Capitolo 3: Il peso di una bugia

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capitolo 3:

Le settimane passano, e ogni giorno mi sembra di vivere con un segreto che mi pesa sul petto. Mentire a Davide su quanti anni ho è stato un errore, lo so bene. Ma ogni volta che ci penso, mi convinco che non avevo scelta. Se gli avessi detto la verità, probabilmente si sarebbe allontanato subito, e io non potevo permettermi di perdere quell'opportunità.

Il pensiero di rivederlo diventa un'ossessione. Continuo a prendere il treno per Milano ogni volta che posso, sperando di incontrarlo di nuovo. Lo vedo giocare, lo osservo da lontano, e a volte mi fermo all'uscita dei giocatori. Spesso ci scambiamo solo un saluto, un sorriso, e mi basta quello per far battere il mio cuore.

Un sabato, dopo una partita particolarmente intensa, decido di avvicinarmi a lui. Non riesco a trattenermi. Sento che c'è qualcosa che deve essere detto, ma non so esattamente cosa. Lui mi riconosce subito, e quando mi avvicino, mi sorride come sempre.

"Sei tornata di nuovo, eh?" mi dice, ridendo leggermente.

Annuisco, sentendomi improvvisamente nervosa. "Sì, non posso farne a meno."

Davide mi guarda, e per un attimo mi sembra di vedere qualcosa di diverso nei suoi occhi. Forse sospetta qualcosa? Prima che possa parlare, però, mi invita a seguirlo verso un piccolo caffè vicino allo stadio. "Vieni, prendiamo qualcosa da bere."

Il mio cuore salta un battito. Non mi sarei mai aspettata che mi invitasse a passare del tempo con lui fuori dal caos dello stadio. Mentre camminiamo, sento le gambe tremare. Non posso fare a meno di pensare che tutto questo potrebbe finire male, che prima o poi scoprirà la verità.

Ci sediamo a un tavolino, e ordiniamo due caffè. Mentre lui parla delle sue partite, della squadra e di quanto sia impegnativa la vita da calciatore, io lo ascolto attentamente, cercando di non far trasparire il mio nervosismo. Ma mentre parliamo, la mia bugia mi pesa sempre di più.

"Mi sembri diversa dalle altre ragazze," dice improvvisamente, spezzando il mio flusso di pensieri. "Non so, c'è qualcosa di speciale in te."

Non posso crederci. Davide Frattesi mi sta dicendo che mi trova speciale. Vorrei sorridere, sentirmi felice, ma tutto ciò che riesco a provare in quel momento è un senso di colpa.

Per distogliere l'attenzione da quella sensazione di disagio, prendo il telefono e lo metto sul tavolo. Davide lo nota e, senza pensarci troppo, sorride. "Sei su Instagram, vero?"

Annuisco. "Sì, più o meno. Non lo uso tantissimo."

Lui prende il suo telefono e comincia a cercare. "Vediamo un po'. Come ti chiami lì?"

Il cuore mi sale in gola. Sta cercando il mio profilo su Instagram? Non posso crederci. Cerco di mantenere la calma mentre gli dico il mio username. Pochi secondi dopo, vedo il mio telefono vibrare sul tavolo. Lo schermo si illumina: Davide Frattesi ha iniziato a seguirti su Instagram.

Non posso fare a meno di fissare lo schermo, incredula. Non è un sogno. Mi segue su Instagram!

Davide alza gli occhi dal suo telefono e mi sorride, come se fosse una cosa normale. "Ora siamo amici anche lì," dice, facendo spallucce. Ma per me non è affatto normale. È un segnale. Un segnale che forse, in qualche modo, potrei davvero far parte della sua vita.

Ma quel momento magico dura poco. La bugia che gli ho raccontato si sta facendo sempre più ingombrante, e non so per quanto ancora riuscirò a nasconderla.

Alla fine del nostro incontro, mentre ci salutiamo, Davide mi guarda con uno sguardo serio. "Senti, Noemi, posso farti una domanda? Come mai vieni sempre da sola?"

La sua domanda mi coglie di sorpresa. "Beh... le mie amiche non sono così appassionate di calcio," rispondo, cercando di sembrare naturale.

"Sì, capisco," dice, ma sembra che qualcosa lo stia tormentando. "Comunque, è sempre bello parlare con te. Spero di rivederti presto."

Mi saluta con un abbraccio leggero, e mentre mi avvio verso la stazione, sento che quel peso dentro di me è diventato insopportabile. La bugia che gli ho raccontato potrebbe far crollare tutto, e non so per quanto riuscirò a tenerlo nascosto.

Tornata a casa, non riesco a smettere di pensare a ciò che è successo. Davide si sta affezionando a me, lo sento. Ma cosa accadrà quando scoprirà che ho solo 14 anni? I miei genitori non hanno idea di tutto questo, e se lo sapessero, non mi lascerebbero mai più uscire da sola. Ho creato una situazione che mi sta sfuggendo di mano, e non so come uscirne.

Quella notte, mentre sono a letto, decido che la prossima volta che vedrò Davide, dovrò dirgli la verità. Non posso continuare a vivere in questa bugia. Ma dentro di me c'è una paura tremenda: e se lui non volesse più vedermi? Se mi considerasse solo una bambina?

L'unica cosa certa è che non posso andare avanti così. Il prossimo incontro potrebbe essere decisivo, e io devo essere pronta a qualsiasi conseguenza.

l'amore-- Davide Frattesi&meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora