Capitolo XXI

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CAPITOLO XXI

Sulla nave c'erano pochi passeggeri adolescenti e tutti erano accompagnati dai loro genitori. C'erano Maurnior, Angus e le due figlie di Kaide, che si chiamavano Georige e Cherize.

Mi assegnarono un letto nella cabina occupata dalla famiglia di Kaide. Mi dissero che la signora Senera era la vedova di Kaide, e che aveva costretto le figlie a trasferirsi con lei sull'Azzurra.

Senera, dopo essersi presentata, per prima cosa mi rimproverò animatamente perché avevo portato il fiore di ghiaccio a bordo.

«È roba nemobai» mi aveva detto «quindi può essere molto pericolosa!» non appena aveva capito cos'era, senza nemmeno chiedere, lo aveva scagliato nelle profondità dell'oceano. Anche se aveva ammesso che era stato utile allo scopo di preservare le insostituibili appendici delle dita di Inaro. Quando si complimentò per l'idea ne approfittai per indagare sulle condizioni di Inaro.

«Lui, Ria e alcuni dei nostri sono scesi per portarlo in ospedale. Vogliamo che qualcuno gli riattacchi queste,» disse, sventolandomi le dita della mano davanti agli occhi «ottima intuizione col freddo. Ma ora basta discutere, vai a dormire, hai l'aria di un cadavere.»

Cherize era molto più giovane di me ma fu lei a prestarmi i vestiti, i suoi mi calzavano bene mentre quelli della sorella maggiore Georige mi ricadevano lunghi. Le sorelle erano entrambe alte per la loro età. Fortunatamente non si facevano problemi a prestarmi le cose, anzi sembrava facessero quasi a gara nell'offrirmi di tutto.

«Odio questa nave!» diceva spesso Georige «vorrei tornare a scuola, a Darne.»

«Finché la mamma non lo riterrà opportuno, non potremo farlo» le rispondeva sempre Cherize.

«A te va bene non andarci, non ti piace.»

«Non è vero!» le rispondeva la sorella «ma se il rischio è che qualcuno ci uccida, come papà, preferisco stare qui!»

Loro, come Angus e diversi membri dell'equipaggio, erano nel mirino dei seguaci di Aenios. Non mi vennero raccontati i singoli casi nei dettagli, ma i nemobai stavano facendo scomparire delle persone vicine ai membri dell'Ordine.

Riuscii a parlare con Angus e la sua famiglia dopo diversi giorni, quando tornarono sulla nave.

Come potevo aspettarmi, Inaro voleva ringraziarmi. Andai a trovarlo nella sua stanza e vicino a lui c'erano i suoi familiari.

«Grazie di tutto» disse «e grazie per queste!» aggiunse, piegando le dita della mano.

«Ti saluta Laudioh» disse Angus.

«Hai incontrato Laudioh?»

«Brevemente, all'ospedale. È stato lui a operare papà. Non lavora più a Theolisi. Vive sempre nel Continente del Nord, ma in un altro ospedale, sotto falso nome.»

«Non ho capito, ma dove ci troviamo adesso?» domandai agli altri, confusa.

«Siamo al largo del Continente del Nord» disse Angus ridacchiando.

«La sua confusione è sensata» disse Inaro «perché vieni dall'isola di Bordeaux che non è più un'isola normale, da quando è tornato Aenios e ha riportato la magia è stata nuovamente incantata e ha ripreso a muoversi. Poteva trovarsi a Sud giorni fa, mentre adesso potrebbe essere a largo degli Arcipelaghi. Non possiamo prevederlo.»

«Cosa?» disse Angus confuso «ma se si muove, come l'avete trovata?»

«Ci sono dei modi per scoprirlo» disse Inaro «e abbiamo avuto anche fortuna» disse guardandomi in modo strano.

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