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ALEXIA

La notte è ormai calata, e la casa è avvolta in un silenzio che sembra quasi irreale.

Dopo tutta la confusione di stasera, finalmente sia io che Brandon possiamo rilassarci, ma il mio cuore batte forte per un altro motivo: il regalo di Natale che non vedo l'ora di dare a Brandon.

E, beh, anche che non vedo l'ora di ricevere.

Non posso farci niente: adoro i regali. Adoro loro e la felicità che ne scaturisce.

Ho risparmiato per tutto il mese tutto ciò che ho guadagnato al lavoro a quel ristorante per prendere questo regalo a Brandon perché so che lo adorerà, e adesso che è la notte di Natale non riesco ad aspettare per darglielo.

Avevamo concordato che ci saremmo scambiati i regali la mattina, ma non ce la faccio più, dannazione!

È stato così attento e premuroso con Riven, nonostante la serata folle, e ora, guardandolo mentre si stiracchia sul divano, è inspiegabile a parole quanto sia speciale.

Mi mordo il labbro, cercando di trattenere l'impulso di afferrare la scatola che ho nascosto sotto l'albero di Natale.

Tra l'altro, l'altro giorno abbiamo fatto l'albero insieme, anche con Brittany. Anche quello è stato divertente.

Brandon è quasi sul punto di addormentarsi, ma io non riesco a contenermi più.

“Brandon…” inizio a dire, con una voce dolce ma carica di entusiasmo.

Lui apre gli occhi lentamente, guardandomi con un mezzo sorriso.

"Dimmi, piccola."

"Per favore, scambiamoci i regali adesso!" quasi imploro, il desiderio brucia nei miei occhi.

Brandon ridacchia leggermente, scuotendo la testa con un sorriso divertito.

"Non riesci proprio ad aspettare fino a domani mattina, eh?”

“No!” esclamo con determinazione. “Non posso aspettare! Ho bisogno di vedere la tua faccia quando lo apri.”

Lui ride piano, e quel suono mi riempie di calore. “Va bene, va bene… non posso proprio dirti di no, comunque. Anche io non vedo l'ora di darti il mio.” Si alza dal divano per prendere il regalo, e io scatto subito in piedi, correndo verso l'albero per prendere il mio regalo.

Non riesco a contenere l'emozione, mi sento una bambina la mattina di Natale.

Beh, tecnicamente lo sono.

Con una scatola tra le mani, torno verso di lui. “Questo è per te,” gli dico, allungandogliela con un sorriso che non riesco a nascondere.

"Apri prima tu." mi dice lui consegnandomi invece più di una scatola.

"No, prima tu!" lo contraddico allungando ancora di più la scatola verso di tu.

"Prima tu." mi contraddice lui di rimando.

Io sbuffo, prima di stabilire:
"Ok, facciamo pari o dispari."

Brandon ride, e a quel punto sembra convincersi.

"E va bene, lo apro prima io." dice.

Sapeva che saremmo stati capace di bisticciare anche sul risultato della conta, per cui non aveva senso.

L'ho proposto solo perché la volevo vinta, in effetti.

Brandon mi guarda con gli occhi illuminati dalla curiosità, prende la scatola, e comincia a scartarla con una lentezza che mi fa impazzire.

Maybe one dayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora