BRANDON

Porca puttana.

Volevano sparare me.
Il loro bersaglio ero io.

Questa consapevolezza si dirada in me e una brutta sensazione mi riempie fino all'orlo, prima che io mi renda conto che Brittany, con la quale volevo rimandare la conversazione al più tardi possibile, è dietro di me.

Per questo motivo guardo Kenneth con ammonizione, nel tentativo di comunicargli di stare zitto, ma lui mi guarda con la stessa identica faccia con la quale mi stava guardando prima.

È incazzato. Anzi, furioso...e lo sono anche io. Quegli stronzi ci stanno davvero col fiato sul collo, e non sono dei dilettanti dei quali pensavamo di non doverci minimamente preoccupare.

Ma raccontare tutto così repentinamente a mia sorella non era nei miei piani, e non lo è neanche adesso. Non con l'atmosfera che si sta venendo a creare, anzi con quella che si era già creata non appena ho varcato la porta.

So com'è fatta e andrebbe in panico immediatamente. So anche come vanno a finire queste cose di solito con i miei amici, soprattutto quando hanno quello sguardo accesso di rabbia, incluso Tyler. Potrebbero usare le parole sbagliate, alzare la voce.

Per i nostri trascorsi, Brittany non riesce a gestire queste situazioni cariche di tensione, la distruggono mentalmente. Non è un qualcosa che mi sembra il caso di affrontare ora, la questione è già abbastanza dura di suo.

Proprio Kenneth sta per dire qualcosa, forse vuole incitarmi a parlare, ma fortunatamente qualcun altro ha inteso al volo lo sguardo che gli ho rivolto, e si inserisce nella conversazione.

"Direi che è una cosa di cui parlare a stomaco pieno, e noi non abbiamo ancora cenato." Quel qualcuno è Sara, e direi che mi ha salvato il culo spostando l'attenzione su un altro argomento. Mi guarda infatti speranzosa di aver detto la cosa giusta, e io emetto un leggero sospiro di sollievo.

"Già. Potremmo ordinare qualcosa." Alessia le dà corda, e sembra non ci sia bisogno che io intervenga nella conversazione.

Infatti, Alessia ha già avvolto il braccio intorno quello di Brittany, Sara sta per dirigersi in cucina e probabilmente vogliono trascinarci anche lei. Gliene sarei piuttosto grato.

"Concordo, direi il Mc Donald's." Mia sorella a questa proposta di Sara sorride. O almeno prova a farlo.

Alla fine tutte e 3 ci danno le spalle e vanno verso la cucina, mentre lo fanno Sara aggiunge:

"Tanto paga Alec." A quel punto, Alec fa una faccia stranita e contrariata allo stesso tempo.

"Cosa? Ma quando cazzo l'ho detto?" Si affretta a seguirle stralunato, ma prima che possano entrare definitivamente Brittany mi rivolge uno sguardo da dietro le spalle.

Uno sguardo colmo di preoccupazione. Uno che sa di "Non fare cazzate", ma anche di "Che sta succedendo?". Avrà capito a cosa stava alludendo Kent, ma non ha fatto domande, non ha esternato la sua evidente paura, non ha neanche salutato. Letteralmente non ha spiaccicato parola.

Mi conosce e diciamo che conosce abbastanza anche i miei amici, quindi, essendo intelligente, ha deciso di non intromettersi e non chiedere spiegazioni adesso.

Spero però che non lo abbia fatto anche perché ha inteso la mia volontà di raccontarglielo in un altro momento. Non ho più intenzione di tenerla all'oscuro di tutto, anche perché ormai è impossibile e soprattutto deve stare in guardia, per quanto questo mi faccia dolere il cuore.

Devo semplicemente trovare le parole giuste per non farle dare di matto, cosa che invece farei io. Per fortuna, lei è sempre stata migliore di me, se le si parla con calma riesce a reagire piuttosto bene alle cose e a ragionare.

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