A volte, invece di rimanere in istituto o di visitare la sede dell'Ordine andavo a trovare Eton nel suo rifugio nascosto, tuttavia non voleva portarmi in giro per le strade della città sotterranea, in quanto a suo parere era troppo pericolosa per un viso innocente come il mio.
«Perché?» domandavo stizzita, e lui ogni volta narrava una storia diversa che sarebbe servita a farmi cambiare idea, ma i suoi racconti non facevano che incuriosirmi ancora di più.
«Va bene, voglio che tu capisca che non è un parco giochi» disse in uno di quei frangenti «due notti fa ero nei pressi di uno dei fuochi notturni, che è uno dei falò intorno ai quali ci raduniamo ogni notte nelle piazze sotterranee. Non è raro che qualche ubriaco inciampi e ci finisca dentro, oppure che durante una rissa qualcuno in preda all'ira non faccia pazzie.»
«È tranquillo il posto dove vivi» commentai ironica ma scandalizzata, lui continuò a raccontare con un mezzo sorrisetto in volto «Pizzicotto, un idiota che era ubriaco lercio quella notte, non so perché ha sfidato un tizio, forse per farsi due risate o per movimentare la serata. Gli ha detto...» e a questo punto, Eton imitò un timbro vocale stridulo e irritante: «'se sei tanto capace allora perché non saltì dritto nel fuoco e riprendi la collana di Dadias che è lì in mezzo alla cenere', allora l'altro gli ha risposto 'e dove sarebbe questa collana?'» continuò, imitando una voce diversa.
«Allora Pizzicotto si è guardato intorno confuso e ha esclamato: 'giusto.' Ha staccato la collana dal collo di una ragazza ed ha urlato a tutti 'questa collana' prima di buttarla nel falò.»
«E Pizzicotto credeva che questo fosse divertente?»
«Già, era completamente andato! Allora l'altro gli ha detto che se fosse stato capace di riprenderla lui avrebbe dovuto rimangiarsi tutto quello che aveva detto in passato su di lui ed anche un mucchietto di terra. Non so come abbia fatto, ma poco dopo questo tizio ha infilato la mano nelle fiamme e l'ha tirata fuori senza battere ciglio. Era illeso e aveva quella stessa collana tra le mani. Avevo i brividi. Insomma, la metà di noi presenti credeva di aver bevuto troppo quella sera, ma noi che siamo certi di esser stati sobrii da allora evitiamo tutti i tizi che fanno gruppo con l'uomo di cui ti parlo. E Pizzicotto alla fine si è dovuto mangiare un bel po' di terra.»
«Questo tizio è un nemobai, non è così?»
«Se credi alle antiche leggende» mi rispose Eton «quello che so è che ho assistito a qualcosa di incredibile.»
Le mie visite facevano piacere ad Eton. Quando non lo trovavo in casa, attingevo dalle sue scorte di cibo e tiravo fuori un libro da leggere.
Come ero solita fare ogni mattina visitai la sede dell'Ordine in attesa di novità sui miei amici prigionieri dei trafficanti di uomini.
«Mi dispiace, nessuna notizia» ripeté Borm, uno dei membri più anziani, come faceva ogni giorno ormai.
Alla mia espressione preoccupata rispose con un bel «c'è un lato positivo, avrei potuto darti brutte notizie.»
«Grazie Borm»
'Già, grazie per la filosofia da quattro soldi' pensai.
Allora andai a trovare Eton nuovamente delusa, fu allora che ebbi un'idea.
«Eton?»
«Che c'è?»
«Ti ricordi di quel tizio che hai detto che è capace di fare cose incredibili? Il tizio che ha afferrato una collana incandescente a mani nude, hai presente?»
«Certo»
«Accetta richieste quest'uomo?» domandai interessata, lasciandolo allibito.
«Se non ricordo male ti ho detto che da allora lo evito come eviterei un malato contagioso. Non offre i suoi servigi, o almeno io non andrei a chiedergli niente.»
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Nishyan
FantasyMille anni fa l'imperatore Aenios e i suoi seguaci nemobai, una setta di stregoni malvagi, erano al picco del potere. L'Ordine del Loto, un'organizzazione che venne istituita per contrastarli, prevalse e la magia scomparve. Ma dopo un millennio la...