CAPITOLO XVII
Non fu una brillante idea. Poche ore prima della festa di cui Aenios non faceva che parlare da due giorni mi venne un mal di stomaco fulminante.
Mi ero barricata in bagno. Prima le cameriere e poi Sayura vennero a bussare alla porta numerose volte.
«Brielle, che cosa stai facendo?» domandò Sayura, alquanto scocciata.
«Non vorrei essere volgare, quindi per farla breve non posso muovermi di qui.»
«Hai mal di pancia?»
«Sì, ed è tremendo!»
Sayura e le cameriere rimasero a confabulare fuori. Poco dopo lo stesso Aenios venne a bussare alla porta. Ovviamente, un continuo via vai di gente interessata a sapere cosa stavo facendo in bagno quando avevo ben messo in chiaro che avevo problemi intestinali mi mise alquanto in imbarazzo.
«Che sta succedendo?» domandò attraverso la porta.
«Ho mal di pancia, lasciatemi stare!» esclamai stizzita «sarà stato qualcosa che ho mangiato a disturbarmi.» dissi con onestà.
«Cosa hai mangiato?» indagò Aenios.
«La colazione» risposi vaga.
«Non c'è problema, ti invierò un medicinale. Prendilo e poi preparati per la festa.»
Poco dopo Janelle venne a bussare, mi aveva portato una boccetta con un liquido rosso.
«Cos'è?» domandai curiosa.
«Non ne ho idea» rispose «bevetelo!»
Sorseggiai metà boccetta e istantaneamente mi sentii meglio. Qualsiasi cosa fosse, funzionò perché i crampi e la nausea mi passarono.
Eton venne a trovarmi, con Sayura al seguito, ovviamente.
«Come stai, ospite d'onore?» domandò scherzoso.
«Ospite d'onore?»
«Ti chiamano così nelle cucine, l'ospite d'onore» disse Eton «l'ospite d'onore non sta bene, qualche ingrediente della colazione le avrà fatto male!» aggiunse imitando la voce del cuoco
«Aenios non se la starà prendendo con i cuochi?» domandai preoccupata, speravo che nessuno se la prendesse con loro visto che non c'entravano niente.
«No», mi rassicurò Eton «ha di meglio da fare che fustigare i cuochi.»
Avrei voluto potergli parlare in privato, dirgli della lettera in codice di Soledad. Ma con Sayura sempre intorno, non potevo farlo.
«Possibile che non ho nemmeno il diritto di poter stare male, rinchiusa in bagno a soffrire?»
«Non questa sera» disse Eton «ho sbirciato nelle cucine, stanno preparando quantità di cibo che sarebbero adeguate a un esercito!» disse Eton «non possono annullare la festa e tu non puoi mancare.»
«Sapete in quanti saremo?»
Eton e Sayura si scambiarono uno sguardo confuso,
«Molti» rispose Sayura «più del solito, immagino qualche centinaio.»
'Perché lo sta facendo?' mi domandai.
«Cosa si celebra?» domandai.
«Niente, Aenios ama le feste» disse Sayura «gli piace avere persone intorno, essere riverito. Ama le attenzioni, è praticamente una primadonna.»
Per la prima volta mi sembrò di catturare una scintilla della vera Sayura, sembrava possedere un malcelato disprezzo per Aenios. Dopotutto Aenios era quello che era capace di fare qualsiasi cosa, ma per qualche ragione non aveva voluto curarle la ferita che le sfregiava la faccia. Forse non ne era capace, forse poteva ma non voleva. In ogni caso non lo aveva fatto e mai aveva accennato a farlo. Forse volerla punirla per qualcosa, o forse sperava che tenendomela vicino mi avrebbe fatto sentire in colpa o che lei mi avrebbe odiato di più. O semplicemente, non gli importava di lei.
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Nishyan
FantasyMille anni fa l'imperatore Aenios e i suoi seguaci nemobai, una setta di stregoni malvagi, erano al picco del potere. L'Ordine del Loto, un'organizzazione che venne istituita per contrastarli, prevalse e la magia scomparve. Ma dopo un millennio la...