Capitolo 17 Propositi di vendetta

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–T’aspetti davvero che quel budru[6] di Carillo venga arrestato?– ringhiò Josto Caredda –Non posso credere che tu sia così ingenuo!

Il contadino entrò e si cavò il cappello di paglia dalla testa in segno di rispetto verso le due donne, lo tenne nelle mani e accennò un breve saluto abbassando il mento. Era vestito malamente con una camicia celeste logora sbottonata giù del collo sul petto villoso.

–Il giudice è una persona dabbene, Josto, mi fido di lui– protestò Auro debolmente. In fondo anch’egli nutriva dei dubbi, ma si sforzava di nasconderli pure a se stesso, perché l’idea d’essere disilluso, lo avrebbe fatto disperare.

–Una persona dabbene? Puah!– il contadino storse la bocca in segno di disprezzo –Sono anni che ci lamentiamo col padrone per le malefatte di quel furfante di Carillo. E il nostro caro principe, che cos’ha fatto? È cambiato qualcosa per noi? Nooo! Nulla! Promesse vuote, solo chiacchiere! … Oggi è venuto Remundu, l’agente baronale di Carillo, quel maladitu[7], arrogante …. come al solito. Sai che cosa ha detto, Auro? Non lo immagini, amico? C’è un aumento del diritto di feudo, il tributo è raddoppiato! Quel trampaneri[8]  ha preteso subito l’intera somma.

–Non ne so nulla– Auro lo fissò perplesso –Il giudice ne sarà informato?

–Che lo sia o non lo sia che importanza ha? Tanto è lo stesso. Cos’ha mai fatto per fermare su podatari?

Lena si alzò in piedi. Era una donna alta, slanciata e il vestito nero accentuava la figura ben fatta, e le donava un aria solenne. Auro e il Caredda tacquero.

–È ora che noi si faccia qualcosa– proclamò con fermezza –è ora che gli uomini dimostrino d’esser uomini e non pecore.

Josto la guardò con curiosità ed evidente meraviglia.

–Fillu tu fiat unu bravu piҫokeddu[9], Lena. Un bravo lavoratore e un esperto falegname. Lo conoscevamo tutti in villa, non ci viara atur’omini onestu coment’a issu[10].

–È vero– confermò Maria.

–Mio figlio è stato ucciso dal giudice Ravaneda ed era innocente. Quell’uomo spregevole non ha voluto ascoltare la verità.

Josto annuì.

–Cercavano briganti … – disse digrignando i denti –Ma chi sono i briganti? Gente onesta che vuole cacciare via questi invasori! Gente che per non morire di fame s’è data alla macchia!

Il Patto DiabolicoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora