Capitolo XII - Parte 4

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Io trattenni il respiro, pensavo che si fosse buttato giù, ma quando mi affacciai non c'era ombra di Eton, né di frittata di Eton da nessuna parte.

«Brielle, sei lì dentro?» era la voce di Khamaer.

«Come mi hai trovato?»

«Questa è l'unica porta chiusa dell'intero corridoio, esci fuori.»

«Ah, sì.» C'era solamente un minuscolo problema, un mobile enorme che si frapponeva tra me e la porta, Khamaer avrebbe sicuramente notato che qualcosa non quadrava.

«Kam, ho ammassato troppe cose davanti la porta, non posso uscire da qui, passerò dal cornicione» dissi.

«No! Sei fuori di testa?» urlò lui, provando ad aprire la porta senza successo «che cosa hai messo qui davanti?»

Pensai che, se era così pesante, forse da vuoto sarebbe stato meno pesante e sarei riuscita a spostarlo abbastanza dall'aprire uno spiraglio della porta abbastanza grande dal potermici infilare.

Spalancai tutte le ante, dentro c'erano vestiti, oggetti vari e anche libri. Pensai che probabilmente fossero stati sistemati lì dall'occupante della stanza che doveva essere uno dei professori degli Arcipelaghi. Aprii l'armadio e iniziai a lanciare tutto alla rinfusa sul pavimento il più in fretta possibile.

«Che cosa stai facendo?» domandò Khamaer. Lo sentii parlottare con qualcuno.

«Bri, allontanati dalla porta» disse Caoilian in tono autoritario.

Mi allontanai dalla porta come aveva ordinato di fare, qualcuno diede un colpo violento al legno.

«C'è un armadio qui davanti!» urlai.

Con un enorme fragore li vidi emergere da un buco creato nell'armadio, poi l'armadio collassò a terra, buttato giù da Khamaer e Caoilian. Avevano abbattuto la porta utilizzando un'accetta trovata chissà dove e poi si erano accaniti sull'armadio a calci e spallate.

«Cosa stavi facendo?» inquisì Caoilian.

«Non è il momento, Caoilian» disse Khamaer «dobbiamo andare.»

Khamaer mi afferrò per il polso e mi trascinò all'esterno, si sentiva odore di bruciato in corridoio.

«Khamaer, c'è qualcosa che va a fuoco» dissi.

«Sì, tutto quello che non possiamo portare con noi!» disse Khamaer.

«Stanno bruciando tutti i libri» disse Caoilian addolorato «secoli di conoscenze andranno perdute.»

«Perché?»

«Per non farli avere al nemico» disse Khamaer «i nemobai, sono qui fuori.»

«E non sono amichevoli» disse Caoilian.

«Che facciamo?»

«Fuggiamo, per i tunnel» disse Khamaer «Abbiamo perso tempo per cercare te, molti già sono scappati via nei tunnel.»

Incrociammo i genitori di Angus, intenti a trasportare delle antiche pergamene in salvo, che a differenza di tutti gli altri non sembravano così preoccupati dalla presenza nemobai all'esterno, che a momenti avrebbe potuto riversarsi nella struttura senza lasciarci scampo.

«Voi tre» chiamò Inaro «c'è Efene che vi sta aspettando di sotto, dice che non ha intenzione di andare via senza di te, Khamaer.»

«Che state facendo?» domandai a Inaro.

«Sai quanto antichi e preziosi sono questi documenti? Piuttosto che buttarli al fuoco li darei al nemico, ma dato che Resymir ha ordinato che non devono finire nelle mani dei nemobai, per evitarlo senza doverli distruggere dobbiamo portarli via con noi senza farci beccare!» concluse.

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