La mattina seguente mi ritagliai del tempo per rimanere per conto mio senza la presenza di altri a distrarmi, mi chiusi nella mia stanza e tirai nuovamente fuori i fogli che avevo nascosto dietro il cassetto. Allora notai che una delle annotazioni consisteva in una sfilza di numeri.
Ricordai cosa mi aveva detto Ria: Soledad utilizzava dei codici per comunicare con i cavalieri dell'Ordine anche quando non poteva uscire da palazzo Bordeaux. Ad ogni lettera corrispondeva un numero, il suo era un cifrario semplice, ma non era solo questo. In più, per rendere il tutto più complicato, le lettere erano sostituite tra loro. E se fosse stato uno dei messaggi di Soledad o rivolti a lei? Il foglio non riportava riferimenti di alcun genere, tuttavia la mia intuizione avrebbe potuto rivelarsi giusta.
Ria mi aveva spiegato il metodo di cifratura utilizzato da Soledad, che solitamente utilizzava il sistema di scrittura degli Arcipelaghi, che non conoscevo molto bene.
Come prima cosa invertiva le lettere dell'alfabeto a coppie, in secondo luogo le invertiva in un modo particolare, facendo scorrere le lettere seguendo la disposizione dell'alfabeto. Per farlo bisognava ordinarlo partendo dalle lettere della parola chiave.
Per riuscire a decifrare il messaggio bisognava essere a conoscenza della parola chiave che era stata utilizzata per cifrarlo. Sfortunatamente per me, non avevo idea di quale potesse essere.
Per evitare confusione nel lettore, nello spiegare il modo in cui decrittai il messaggio ho utilizzato l'alfabeto del nostro sistema di scrittura, e non quello di Nishyan.
Le parole chiave che Soledad e i cavalieri utilizzavano per crittare i messaggi erano solitamente di quattro o cinque lettere. Non sapevo quale fosse la chiave, tuttavia sapevo che c'era un altro modo per ottenerla: conoscendo parte del contenuto del messaggio potevo risalire alla parola chiave. Mi ci volle l'intera mattina e parecchia fortuna, ma infine decifrai il messaggio.
Ria mi aveva spiegato che Soledad spesso aveva commesso un errore tattico, firmando le sue lettere cifrate. Quindi conclusi che, se quello fosse stato lo stralcio finale di una lettera, probabilmente avrebbe contenuto la firma di Soledad alla fine.
Copiai quindi gli ultimi sette caratteri su di un foglio:
PAMDBLE
SOLEDAD
Ora, se la mia deduzione era giusta, avrei potuto trovare il modo di risalire alla parola chiave. Ma non solo, dovevo anche capire in che modo l'alfabeto era stato cifrato in principio. Ria mi aveva mostrato un foglio con gli abbinamenti delle lettere, ma ovviamente non ricordavo quali fossero.
Ogni lettera dell'alfabeto era abbinata a un'altra lettera, Soledad le sostituiva tra loro come prima forma di crittografia. Allora il dubbio che mi attanagliava da tempo mi illuminò la strada da percorrere, mi posi delle semplici domande: perché le costellazioni erano tutte sbagliate? Perché erano sempre due stelle a sostituirsi tra loro e perché a coppie?
Presi un foglio e compilai uno schema associando tra loro tutti i nomi delle stelle fuori posto e le stelle le cui posizioni erano state scambiate tra loro.
Realizzai che quello che a prima vista mi era sembrato frutto di ignoranza, in realtà era un espediente che Soledad aveva inventato per camuffare un cifrario che doveva avere sempre sottomano.
L'iniziale di ogni stella corrispondeva a una lettera dell'alfabeto diversa, sapevo che le iniziali si ripetevano e si sostituivano due volte. Ad esempio, per la lettera A avevo la coppia Alain e Oeka (A e O) oppure Ayel e Haraiselle (A e H).
Ma la sostituzione delle lettere era solamente il primo intreccio da risolvere perché, dopo aver trasformato il testo in un altro stralcio di lettere incomprensibile, Soledad mischiava le lettere ulteriormente utilizzando un altro tipo di crittazione.
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Nishyan
FantasiMille anni fa l'imperatore Aenios e i suoi seguaci nemobai, una setta di stregoni malvagi, erano al picco del potere. L'Ordine del Loto, un'organizzazione che venne istituita per contrastarli, prevalse e la magia scomparve. Ma dopo un millennio la...