ALESSIA

Era passata più di una settimana da quando successe quella cosa terribile a Sara.

Avevo fatto di tutto per non lasciarla mai sola, quando tornavo a casa era solo perché c'era anche la mamma con lei oppure Alec.

E mi sembrava stesse meglio, mi sembrava che avesse ripreso in mano la sua vita e che stesse cercando di non pensare più sempre e costantemente all'accaduto. Ed ero contentissima di ciò.

In quei giorni cercavo di ritagliare anche qualche spazio per me stessa, mi piaceva prendermi qualche momento di pace, stare un po' da sola, farmi un bagno caldo, aggiustarmi i capelli, truccarmi o qualsiasi altra cosa che mi permettesse di prendermi cura almeno un po' di me stessa.

Ma c'era un intoppo.
C'era qualcosa, anzi qualcuno che disturbava la mia quiete, che mi rendeva estremamente nervosa 24/7, che mi faceva fare paranoie e che non mi permetteva di vivermi un secondo della mia vita in modo tranquillo.

Il mio ex: Logan.

Ho già detto che lo avevo lasciato da 1 annetto circa, ma nonostante ciò lui aveva sempre continuato a perseguitarmi sui social, nel vero senso della parola.

Potevo bloccarlo ovunque ma non so come lui riusciva sempre a trovare il modo di scrivermi e di mettersi in contatto con me. Contatto che io ovviamente non gli concedevo.

Mi mandava fuori di testa. In quei messaggi mi insultava, mi minacciava, per poi dirmi che ero tutta la sua vita, che avrebbe voluto tornare con me, che senza di me non era nulla.

E mi faceva del male, mi uccideva, perché lo odiavo. La linea tra amore e odio è veramente sottile e ci volle meno di un battito di ciglia per trasformare tutto l'amore che provavo in odio puro.

Mi faceva sentire sbagliata, sempre, in ogni cazzo di occasione. E io glielo permettevo. O almeno, lo facevo quando stavamo insieme.

Ma dove vuoi andare vestita così? Sembri una puttana.

Non sai truccarti. Sembri un pagliaccio.

Le ragazze fidanzate non vanno in discoteca. So che vuoi tradirmi, troia.

Devi chiedermi il permesso per uscire con i tuoi amici, soprattutto se sono maschi. Senza di me non vai da nessuna parte.

Lo capisci che io dico queste cose per il nostro bene?

Sei stupida e non capisci un cazzo.

Se mi lasci, io mi ammazzo. E se mi ammazzo, mi avrai sulla coscienza per sempre perché sarà solo colpa tua.

Cosa vorresti fare senza di me? Non sei nessuno e rimarrai sola in eterno.

Io ti amo, sei la mia vita. Lo faccio per noi.

Con quella gonna ti si vedono gli organi. Copriti prima che io decida che non esci più.

Tu non puoi fare nulla senza prima consultarmi. Decido io per te.

Senza di te la mia vita è vuota. Tutte le cose che dico e faccio sono perché ti amo.

Devi imparare a fare la vera donna se vuoi stare con me. Altrimenti ti educo io.

Non mi interessa che non hai voglia. Decido io quando e dove farlo.

Era un mostro. Un vero e proprio mostro e ringrazio soprattutto i miei amici per avermi fatto capire che non mi dava alcun valore, che mi sminuiva e basta e che la situazione non poteva che peggiorare.

Mi intrappolò in una relazione estremamente tossica e ne uscii grazie all'aiuto di Sara, seppur da un telefono, e da quello di tutti gli altri miei amici.

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