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ALEC

Si è fatta sera, e io ho accompagnato Bryan a casa sua.

Sua madre è riuscita a tornare un po' prima, lei si trovava in Canada, c'era una bufera, ma poi ha smesso di infuriare, quindi è a casa sua adesso.

Ho ripetuto davvero un milione di volte a Bryan che se ne avesse avuto bisogno io sarei potuto rimanere con loro, non volevo lasciarlo, volevo tenerlo sott'occhio.

Lui mi ha detto più volte che aveva bisogno di un po' di tempo con sua madre con cui da sempre ha un rapporto fantastico, per cui ho rispettato la sua scelta.

Mi ha ripetuto per tanto tempo però anche di andare a riposarmi, per cui ho avuto e ho tutt'ora paura che lui voglia anche me vicino ma si sia trattenuto per non farmi stare tutto il tempo con lui perché si sente in colpa.

Lo conosco e so che è un pensiero del tutto da lui.

Non so come ha fatto a pensare a me nonostante la tempesta che si starà verificando dentro di lui.

Lo ha fatto tre volte. Una, quando eravamo fuori e ha detto che non ero obbligato a rimanere lì; due, quando a casa a pranzo si è assicurato che io mangiassi; tre, quando nel tragitto in auto non faceva altro che dirmi di andare a dormire una volta che sarei tornato a casa, e di mangiare qualcos'altro per cena.

Il cuore di quel ragazzo ha spazio per tutti, veramente tutti, nessuno escluso.

E vederlo in quel modo, Dio...

Mi ha distrutto.

Non ho mai sopportato vedere le persone che amo stare male, a partire da mio fratello, fin da quando era piccolo. Mi ha sempre provocato un dolore inquantificabile.

Ma questo...questo è stato peggio di qualsiasi cosa che potesse mai capitare, o che io potessi mai vedere.

Vedere Bryan stare così male mi ha letteralmente ucciso dentro, la cosa importante è ovviamente lui, sarà per sempre lui, ma non posso neanche descrivere cosa provavo a vederlo così.

Lui è la persona che amo. E il suo sguardo pieno di dolore, i suoi occhi gonfi da cui sgorgavano continuamente lacrime, la sua storia struggente sulla sua sorellina...mi hanno distrutto.

Non ha perso una, ma ben due sorelle. Due. Di cui una quando era piccolissimo. Stiamo parlando di undici anni fa.

Aveva solo otto anni, era un bambino. Si è anche colpevolizzato, dannazione. Ha passato la sua intera vita a colpevolizzarsi per una semplice nuova esperienza che avranno fatto tutti i bambini della sua età.

E adesso che aveva avuto un'altra opportunità, la possibilità di un rapporto tra fratello e sorella con Summer, questa gli è stata strappata via proprio all'inizio, nella parte più bella.

A lui che non c'entra nulla. A lui che non lo merita per niente.

Hanno tolto la vita ad una ragazza innocente, che si trovava lì quasi per caso. Probabilmente se lei non ci fosse stata, l'obbiettivo saremmo stati noi. O lui o me.

E quasi quasi vorrei essere stato io. Non ce la faccio a vedere Bryan stare così male, e così almeno avrebbe continuato ad avere sua sorella.

Se mi dicessero che potrei prendere il posto di Summer, lo farei all'istante. Subito. Perché Bryan si meritava questa seconda occasione con una sorella. Si meritava una nuova vita, una bella.

Magari avrebbe sofferto tanto, ma la morte di una sorella, per la seconda volta per giunta, immagino che sia peggio. Farei di tutto per affievolire il suo dolore, di tutto.

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