BRANDON
Mi sembra che tutto si stia complicando sempre di più nella vita delle persone che amo, e non mi piace.
Anzi, a dirla tutta lo odio tantissimo, non è solo che non mi piace.
Kenneth è il mio migliore amico ed è soprattutto una delle persone più importanti della mia vita, e adesso suo padre è ripiombato nella sua vita.
Il suo più grande trauma, il motivo per cui gran parte della sua vita è formata da ansia, panico, e quant'altro.
E io sto peggio quando si tratta degli altri che quando si tratta di me.
Quando qualcuno a cui tengo sta male, sento una voragine nel petto che è impossibile da sradicare fino a quando non li vedo stare meglio.
È una sensazione terribile, ma non riesco a togliermela di dosso, mai.
È come se io fossi nato per vederli stare bene, e finché per loro la vita è semplice, allora lo è anche per me.
Vorrei strozzare a mani nude il padre di Kenneth in questo momento, ovunque lui sia.
Lo detesto, è un sentimento viscerale e finché quello stronzo non sarà all'inferno io non troverò pace, e so che la stessa cosa vale per il mio migliore amico.
Quando usciamo dalla mia stanza, in cui c'è lui con Alec e con la loro mamma, mi siedo su una delle sedie davanti al tavolo da pranzo e sbatto un pugno sopra quest'ultimo, frustrato.
"Amore..." sento la voce di Lexi dietro di me, quest'ultima poggia una mano sulla mia spalla, e allo stesso momento anche Brittany pronuncia: "B..." con un tono sottile, come se provasse pena.
"No, non si tratta di me, non adesso. Si tratta di Kenneth." decido di chiarire, perché so già che vogliono consolarmi, come se fossi io quello in difficoltà.
Lo sono, ma solo perché lo è lui, e non mi va di essere quello al centro dell'attenzione adesso: non sono io quello da salvare.
"Lo sappiamo, però devi cercare di calmarti, ok? Troveremo il modo di risolvere le cose, e Kenneth starà meglio. Andrà tutto bene." Lexi cerca di convincermi ma non sa che la sua stessa voce non risulta convincente.
Non ci crede neanche lei perché è ovvio, questa situazione è completamente impossibile da risolvere.
Quelle minacce e questo incontro col padre di Kenneth hanno complicato tutto, e io voglio solo che lui stia bene.
Voglio solo che il mio migliore amico possa trovare un attimo di pace.
Non ce l'ha mai avuto.
"Non è così semplice, Lex. Lo sai che non lo è. Lo hanno minacciato e...ora Sarah è in pericolo, quel povero bambino è in pericolo. E cazzo, non farmi nemmeno iniziare a parlare del padre di Kenneth. Quello stronzo psicopatico di merda." sbotto, passandomi una mano tra i capelli, quasi a strapparmeli.
"Pensi sia lui? La persona che l'ha minacciato, intendo." mi domanda Lexi, sedendosi al mio fianco, e Brittany subito dopo la imita.
"Sì. Non credo che esista al mondo qualcun altro che abbia così tanta voglia di distruggere la vita di Kenneth come quello stronzo. E se esiste non saprei nemmeno come trovarlo. Come cazzo facciamo a capire chi è?" sbuffo, incapace di pensare a una soluzione plausibile per questo problema.
Che per me è un problema davvero grosso.
Come ho già detto, è sempre un immenso problema per me quando toccano le persone che amo.
Non trovo pace finché loro non la trovano.
Lexi posa la sua mano sulla mia e io gliela stringo, sapendo che lei non solo non ha colpe, ma è anche tra le uniche cose che può tenermi calmo al momento.
STAI LEGGENDO
Maybe one day
Teen Fiction"Riusciremo mai a trovare pace, noi due?" "Forse un giorno.."