Capitolo XIX - Parte 1

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CAPITOLO XVIII

Ci sistemammo in un salottino. Aenios tirò fuori la pipa, l'accese col dito e iniziò a fumare.

«Formiamo due gruppi» disse schioccando le dita e facendo apparire un globo di fuoco per illuminare meglio la stanza, io rabbrividii alla vista della magia e irrigidii il braccio destro, dove quella mattina lui mi aveva marchiato.

«Io e Ella formeremo una squadra e voi due un'altra» disse a Eton e Sayura.

«A cosa giochiamo?» domandai io.

«Verità o obbligo» disse lui.

Non volevo giocare, mi sembrava un trabocchetto. Però avrebbe giocato anche Aenios. Sarebbe stata una rara opportunità questa, per interrogarlo, saperne di più. Anche se immaginavo che non ci fosse motivo per lui di essere onesto, ma forse anche le sue menzogne avrebbero potuto essermi utili.

«Inizierà Eton» disse Aenios «porrai una domanda a Sayura e se non risponderà, le assegnerai una penitenza.»

«Io? fammi pensare» disse Eton, si grattò il naso.

«Sayura, I tuoi genitori sono vivi?»

«Ma che domanda è?» si lamentò Aenios «devi fare una domanda a cui l'avversario non vorrebbe rispondere, diamine.»

Eton guardò Sayura negli occhi confuso.

«Spremi le meningi Eton, assegniamo il primo turno a Sayura allora, perché mi sembra più cattivella» disse Aenios gioviale «Sayura» disse in tono suadente «fagli una domanda personale, ti va?»

Sayura colse subito la palla al balzo «Dicci, Eton, da quando tu e Brielle siete innamorati?»

Io guardai Eton leggermente confusa. Noi non eravamo innamorati, eravamo amici. La risposta era facile: noi non eravamo innamorati.

«Noi non siamo innamorati!» rispose Eton sincero.

«Ah no?» commentò Aenios con finto stupore «assegnagli un obbligo» aggiunse, quasi fosse stato un ordine.

«Ma noi non siamo innamorati» ribattei io.

«Raccontatemene un'altra. È evidente che, detto o non detto, c'è qualcosa tra voi. Sayura, scegli un obbligo da fargli assolvere.»

«Qualsiasi cosa?» domandò Sayura.

«Qualsiasi cosa» confermò Aenios.

«Eton, annusa i piedi di tutti e ordinali dal meno puzzolente al più puzzolente!»

«Cosa?» domandò Eton confuso quanto me.

«Sayura ha ordinato» disse Aenios, non riuscivo a capire se fosse serio «o rispondi dicendo la verità, o annusi i nostri piedi e fai una classifica»

Aenios si sfilò una scarpa. Era pazzo quell'essere, come poteva prima essere terrificante e poi fare l'idiota così dal nulla.

Eton mi guardò interdetto, poi obbedii alla strana richiesta.

«Bene, dicci Eton, chi ha l'odore peggiore?»

«Io» disse lui.

«Chi invece ha l'odore migliore?»

«Voi, mio signore.»

«Non mentire.»

«Non sto mentendo.»

«Bene, Eton non sa giocare, quindi salterà il turno. Brielle, è il tuo momento. Poni qualsiasi domanda tu voglia a uno dei presenti.»

Io mi guardai intorno confusa.

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