Ci incontrammo all'istituto, nella stanza dei giochi da tavolo. Poco lontano, sedute a un altro tavolo, Ariana e Fragola giocavano una partita a carte.
«Ero nascosto da un po'» mi sussurrò Eton «Credo che uno dei tizi che lavorano lì mi abbia intravisto, sono dovuto scappare via.»
«Eton, non possiamo più tornarci.»
«Sono d'accordo» disse.
«No, ho origliato una strana conversazione, i membri del Loto si aspettavano un furto o qualcosa del genere.»
Raccontai dettagliatamente tutto quello che ricordavo della discussione che Kaide aveva avuto con lo sconosciuto.
«Non possiamo rischiare così tanto per una cosa che non sappiamo nemmeno dov'è nascosta. Secondo me non è mai stata lì, Eton.»
«Non penso che Snark e il Formichiere esaudiranno le nostre richieste» disse Eton. «Però possiamo raccontargli quello che hai sentito e descrivergli gli interni. Non saranno soddisfatti, anche se immagino che avranno tenuto in conto che avremmo potuto non avere successo.»
Poi notò la mia espressione delusa. «Ascolta, magari i tuoi amici sono al sicuro adesso, magari li hanno trovati, dopotutto da quanto tempo quelli dell'Ordine stanno cercando di capire da dove vieni senza scoprirlo? Le informazioni viaggiano lentamente. Magari li hanno liberati e la notizia non è ancora giunta a Misco.»
«Lo spero, perché non ho intenzione di accettare un altro lavoro da Snark. Lui e il suo gruppo non mi piacciono.»
«Potremmo provare a dargli questo e dirgli che secondo noi è quello che cerca» disse Eton, estraendo un libro antico da sotto la giubba. Durante le nostre incursioni, Eton aveva rubato diverse cose di valore dalla sede e le aveva rivendute nella città sotterranea.
Mi aveva spiegato che se sarebbe dovuto partire gli sarebbero serviti dei soldi per giustificare i furti «e poi queste cose stavano lì a fare la muffa» aveva concluso.
Effettivamente molte delle cose che aveva preso erano antiche e strane, l'oggetto più orrendo che aveva rubato era stato un segna giornate davvero terrificante.
«Potremmo appenderlo alla porta di casa» aveva proposto Eton come reazione al mio sguardo inorridito.
«Per terrorizzare i passanti?» domandai, convinta che forse lo avrebbe fatto davvero.
«No, intendo dal lato interno della casa» precisò lui.
«Per terrorizzare noi?»
Tutte le cose di cui si appropriava le prelevava da posti che sembravano dimenticati da tutti, come dal fondo dei cassetti o dall'interno dei mobili più impolverati. «Non si accorgeranno che sono sparite, hanno tantissime cose lì dentro» mi ripeteva ogni volta che gli facevo presente che rubare era sbagliato.
Avevamo creato una mappa che rappresentava con precisione tutte le stanze che Eton aveva visitato. «Snark e il Formichiere non potranno dubitare di noi» aveva detto. Io avevo una brutta sensazione a riguardo, come ripetevo spesso, Snark e Formichiere non mi piacevano.
«Se preferisci posso andare all'appuntamento da solo» aveva proposto Eton. L'istinto mi spingeva ad acconsentire, ma non potevo farlo.
«Vengo con te» dissi infine, non c'era altro che avremmo potuto fare «abbiamo tentato e fallito, se l'accordo salterà almeno potremo lasciare Misco una volta per tutte e buttarci questa storia alle spalle, insieme.»
«D'accordo, allora se sei sicura, se vuoi venire a parlare con loro, ci incontriamo all'ingresso questa sera, dopo cena» disse Eton.
Lui mi lasciò lì da sola, mentre riflettevo sul da farsi fissai la mia attenzione su Fragola e Ariana che giocavano poco lontano. Lora e il suo gruppetto entrarono nella stanza. Stavo per andare via quando mi ritrovai circondata dalle quattro ragazze.
STAI LEGGENDO
Nishyan
FantasyMille anni fa l'imperatore Aenios e i suoi seguaci nemobai, una setta di stregoni malvagi, erano al picco del potere. L'Ordine del Loto, un'organizzazione che venne istituita per contrastarli, prevalse e la magia scomparve. Ma dopo un millennio la...