveglia ed un'altra settimana davanti. Ma diversa da tutte le altre; la prima settimana in cui tutto era più definito e pieno di prospettive. Roseo? Sì anche, o perlomeno dove tutto era gravido di colori rispetto a prima, e questo grazie ai due splendidi genitori che ho sempre saputo di avere. Feci colazione e andai a vestirmi, ma a differenza delle altre volte quello che desideravo indossare non era una delle solite t-shirts o delle varie paia di jeans che ero solita afferrare dall'armadio in modalità quasi random. Quella mattina tirai giù dalla gruccia lo stesso tailleur color pesca che comprai in occasione della prima comunione di mia sorella, lo stesso paio di sandali bianchi con cinturino alla caviglia tacco 12 comprato nel negozietto di Paula, e poi cosa per me piuttosto rara, andai davanti allo specchio del bagno per un filo di trucco, nulla di più che un tratto di eyeliner ed un po' di lipstick a colorare le mie labbra.

Il "ding" del cellulare mi avvisò di un sms: era di Val.

"A fine lezione fermati in aula, dovremmo parlare!"

Messaggio asciutto, nè un buongiorno nè tantomeno un ciao seguiti da uno smile, o perchè no, un cuoricino. Restai a fissare il display chiedendomi di che cosa volesse parlare e perchè in maniera così impellente finita la lezione e non magari fuori dal college, o nella mia macchina visto che prendendo lei il treno mi sarebbe piaciuto accompagnarla poi a casa; anzi l'avevo già ben in testa. Decisi di risponderle sulla chat di whatsapp.

"Sei già in stazione?"

"Non ancora ma Swindon è la prossima, tra dieci minuti"

"Sto per uscire uscire, vengo in stazione"

"No, ci vediamo a lezione con l'extra time che ti ho chiesto!"

"E' successo qualcosa?"

" Nulla di importante tesoro, a dopo ❤️ "

Finalmente un cuoricino. Di cosa volesse parlare e soprattutto nell'immediato dopo lezione continuò però ad arrovellarmi il cervello. Afferrai le chiavi della macchina, lo zainetto, ed uscii di casa. Ero talmente ansiosa di vederla che impiegai la metà del tempo previsto per arrivare al college prima di lei. Non volevo parlarle, mi sarei attenuta alla sua richiesta di avvicinarla a fine lezione, ma fremevo dalla voglia di leggere l'espressione del suo viso non appena mi avesse vista; mi sarebbe bastato un suo sorriso, anche a distanza. Le prime due ore per me sarebbero state di fisica e non avrei retto l'attesa di vederla in aula solo all'ultima ora, volevo a tutti i costi incrociare il suo sguardo . Mi misi a chiacchierare nel giardino di fronte all'ingresso principale con Pauline, una mia compagna anche lei iscritta al corso di storia antica, ma con la coda dell'occhio guardavo in direzione della cancellata che tutti coloro che entravano nel college dovevano varcare.

"Wow Flanagan sei fighissima oggi...fammi indovinare...essendo oggi un anonimo lunedì escluderei che dopo la scuola tu debba partecipare ad un matrimonio o qualche celebrazione di quel tenore, di solito a quel tipo di avvenimenti sono dedicati i sabati e le domeniche, quindi o Trevor ti ha invitata a pranzo o lo ha fatto qualcun altro..."

"Nè matrimoni nè pranzi Pauline, mi andava di vestirmi un po' meglio del solito anche perchè tra nemmeno due mesi questo college non lo vedremo più e vorrei lasciare l'idea di una Cath Flanagan...fighissima".

Fu in quel momento che vidi Val varcare il cancello, alzò lo sguardo e mi vide ma tirò dritta ed entrò nell'istituto. Non mi aspettavo certo che mi corresse incontro ma non era sua abitudine, anche dopo aver iniziato a frequentarci, non farmi un cenno da lontano o di sorridermi quando capitava che ci incrociassimo all'interno del college. La voce di Pauline era diventato un rumore fastidioso ed in quel momento avrei voluto piantarla in asso e rincorrere Valeria, ma frenai quell'impulso; qualsiasi cosa le passasse per la testa avrei lasciato che fosse lei a dirmela. Pregavo solo che quel momento arrivasse il prima possibile.

Non doveva accadereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora