Capitolo XIX - Parte 2

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La mattina seguente mi alzai presto con un piano di fuga ben delineato in mente. Afferrai le forbici dal cassetto e mi tagliai i capelli cortissimi, avvalendomi dell'aiuto delle mie tre cameriere. Per prima cosa dovevo liberarmi di loro, ma erano troppe da gestire tutte insieme. Prima le dovevo separare.

«Janelle» dissi alla prima «c'è il mio mantello di sotto, me lo porteresti per favore?»

«Subito» rispose Janelle e scese le scale.

Subito dopo finsi di rovesciare una brocca d'acqua in terra per sbadataggine.

«Dannazione» commentai.

«Faccio io» rispose Lind, che seguì Janelle di sotto, dove erano gli stracci.

«Dov'è il mantello?» urlò Janelle da dabbasso.

«Credo sia di sopra, non importa. Preparami un bagno invece» le raccomandai.

Poi mi voltai verso la terza ragazza che era in stanza con me «forse e nell'armadio, ti spiacerebbe controllare?»

«Subito» rispose Karian «in quale?»

«Non so, tu controlla in quello lì» le dissi, indicandole quello con dei pappagalli intagliati, mi alzai in piedi e dissi: «io, intanto, controllo dentro questo qui.»

Karian aprì l'armadio e iniziò a spostare i vestiti, Lind era tornata di sopra e stava asciugando il pavimento. Io chiusi la porta della stanza con delicatezza, evitando di fare rumore.

«Non lo trovo» si lamentò Karian.

«Guarda in basso, nel mucchietto» le ordinai.

Lind intanto asciugava diligentemente in un angolo con straccio e secchio. Nessuna sembrava essere allarmata.

«Cantami qualcosa Lind» richiesi, sapevo che amava cantare e aveva anche una bella voce.

«Va bene» rispose lei e intonò un canto popolare delle Isole del Sud.

«Non lo trovo» si lamentò Karian che si era ficcata nell'armadio.

«Ma è lì, non lo vedi?»

«Dove?» domandò confusa.

«Lì, in fondo a tutto!»

Lind intanto era inginocchiata per terra, intenta ad asciugare la pozza vicino al letto, nascosta dal baldacchino. Io mi appostai alle sue spalle. Sfilai dalla tasca la boccetta di soporifero che avevo miscelato, facendo credere alle mie ignare cameriere di star sperimentando la preparazione di un profumo.

Avevo spruzzato sulle stoffe dei vestiti dell'armadio un ingente quantità di quella miscela. Sentii Karian perdere i sensi tra le stoffe con un dolce tonfo, vaporizzai l'intruglio in faccia a Lind che si accasciò a terra, inerte.

Un po' mi dispiaceva, erano sempre state molto gentili con me e non facevano altro che ringraziarmi per averle fatte invitare alla festa in maschera.

Andai nell'altra stanza, Janelle era in bagno e stava riempiendo la vasca. Come immaginavo, non si era accorta di niente, perché lo scrosciare dell'acqua mascherava qualsiasi suono. Le riservai lo stesso trattamento. Quindi, dopo aver spruzzato un altro po' di sostanza in viso a tutte per sicurezza, legai e imbavagliai le tre ragazze utilizzando diverse paia di collant.

Chiusi Karien all'interno dell'armadio, spinsi Lind sotto il letto e dopo aver svuotato la vasca dell'acqua, vi infilai Janelle.

Rubai i vestiti di Karien, perché era la più bassa delle tre. Tutte le cameriere del palazzo indossavano la stessa divisa, quindi l'unico modo per passare inosservata sarebbe stato fingersi una di loro. Difatti un componente essenziale della divisa da cameriera era il velo, che per mia fortuna mi avrebbe nascosto totalmente il viso. In ogni caso non mi sarei azzardata a uscire dalla porta principale, i nemobai di guardia mi avrebbero smascherato immediatamente.

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