2.5 Timisoara

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Will rimase con Donnel fino a quando non sentì il suo stomaco gorgogliare. Quando il borbottio incessante delle sue viscere vuote divenne troppo forte per essere ignorato, il ragazzo gli sorrise e gli disse che se voleva poteva andare a fare colazione, non si sarebbe offeso se non fosse rimasto lì con lui. E poi, immaginava avesse comunque altro da fare, l'imminente arrivo dell'Arma Bianca su Marte avrebbe rivoluzionato qualsiasi formazione a Camp Perseverance e se perfino uno come Donnel lo sapeva, allora voleva dire che era ormai una verità ufficiale.

Filò spedito in mensa, nella speranza di riuscire a ficcarsi a forza anche solo un boccone di pane secco. Non appena varcò la soglia della sala comune, la prima cosa che catturò la sua attenzione fu la presenza di Madeleine, Akash e Kresimir seduti al tavolo a mangiare. Tutti insieme. 

Rimase immobile, con il vassoio del rancio in mano, a fissarli, ogni minimo dettaglio della loro gestualità tradiva qualcosa che lui non riusciva a cogliere. Un rapporto tra i tre che doveva essere sbocciato senza che lui ne fosse consapevole.

Akash era l'unico tra i tre che parlottava con un certo piglio deciso, gli altri due invece si limitavano a mangiare la solita sbobba d'avena -che rispetto a quella che mangiavano su Solar Fields aveva come unica differenza quella di essere ancora più insapore- e stavano a malapena prestando attenzione a ciò che diceva. 

Non poteva crederci. Era la prima volta che vedeva Madeleine mangiare in compagnia di qualcuno che non fosse lui. Era certo che fosse stato Akash a insistere, era un ragazzo socievole e sensibile, era plausibile che dopo tutti i momenti salienti che avevano vissuto insieme si fosse sentito vicino alla ragazza a tal punto da voler iniziare a frequentarla, malgrado la sua cattiva nomea.

Chi non capiva era Kresimir. Il ragazzo non era amico di nessuno dei due, né di Akash, né tantomeno di Madeleine, era troppo occupato a creare le sue connessioni e a fare bella figura con le alte cariche per mischiarsi con i comuni mortali come loro. Non capiva cosa lo avesse spinto a cambiare idea.

Akash si girò verso di lui, come se avesse percepito la sua attenzione nei loro confronti. Non appena lo vide, gli sorrise e sollevò un braccio in aria. Agitò la mano in segno di saluto, per poi urlare a squarciagola. "Will! Che fai lì impalato, siediti con noi!"

Sia Kresimir che Madeleine si voltarono a loro volta: il primo riprese a mangiare come se non gli importasse granché della sua presenza, Madeleine invece gli rivolse un rapido cenno di rimando e gli indicò la sedia vuota accanto alla sua. Un po' incerto, decise di unirsi a loro, memore di ciò che era successo il giorno prima, alle mancanze che lei e Akash avevano lamentato da parte sua. 

Si sedette sulla stessa sedia che gli aveva scostato Madeleine senza emettere neppure un fiato e, dopo aver rivolto un gesto con il capo a tutti loro, poggiò la sua ciotola d'avena sul tavolo. La pappetta rimbalzò appena, così compatta da sembrare gelatina, il breve rumore d'impatto viscoso contro la ceramica del piatto fu l'unica fonte di suono che si udì nell'arco di quel minuto. Era così abituato a mangiare in silenzio in compagnia della ragazza da non aver messo in conto che Akash non si sarebbe accontentato di fare colazione in totale silenzio.

"Come mai sei stato via tutta la notte ieri? Non è che c'entra quella Ascesa Venus super sexy che ti aspettava all'uscita?"

Arrossì fin sopra la radice dei capelli. Avrebbe dovuto immaginare che sarebbe ritornato su quell'argomento. Tutto quello che era accaduto la notte precedente riaffiorò dai suoi ricordi: Safiya, l'interrogatorio, e poi Blake. Era accaduto tutto quanto nel giro di pochissime ore. Surreale.

"Non è affatto super sexy!"

"Ascesa Venus super sexy?" Kresimir sembrò all'improvviso molto più interessato ai discorsi insensati di Akash. Sollevò gli occhi dalla ciotola, e prese a osservare Will in attesa che raccontasse altro.

Kepler 442-BDove le storie prendono vita. Scoprilo ora