1.20 Wolf 359-c

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I primi giorni di addestramento volarono via in un battito di ali, veloci e frenetici, scanditi da una tabella di marcia ben definita. Il risultato era che lo scorrere del tempo era sempre il medesimo, le giornate si avvicendavano una dietro l'altra in un perenne loop temporaneo che sembrava non vedere mai una fine.

La sveglia era di buon mattino, quando il cielo di Marte era ancora buio, tinto di quel colore indaco che preannunciava il chiarore dell'alba, un cielo privo di nuvole e di Luna; subito dopo avveniva l'ispezione mattutina da parte di un ufficiale istruttore il cui unico elemento di varietà, per quanto poco entusiasmante, era che ogni volta se la prendeva sempre con una persona diversa, anche senza un apparente motivo; colazione in mensa, addestramento, pranzo, addestramento e cena; Branda subito dopo l'ultimo pasto, per tutti, tranne che per lui.
A Will era stato riservato un allenamento speciale durante le ore notturne e a quanto ne sapeva, era l'unico tra le reclute a doverlo fare. Le lezioni extra avevano luogo in un fabbricato secondario del campo di addestramento di solar Fields, una casupola più lontana rispetto all'agglomerato di edifici che componevano la base militare. La sua insegnante era un'Ascesa che era stata richiamata dai suoi doveri militari con la sola intenzione di sviluppare e ampliare i poteri inespressi di Will.

Si chiamava Qiufeng Shu e aveva al massimo una decina di anni in più di lui: aveva i capelli liscissimi e neri sempre tenuti legati in maniera ordinata in una coda alta, che le cadeva lungo la schiena ampia, era alta e con le spalle larghe e all'inizio il suo aspetto altero gli aveva messo paura. In realtà, si era rivelata fin da subito piuttosto affabile. Gli aveva raccontato di aver ereditato i suoi poteri molto tardi rispetto all'età media degli altri Ascesi, a venticinque anni.

"A quell'età, di solito, la maggior parte degli Ascesi muore," gli spiegò asciutta la prima volta che si erano presentati "Io invece assaporavo per la prima volta l'ebbrezza di essere una persona speciale. Ho ereditato l'Ascensione da un vecchio zio. Una bella eredità, non c'è che dire." Parlava a voce bassa, tranquilla, come se temesse che qualsiasi altro rumore brusco lo spaventasse. "Ha vissuto così a lungo perché i suoi poteri erano considerati obsoleti: memoria eidetica. La longevità del mio caro zio era dovuta principalmente a quello, più che per sue reali capacità di sopravvivenza." Fece una lunga pausa e chiuse gli occhi, aveva le ciglia lunghe, tanto che Will le vide accarezzare appena la pelle. La bocca, un cuore rosato incastonato sul viso d'avorio, tremava appena, a causa delle temperature gelide che si raggiungevano di notte su Marte. Se durante il giorno erano costretti a girare con abiti leggeri a causa del clima rovente -la tuta spaziale mimetica composta da un materiale più leggero e rinfrescante, obbligatorio l'uso di un cappello per ripararsi dai raggi ustionanti-, di notte invece l'escursione termica faceva sì che si ritrovassero a indossare più o meno lo stesso equipaggiamento che Will era solito vestire sul freddo e inospitale Titano.

"Ma la verità era che per tutta la vita i portatori di quell'Ascensione non avevano saputo sfruttare come si doveva il loro potenziale. Non credo fossero stupidi, non fraintendermi, ma sono stati pigri. Non esistono poteri inutili, Will: esistono solo poteri che non vengono utilizzati in modo corretto."

Gli sfiorò la spalla con un tocco leggero delle dita. "Tu soffrivi di asma e dispnea durante i tuoi primi anni su Titano, vero?"

Will sbarrò gli occhi "Come diamine fai a saperlo?"

Gli angoli della sua bocca s'incurvarono ancora di più verso l'alto. "Me lo hai detto tu. Inoltre, in questo momento mi stai dicendo anche che sei stato cresciuto da due madri e che non hai mai avuto una ragazza."

Le sue guance si colorarono di rosso e per un momento desiderò che quella Qiufeng sparisse dalla sua vista. "Non capisco..." Balbettò, un dito cercava di allargare il colletto elasticizzato della tuta militare. "Leggi il pensiero?"

Kepler 442-BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora