Seguimmo Aenios in un salotto. C'era un uomo, in piedi. Era incredibilmente affascinante, nonostante avesse una certa età, e indossava vestiti alquanto raffinati. Quando ci vide entrare si inchinò ad Aenios e squadrò noi giovani con aria interrogativa, evidentemente era in attesa di Aenios e non si aspettava che si sarebbe portato al seguito tre ragazzini.
«Aten» disse Aenios «posso presentarti la mia ospite Ella?» disse Aenios.
«Piacere» dissi io, educatamente.
«Conosci già Eton e Sayura?»
«Sì, ci siamo già incontrati» rispose Aten velocemente.
«Aten, per oggi sei congedato. Parleremo domani mattina, ora ho da fare.»
Probabilmente avevano concordato un incontro privato per quell'ora.
Aten si inchinò «sì, mio signore» disse con voce profonda. Salutò anche noialtri con un educato cenno del capo e uscì dalla stanza in fretta.
Aenios si accomodò su una poltrona dall'aria confortevole e rimase a fissarci per un po'. Noi tre rimanemmo fermi in piedi al centro della stanza, ci guardammo intorno scambiandoci sguardi confusi.
«Ebbene, accomodatevi!» disse dopo un lungo e pesante silenzio.
Io mi accucciai sul tappeto ed Eton mi imitò, Sayura preferì sistemarsi su una sedia.
«Sayura,» la chiamò Aenios e Sayura sobbalzò «cosa sai della magia?»
Sayura rimase in silenzio per un po' prima di rispondere.
«Ecco, so che basta conoscere le giuste formule per fare cose che normalmente non si potrebbero fare.»
«Giusto» disse Aenios incrociando le dita delle mani «ma questa non è una definizione esatta di magia, Eton, tu come la definiresti se dovessi spiegare cos'è a qualcuno che non si è mai imbattuto in essa?»
Eton si irrigidì, ma rispose in fretta e con voce acuta, forse si era fatto un'idea su cosa dire perché si aspettava che Aenios gli avrebbe rigirato la domanda.
«La magia è qualcosa che ci permette di piegare le leggi della natura.»
«Meglio» approvò Aenios, agitò la mano e tra le sue dita apparve un globo di fuoco.
«Io ho portato la magia in questo mondo. Senza di me la magia non esisterebbe» disse, facendo scomparire il globo di fuoco dal centro della stanza che tornò ad essere più buia.
«Non è niente di incredibile, anzi, per me è qualcosa di naturale. Potete utilizzarla anche voi, ma solamente se stringete un patto col sottoscritto.
Basta un taglietto. Un po' di sangue è un prezzo basso da pagare per ottenere il dono della magia» disse Aenios «un piccolo sacrificio in cambio di un incredibile occasione.»
«Sangue?» ripetei io confusa.
Aenios alzò l'indice «basterebbe che ti pizzicassi l'indice e che scrivessi il mio nome in antichi caratteri sul polso del braccio opposto per farti diventare una nemobai. Vuoi provare, Ella?» disse Aenios.
Pensai a tutte le cose incredibili a cui avevo assistito, pensai che, se bastava così poco per esserne capace ne sarebbe di certo valsa la pena.
Sarei potuta fuggire in volo dalla finestra, verso il Continente del Nord, avrei potuto raggiungere Theolisi.
Schioccando le dita molte cose che volevo sarebbero cambiate. E che cose incredibili sarei stata capace di fare se fossi diventata una nemobai!
Mi stuzzicai l'indice con l'unghia.
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Nishyan
FantasyMille anni fa l'imperatore Aenios e i suoi seguaci nemobai, una setta di stregoni malvagi, erano al picco del potere. L'Ordine del Loto, un'organizzazione che venne istituita per contrastarli, prevalse e la magia scomparve. Ma dopo un millennio la...