La mattina seguente stupii i miei compagni di viaggio. Al loro risveglio mi trovarono pronta per partire mentre, di norma, ero sempre l'ultima a riorganizzarsi.
«Brielle? Come mai sei già pronta? Hai scoperto che la camera è infestata dai topi?» commentò Khamaer, cercando di fare il sarcastico.
«Vorrei andare via se non vi dispiace, fate in fretta.»
«Permetteteci di rassettare la stanza e saremo ai vostri servigi, dolce donzella.»
Lasciammo la coloratissima città ancora in festa via mare, salpando per Anthau.
«Bri, vuoi davvero tornare a Theolisi?» domandò Caoilian.
«Sì», risposi, anche se ormai sapevo che non avrei potuto farlo.
«Come mai, se posso chiedere.»
«È l'unico posto dove sono stata bene e in cui vorrei tornare.»
«Capisco.»
«Puoi biasimarmi?»
«No, hai ragione, posso chiederti un'altra cosa?»
«Non mi stai già chiedendo qualcosa nel farlo?» dissi sorridendo.
«Tecnicamente sì» sorrise, poi si fece serio «hai più fatto quegli strani sogni?»
Si riferiva ai miei sogni comatosi. Si erano interrotti dal giorno in cui mi ero ritrovata da sola in mezzo all'oceano ed erano stati sostituiti da incubi angoscianti in cui morivo affogata.
«No»
Tra l'altro non volevo parlare dei miei sogni davanti a Khamaer, che era in piedi proprio davanti a noi. Fumava la pipa in silenzio e guardava l'oceano.
«Penso che voi due» disse Caoilian «dovreste chiarire una volta per tutte. Dal mio punto di vista la situazione è alquanto imbarazzante, a volte vi comportate come amiconi, altre volte vi guardate come se vi aspettaste che l'altro sia pronto ad accoltellarvi. Khamaer, non ci sono prove che Brielle sia una traditrice e io credo nella sua innocenza. Lei è dalla nostra parte, fino a prova contraria.»
«Caoilian, taci ti prego.» disse Khamaer.
«Io non ce l'ho con Khamaer» dissi «è lui che ce l'ha con me.»
«Io non ce l'ho con te, ce l'ho con Eton, di conseguenza sospetto di te perché penso che mi nascondi delle cose» disse Khamaer.
«Non sono tenuta a dirti tutto» ribattei.
«Perché? C'è qualcos'altro di grosso che tieni per te?»
«No.»
«Bri» disse Caoilian «credo che Khamaer vorrebbe sentire la reale versione dei fatti su come hai passato certi periodi della tua vita. Come, ad esempio, l'intervallo di tempo che è intercorso tra il momento in cui sei scomparsa dalla nave di schiavisti al giorno in cui lui è venuto a prenderti all'istituto, senza saltare niente.»
«Non c'è nulla da raccontare.»
«Vorremmo entrambi sapere come vi siete conosciuti tu ed Eton e cosa facevate insieme.»
«E vogliamo tutta la verità» sottolineò Khamaer «non omettere i dettagli scomodi.»
«Mi fareste arrestare, penso»
«Purché tu non sia una nemobai, posso accettare tutto» disse Khamaer accomodante.
E allora decisi di raccontargli quella storia, arricchendola di dettagli, anche se preferii non tradire la fiducia di Eton. Non menzionai l'esistenza della città segreta sotto la città di Misco e spostai tutti gli avvenimenti avvenuti lì sotto in dei non ben precisati quartieri di periferia. Forse si aspettavano che avessi nascosto qualcosa, ma il mio racconto in ogni caso li stupì. Confessai del lavoro sporco che ci era stato commissionato e gli descrissi i nostri mandanti. Quando gli raccontai dell'ultimo giorno che io ed Eton avevamo trascorso insieme, citai addirittura uno stralcio del discorso che avevano avuto Khamaer e il falso Kaide e che io avevo origliato.
STAI LEGGENDO
Nishyan
FantasyMille anni fa l'imperatore Aenios e i suoi seguaci nemobai, una setta di stregoni malvagi, erano al picco del potere. L'Ordine del Loto, un'organizzazione che venne istituita per contrastarli, prevalse e la magia scomparve. Ma dopo un millennio la...