Capitolo XIV - Parte 2

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Non mi venne permesso di lasciare la casa di Alga, la festa delle luci era in programma per il mese successivo e sarebbe stata l'unica occasione che avrei avuto per reincontrare Eton.

Sentivo che dovevo andarci, ma ovviamente non potevo parlarne con Khamaer. Mentre cercavo di escogitare un modo, mi si presentò un'occasione molto fortunosamente.

Khamaer e Caoilian erano impegnati a riorganizzare l'Ordine con altri sopravvissuti. A Kabunak erano morti per certo quattro Gran Cavalieri, tutti provenienti dalle undici famiglie. Khamaer e Caoilian dissero che avevano intenzione di partire per una città degli arcipelaghi centrali e scoprii che sarebbero passati proprio per Beekonen.

Mi domandavo che reazione avrebbe avuto Khamaer se gli avessi chiesto di passare per Beekonen proprio durante le festività.

Gli rivolsi di nuovo la parola dopo giorni.

«Khamaer»

Khamaer esitò prima di rispondermi.

«Sì, Brielle?»

«Ti ricordi di quel pescatore di cui ti avevo parlato?»

«L'uomo che ti salvò la vita?»

«Sì, Aanoravo»

«Allora?»

«Mi fece una richiesta. Voleva che depositassi una candela a Beekonen al tempio delle candele durante la festa delle luci.»

«Ricordo che mi avevi accennato qualcosa del genere, sì.»

«La festa delle luci si terrà a breve.»

«E allora?»

«E voi state per partire per raggiungere Anthau.»

«Vuoi che andiamo alla festa delle luci?» domandò guardandomi stralunato, come se avessi proposto una follia.

«Voglio onorare la mia promessa.»

«Non avevi mai specificato che dovevi andarci nella settimana delle luci, ricordo che fui io a parlartene.»

«Ho dato a quell'uomo la mia parola, che lo vogliate o meno io andrò a Beekonen, preferibilmente in quei giorni.»

Fu Caoilian a convincerlo, quella stessa sera iniziai a preparare lo zaino.

Avrei potuto addossarmi solamente un bagaglio di dimensioni ragionevoli. Ero tornata in possesso di tutte le cose che Alga aveva custodito per me e molte di quelle finirono in uno scatolone, che decisi avrei spedito a Theolisi, a casa di Laudioh. Maroaro mi avvertì che probabilmente sarebbero arrivate a destinazione dopo molto tempo, ma non mi importava. Un giorno sarei tornata nel continente del Nord, forse per restarci, se non avessi trovato il modo di tornare a casa.

L'ultima sera cenai in compagnia di Alga. Sembrava molto abbattuta, dopotutto conosceva tutti i Gran Cavalieri che erano morti sin dai tempi in cui erano solo dei ragazzi.

«Signora Alga.»

«Cosa c'è, Brielle?»

«Volevo ringraziarvi per avermi insegnato a fare le candele.»

«Oh, non è niente di cui dovermi ringraziare, tesoro, l'ho fatto volentieri, mi ha ricordato di quando ho insegnato a Osuze e Zeira come fare, erano delle care ragazze. Ti ho mai parlato delle mie nipoti?»

«No.»

«Osuze era la moglie di Khamaer, Zeira invece è stata una talentuosa drammaturga. Povere donne, non sono più qui tra noi purtroppo. Se le è portate via la stessa malattia a poco tempo di distanza l'una dall'altra. Zeira ha vissuto gli ultimi giorni della sua malattia qui con me, per lei non abbiamo potuto fare niente.»

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