CAPITOLO XVII
Atterrammo su un'isola vicino un fiume questa volta nei pressi di un ponte di pietra intarsiato, non avrei saputo dire in quale continente.
«Questa era la mia isola preferita, quando governavo su queste terre» disse Aenios.
Attraversammo il ponte e passammo per un viale alberato e ci ritrovammo di fronte a un palazzo enorme.
Il cancello si aprì magicamente e seguii Aenios all'interno dei giardini del palazzo. C'erano molti giardinieri impegnati a occuparsi dei cespugli, fiori, piante ed erba che decoravano il parco.
Le vie erano lastricate di pietre bianche, non saprei dire quante statue e fontane ci fossero in quell'enorme giardino, erano davvero tante.
«Era andato tutto in malora senza di me» disse «ma da quando sono tornato ho fatto in modo di rimodernare la mia vecchia casa.»
«Bel lavoro» mi complimentai, anche se era cattivo, bisognava ammettere che aveva buongusto nell'arredamento.
«Ti assegnerò la stanza della torre nord, da questo momento in poi potrai considerare Palazzo Bordeaux casa tua» disse «ovviamente potrai fare ciò che vorrai, ma a due condizioni.»
«Quali?»
«La prima, è che non dovrai mai oltrepassare i confini del mio palazzo.»
«E la seconda?»
«Per i prossimi sette giorni, ogni sera ceneremo insieme» disse.
«Perché solo per i prossimi sette giorni?»
«Lo saprai tra sette giorni» Aenios si fermò «aspetta qui» disse.
Rimasi da sola, per la prima volta da quando lo avevo incontrato, mi guardai intorno. Mi aveva detto di restare lì, sarebbe stato troppo azzardato cercare di scappare proprio in quel momento. Dovevo aspettare un momento più propizio, anche se non avevo idea di come avrei fatto a fuggire perché non vedevo vie d'uscita.
L'unico lato positivo era che avrei potuto scoprire più cose possibili su Aenios per conto dell'Ordine. Decisi di considerare l'intera situazione una vera e propria missione di spionaggio.
Aenios tornò poco dopo, seguito da Eton e da una ragazza che non conoscevo.
«Eton!» esclamai e mi sfuggì anche un sorriso.
«Ciao, Bri» rispose lui mogio.
«Bene disse Aenios «noto piacevolmente che sei contenta di rivedere Eton!»
«Sì, ovviamente.»
«E immagino che tu e Sayura non vi siate mai formalmente presentate.»
«No», confermai, confusa e spostai lo sguardo sulla ragazza. Sayura aveva il volto coperto, non avevo idea di chi fosse.
«Lei ricorda con molto astio il vostro primo incontro» disse Aenios.
«Sayura, mostrati» disse Aenios.
Sayura si scostò il velo dal volto, allora la riconobbi. Quella era la ragazza che mi stava inseguendo nei tunnel. Aveva il volto parzialmente sfregiato a causa di ustioni molto gravi.
«Dovrà fare attenzione al sole per un po'» disse Aenios, sorridendo.
«Ti lascio in loro compagnia» aggiunse accompagnandosi con un gesto di congedo «Eton e Sayura saranno i tuoi compagni qui dentro» decretò «Divertitevi pure. Noi ci vedremo staserà, Ella.»
Aenios si allontanò in volo e scomparve nel cielo color lavanda. Mi trovavo in una situazione alquanto imbarazzante.
Sayura mi metteva a disagio, la sua ostilità nei miei confronti era evidente. Forse per questo Aenios l'aveva piazzata in nostra compagnia.
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Nishyan
FantasyMille anni fa l'imperatore Aenios e i suoi seguaci nemobai, una setta di stregoni malvagi, erano al picco del potere. L'Ordine del Loto, un'organizzazione che venne istituita per contrastarli, prevalse e la magia scomparve. Ma dopo un millennio la...