Mi sembrava come volare via,
lontano
Via da ogni singola bugia,
solo noi
Da quella paura che non muore mai
Di soffrire di nuovo da capo.

BRYAN

Ho la testa pesante e le palpebre che sembrano attaccate quando mi sveglio. E mi sto congelando.

Non è normale il fatto che io abbia freddo perché sono al caldo, c'è anche qualcosa davanti a me che emette calore, sono avvolto da una coperta e anche da un braccio forte che mi stringe saldamente.

La mia mano è agganciata alla sua t-shirt.

Il mio capo è appoggiato sul suo petto, sento il suo respiro sotto l'orecchio.

Inalo il suo profumo che sa di casa.

Alec.

La mia persona. Il mio posto nel mondo.

Era tutto un incubo.

Adesso prenderò il mio telefono, e ci troverò una vagonata di messaggi di Summer, in cui mi dice che ieri sera se l'è spassata in discoteca, e che devo chiamarla al più presto.

Poi poserò un bacio sulle labbra di Alec, anzi, più di uno, mi stiracchierò, mi alzerò e preparerò qualcosa per noi due. Lui deve cercare di mangiare qualcosa.

Mi siederò di nuovo sul divano con una tazza di caffè americano nell'attesa che ciò che sto cucinando sia pronto, e chiamerò Summer.

Lei sarà già sveglia, con il trucco perfetto e intenta ad arricciarsi i capelli con quell'affare, entusiasmata dal raccontarmi tutti i gossip della serata. Emozionata di iniziare una nuova giornata, come lo è sempre stata.

Punzecchierà Alec e ci chiamerà 'piccioncini', poi ci proporrà di pranzare insieme in qualche pub.

Passerò la giornata con il mio ragazzo, e in seguito tutto il pomeriggio con ancora lui e mia sorella. Le mie due persone preferite.

Sì, andrà proprio così.

Ma quando apro gli occhi e li richiudo, ripetendo il gesto più volte, vedo il salone di casa di Alec al buio, illuminato solo dalla luce del camino, il mio cellulare non tentenna di notifiche.

Alzo leggermente lo sguardo, e incontro il suo.

Ha gli occhi leggermente arrossati, come se avesse pianto, ma non vuole farmelo notare, infatti il suo sguardo si addolcisce immediatamente e mi accarezza una guancia con una mano.

Vorrebbe dire qualcosa, ma non sa che cosa dire. È scosso.

La realtà mi piomba addosso come una doccia gelata, come un'auto che si schianta in frontale contro di me, come un fulmine a ciel sereno.

Non era tutto un incubo.

Summer non c'è più.

Lei è stata sparata.

Ho sentito gli spari, ho visto i proiettili colpirla, il sangue che si espandeva sul suo vestito giallo, il suo preferito. Dio, tutto quel sangue...

Maybe one dayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora