3.8 Passato

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Il silenzio che imperava all'interno della base gravava come una spada sospesa a un filo, pronta a piombare su di loro quando meno se lo aspettavano. Con un piede, Kresimir calciò un pezzo di calcinaccio, uno dei tanti sparsi per tutto l'androne d'ingresso. Il tintinnio del cemento armato che si schiantava contro il pavimento rimbalzò lungo la stanza e risalì per la tromba delle scale che conduceva ai piani superiori.

Akash si scrollò le spalle, la testa sollevata verso il piano successivo. "Questo posto mette i brividi." Il sibilo della sua voce serpeggiò tra le pareti.

Dall'alto udirono un fruscio di passi attutiti, che nella quiete rintoccavano come pesanti lancette di un orologio. Apparve una donna, indossava i colori della Congrega, il fucile d'ordinanza puntato contro di loro. "Uscite allo scoperto e identificatevi."

"Capitana Le Guin!" Alistair riemerse dal muretto da cui si era nascosto e superò Akash e Kresimir. L'altra, appena fu in grado di identificarlo, ritrasse l'arma e rilassò le spalle. "Capitano Liu." Sorrise. "Siete riusciti a superare la barriera nemica."

"Sì, il fuoco dall'alto è stato di grande aiuto. La situazione lassù?"

"I nemici sono stati neutralizzati. Qualcun altro è riuscito ad avanzare?"

Scosse la testa. "No, siamo gli unici superstiti."

Le Guin abbassò lo sguardo. "Maledizione. È stata una vera e propria carneficina."

Kresimir increspò la fronte. Aveva provato a visualizzare le diramazioni dei vari sentieri futuri, ma non percepiva ancora nulla, se non un nero assoluto. Con la coda dell'occhio, osservò il Tenente Mstoyan bisbigliare qualcosa all'orecchio di Alistair. Quello annuì circospetto, come se non volesse farsi scoprire da Le Guin. Nessuno dei due aveva abbassato la guardia, il fucile ancora in carica al loro fianco. Erano arrivati alla sua stessa conclusione: se le Ascensioni non funzionavano, Blake era ancora in giro.

"È sicura di aver liberato la zona?" Alistair abbassò di poco l'arma.

Le Guin gettò un'occhiata alla canna rivolta contro di lei, ma non diede segni di turbamento. Riprese a scendere. "Ma certo, Capitano."

"Lei sa che avevamo l'ordine di catturare Blake vivo, vero?"

"È ciò che abbiamo fatto." Il sorriso di allargò. "Infatti, come potete notare, influisce ancora sulle Ascensioni. Non riusciamo a interrompere il suo potere. Ha un buon controllo, dobbiamo concederglielo."

"Già..." Alistair lasciò cadere la frase in sospeso, ma non il fucile. Quello, continuava a essere ben sollevato da terra.

Le Guin fece un cenno verso di sé. "Venite, vi porto da lui." Poi, cambiò discorso con una certa impazienza. "Le nostre comunicazioni non funzionano. Sapete chi è al comando della flotta della Nuova Frontiera che ha distrutto le navi dei Kerek?"

"Della Signora della Guerra Van Leeuw."

Fece una smorfia strana, come se il tessuto dell'uniforme le desse fastidio. Il Capitano Liu camminava a debita distanza da lei, seguito dal Tenente Mstoyan, poco più dietro. Il più vicino alla donna era Akash che, da quando erano entrati nella base, aveva abbandonato ogni accenno di tensione, tanto da aver perfino ricollocato il suo blaster sul retro dell'uniforme spaziale.

"Che peccato, non poterlo uccidere." Madeleine non aveva riposto l'arma, ma la teneva abbassata. "Blake, intendo. Una parte di me non vede l'ora di farlo. Per Will e per tutti gli altri."

Kresimir non rispose. Aveva messo a fuoco Le Guin, che procedeva in silenzio alla testa del gruppo, di tanto in tanto li osservava di sottecchi. I soldati superstiti, di vedetta al piano superiore, si misero sull'attenti non appena scorsero Alistair Liu, e poi si accodarono dietro di loro.

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