BRANDON
3 giorni dopo.

Non è stato molto facile stare vicino al mio migliore amico negli ultimi giorni.

Kenneth è diventato praticamente un enigma in questi giorni, un enigma che io non riesco a decifrare.

È intrattabile.

È come se una parte di lui fosse stata strappata via, e ora rimane un guscio inquietante e incompleto. Io e Kenneth siamo amici da troppo tempo per non sapere che qualcosa non va.

Eppure, ogni volta che gli chiedo spiegazioni, ogni volta che cerco di capire il perché di questa sua condizione, lui si chiude a riccio, con la stessa determinazione di chi non vuole che qualcuno penetri nel suo dolore.

Mi ha detto chiaramente che non può spiegarmi perché ha deciso di troncare le cose con Sarah. "Non posso, Brandon." dice con un tono che non ammette discussioni.

Ma è palese che quella separazione lo stia consumando. Kenneth ha sempre avuto un certo modo di gestire il dolore, ma non l'ho mai visto così palesemente devastato.

Ci sono momenti sì e momenti no per tutti, soprattutto per Kenneth che in generale spesso ha periodi di blackout, così come me.

Ma così...mai.

È come svuotato da ogni cosa, ogni emozione positiva, ogni barlume di speranza. L'unica cosa che riesco a vedere in lui è dolore.

Tanto, troppo dolore.

Ogni giorno sembra un contorto rituale di disperazione.

Sto andando da lui praticamente tutti i giorni per qualche ora, per assicurarmi che sia tutto ok, anche se è evidente che non sia così.

Ogni giorno sembra solo più stremato del precedente.

Insomma, non posso dire che è esagerato. Se io e Lexi ci separassimo, io reagirei allo stesso modo, se non peggio.

Ma il punto è che è stato lui a troncare tutto.

E qualcosa mi dice che non è stata prettamente volontà sua, altrimenti non starebbe così.

Se solo mi parlasse, dannazione. Potremmo cercare di risolvere tutto.

Anche Tyler ed Harry sono venuti con me alcune volte, per provare almeno a farlo uscire per qualcosa che non fosse accompagnare Bryan all'orfanotrofio.

Ma non ne ha voluto mai sapere nulla. È uscito solo, guarda caso, la sera in cui anche Sarah è uscita ed era nel locale. E ha scatenato una rissa con i ragazzini che si sono avvicinati troppo a lei.

Questo perché è più irascibile del normale, dato che letteralmente non dorme mai.

Infatti l'altro pomeriggio, quando sono passato a casa sua, ho visto un lato di Kenneth che non avevo mai visto prima, ma che sapevo esistesse.

Mi ero fermato da lui per farci una chiacchierata, per cercare di distrarlo un po', ma quando sono entrato in casa, mi sono trovato di fronte a una scena che mi ha lasciato col cuore spezzato.

Lui era sul pavimento della sua camera da letto, steso e con gli occhi chiusi, come se non avesse avuto nemmeno il tempo di mettersi a letto. Il suo aspetto era trasandato, il volto pallido e stanco, con la maglietta spiegazzata e le scarpe ancora indossate.

Sembrava che avesse combattuto una battaglia senza fine e, alla fine, fosse collassato sull'unico terreno che aveva a disposizione: il pavimento.

Era letteralmente svenuto dal sonno, dalla stanchezza. Capita quando non dormi praticamente mai, figuriamoci poi sotto stress come lo era lui.

"Kenneth!" ho esclamato, correndo verso di lui. Non era svenuto per mancanza di aria o di cibo, era semplicemente esausto. Il suo corpo, evidentemente, non aveva avuto il tempo di prendersi una pausa. La mia voce lo ha scosso e, lentamente, ha aperto gli occhi, guardandomi come se lo avessi appena risvegliato da un incubo.

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