ALEC
La sensazione di stasera è stata forse la più orribile che io avessi mai provato in vita mia.
Ciò che ho provato è inspiegabile, non lo auguro a nessuno e spero di non viverlo mai più. C'è stato un momento in cui ho temuto davvero di aver perso mio fratello.
Per di più, il mio umore era già a terra a causa di Bryan.
La situazione era surreale, quando Sara ha cominciato a dare di matto non mi sarei mai aspettato che fosse questo il motivo, e mi ha colto di sorpresa. Non sapevo neanche che Kent sarebbe venuto alla festa.
Nonostante lui cerchi di non farmelo notare perché sa che ho vissuto delle emozioni terribili, riesco a percepire che è incazzato nero per la sua macchina e per il fatto che sicuramente è opera di qualcuno se questa è saltata in aria.
Stiamo tornando a casa con la mia auto e sta guidando lui, picchietta nervosamente le dita sul volante quando siamo fermi, cioè la maggior parte del tempo dato che siamo bloccati nel traffico. Ovviamente, prima di prendere e far partire la mia Mercedes, abbiamo controllato che non ci fosse nulla di strano. Meglio prevenire che curare, considerando ciò che hanno fatto alla macchina di Kenneth.
"Va meglio?" mi domanda dandomi un occhiata. Va assolutamente meglio. Prima sono stato travolto dalle tremende sensazioni della serata in generale, e ho reagito male. Deve essersi preoccupato.
"Sì, sto bene." ribatto e lui annuisce incerto.
In realtà non sto del tutto bene. Sono.. scosso. E non solo per mio fratello, alla fine lui sta bene e nonostante lo spavento, adesso starei bene e starei provando a sollevargli il morale per la sua Jeep.
Ma non riesco.Perché ciò che mi ha fottuto il cervello prima di questo è stato di nuovo Bryan.
Appena arrivato al college, mi addentro in palestra per cercare i miei amici, ma mi imbatto in Bryan. Gli passo davanti, ma preferisco non salutarlo. Non lo guardo neanche.
"Mi hai tolto anche il saluto, eh?" in un momento mi è dietro e io stringo i denti. Sento dalla sua voce che non è in sé, e il cuore mi sale in gola. Spero sia semplicemente ubriaco.
Ciò che però non concepisco è che lui ha sempre evitato il più possibile questo tipo di sballo. L'alcool, canne, e soprattutto la droga vera e propria.
Quindi mi sembra incredibile, in senso negativo, che lui adesso faccia parte di questo mondo. Alla fine, gioca a rugby e so quanto ci ha sempre tenuto, quindi non capisco come cazzo sia possibile.
"Non ignorarmi, cazzo!" prova a bloccarmi circondandomi il polso con la sua mano, ma io strattono via la mano violentemente.
Così lui, invece di camminarmi dietro, si fa spazio tra la gente e mi si piazza davanti, salvo essere poi spinto per sbaglio da qualcuno.
È precipitato dritto sopra di me, per fortuna però l'ho retto e non sono caduto anche io a peso morto.
Il contatto così ravvicinato dei nostri corpi, mi provoca un brivido lungo la spina dorsale. Un'emozione che con lui, per me, è sempre stata ricorrente.
Poi, lo aiuto a riassestarsi nonostante barcolli leggermente. Prendo il coraggio di guardarlo in faccia e non noto gli stessi sintomi dell'ultima volta, per fortuna.
È comunque messo male, però. Le guance sono arrossate, gli occhi lucidi, è sudato, la sua canotta larga mostra il suo petto imperlato di sudore e non si regge bene in piedi.
"Perché non mi parli più?" domanda triste, molto triste, improvvisamente. E non dovrebbe neanche avere il coraggio di pormi un quesito simile.
Mi ha praticamente spiaccicato uno dei miei traumi dritto in faccia come fosse nulla, nonostante io gliene avessi parlato. Per non parlare delle parole che ha usato nei miei confronti.
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Maybe one day
Teen Fiction"Riusciremo mai a trovare pace, noi due?" "Forse un giorno.."