CAPITOLO X
Io e Khamaer viaggiavamo da soli, mi aspettavo si sarebbe aggiunto qualcun altro ma lui diceva che era meglio essere solo in due perché avremmo dato meno nell'occhio.
«Figurati se diamo nell'occhio, siamo alti quanto due comodini.»
«Purtroppo per me» commentò Khamaer
«Io posso ancora crescere» dicevo io «ma tu Khamaer dovresti provare ad innaffiarti i piedi, magari crescerai ancora.»
«Ti sembro fatto di legno?» mi disse Khamaer «Ti sembro un frassino che cammina?»
«Forse se ti leghi le mani e i piedi e tiri dalle estremità...»
«Vuoi che muoia?» disse Khamaer.
Ridacchiai «No, no scherzavo» lo ripetevo anche quando era comprensibile che non parlavo seriamente, avevo paura di offenderlo per sbaglio «Dove stiamo andando di preciso?»
«Preferirei non darti i dettagli precisi, ma andiamo da qualcuno che forse potrà aiutarti,»
«Hanno detto sempre tutti così e ogni volta è finita male.»
«Non questa volta» disse Khamaer.
«Non è detto che andrà tutto bene se vogliamo che vada tutto bene, se dovrà andar male andrà male, indipendentemente da come speriamo che vadano le cose.»
«Non posso controllare gli eventi, è vero, ma posso fare tutto quello che è in mio potere per superare le difficoltà che potrebbero sorgere sul nostro cammino.»
Ripensai a Laudioh e alla sua gentilezza, forse Khamaer era come lui, come Angus e come Eton. Tutti e tre, ognuno a modo loro mi avevano aiutato in passato e tutti e tre, per volere del destino e come conseguenza delle mie scelte, ora erano lontani.
«Magari e la volta buona che gli eventi inizino a girare a mio favore» dissi.
«Dobbiamo viaggiare parecchio e non possiamo permetterci interruzioni» disse Khamaer.
«Mi spieghi una cosa, Kam?»
«Kam?» ripetè guardandomi stranito, io stavo per chiedergli scusa ma lui mi precedette «va bene, chiamami Kam se preferisci»
«Dove stiamo andando?» domandai.
«Alle Isole del Sud, per questa ragione ti ho fatto preparare un passaporto falso.»
Mi consegnò un documento e disse: «Studialo bene, devi essere pronta a rispondere a eventuali domande.»
Sbirciai al mio nuovo nome «Quindi mi chiamo Enoir Beviuq?»
«E io sono Eukebeb Beviuq, se ci verrà chiesto il motivo del nostro viaggio risponderemo che stiamo andando a un matrimonio, non dovremmo avere problemi ma non si può mai esserne certi. Se mi accadesse qualcosa, butta via questo passaporto e recati a una delle sedi dell'Ordine col nome che hai utilizzato fino ad adesso, ossia Brielle.»
«Non ci succederà niente» dissi incoraggiante.
«Potrebbe accadermi qualcosa, i nemobai mi cercano.»
«Perché?»
«Sono un Gran Cavaliere, non siamo molto popolari tra i nemobai» rispose lui.
Non potei fare altro che pensare che Khamaer forse era in possesso del fantomatico libro che il Formichiere voleva così tanto. Non gli avevo raccontato dei miei trascorsi con i nemobai, e viste le sue idee radicali sulla magia pensai che fosse meglio evitare di confidargli che c'era stato un periodo in cui avevo tramato contro l'Ordine.
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Nishyan
FantasyMille anni fa l'imperatore Aenios e i suoi seguaci nemobai, una setta di stregoni malvagi, erano al picco del potere. L'Ordine del Loto, un'organizzazione che venne istituita per contrastarli, prevalse e la magia scomparve. Ma dopo un millennio la...