1.16 Solar Fields

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I flash delle macchine fotografiche non emisero più luce e le telecamere che puntavano contro l'ambasciatore Blake si allontanarono, per ritornare a ondeggiare sopra le teste dei vari giornalisti.

"Ambasciatore, la prego, un'altra domanda!" uno di loro, che si trovava proprio in prima fila, aveva alzato la mano, il microfono protratto in avanti, ma nessuno tra gli altri giornalisti ebbe l'ardire di fare lo stesso. Tutti quanti erano impegnati a guardare Caspar e Will con circospezione e avevano l'aria di non essere interessati a porre altre domande al diplomatico.

"Qui abbiamo finito con le domande. Andate."

Lo sguardo dell'ambasciatore Blake tornò su di lui, sembrava volerlo perforare. Ben presto si accorse che gli altri passeggeri e qualche cronista si erano tirati indietro, quasi a volersi tenere il più possibile lontani. In pochi secondi si era creato come un cerchio di vuoto, che li separava in maniera distinta dagli altri. Alcuni dei profughi iniziarono, lemme lemme, ad andare via, ma lo sguardo rimaneva puntato verso di loro, come se si trovassero al cospetto di un incidente stradale orrendo, ma dal quale era impossibile distogliere lo sguardo. Ben presto, anche tutti gli altri si risolsero ad abbandonare la postazione, fino a che non rimasero al suo cospetto solo loro due, immobili come due statue di sale.

Caspar seguitava nel battere il piede contro la sabbia sempre più veloce, alcuni granelli iniziarono a sollevarsi in aria. Le unghie che continuavano a scavare nei palmi delle mani sembravano fossero sul punto di bucarglieli. Gli lanciò un'occhiataccia e, con un cenno brusco del capo, gli fece segno di muoversi.

Era finita, pensò Will. Forse quelli della Congrega avevano capito chi fosse davvero Caspar e avevano spedito Oliver sin lì solo per arrestarlo. I suoi discorsi altisonanti sulla guerra e sulla patria erano solo un facile pretesto per prendere tempo e individuarli meglio. Era evidente che il loro viaggio fosse stato tracciato da qualcuno e che quel qualcuno avesse avvisato le più alte autorità della Congrega. E se Caspar fosse stato accusato di terrorismo e tradimento, ciò faceva di lui un suo complice, a maggior ragione ora che aveva scoperto di essere un Asceso. Piccole gocce di sudore freddo cominciarono a imperlargli la fronte.

È finita, è finita per davvero. Se non veniamo fucilati sul posto sarà un vero e proprio miracolo.

Non appena furono al suo cospetto, l'Ambasciatore fece segno ai soldati dietro di lui di rompere le fila: con un gesto impetuoso della mano, alzò il braccio e poi lo fece cadere in maniera perpendicolare al suo corpo. Gli Ascesi, Alistair compreso, assunsero una posizione rigida, sull'attenti, si misero una mano sulla fronte e, sempre con passo cadenzato, si spostarono. A Will quella scena lo fece quasi ridacchiare, o forse era il suo modo di reagire alla tensione che gli stava giocando un brutto tiro. L'unità di èlite di Ascesi era rimasta in silenzio per tutto il tempo, senza neanche essere stati presi in considerazione neppure una volta. A quanto pareva, anche i supereroi erano costretti ad eseguire gli ordini di qualcuno che era più in alto di loro. Nessun potere avrebbe sovvertito le gerarchie, nessun "eroe dei due mondi" poteva contrastare l'autorità di un alto membro della Congrega.

"Ambasciatore Oliver Blake." Caspar fece un inchino profondo, la schiena era appena inarcata verso il basso, in posizione reverenziale, ma Will non poté fare a meno di notare il ghigno beffardo che si era formato sul suo volto. "Siamo vostri umili servitori."

L'uomo sembrò cogliere la sottile vena sarcastica nella sua voce, perché si voltò a fulminarlo con lo sguardo. Tuttavia, i suoi occhi tornarono a puntare quelli di Will, sembravano colmi di viva curiosità.

"Io ti conosco." Non aveva un tono accusatorio, né minaccioso. A dire il vero, alle orecchie di Will quella frase giunse piuttosto gioviale. Il suo cuore iniziò a battere più forte e chiuse gli occhi, in attesa che la spada del giudizio che sentiva sopra la sua testa calasse a decretare la fine che avrebbe fatto di lì a poco.

Kepler 442-BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora