Capitolo 54: Idea pazzarella

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CApitolo 54:

Sabato mattina mi sveglio verso le 9, con un'idea che mi ronza in testa. Ho la prova di orchestra dalle 10 alle 12, finisco, torno subito a casa con la voglia di fare qualcosa di completamente pazzo. Milano. Penso a Davide e Kris, alla faccia che faranno se mi vedono lì all'improvviso. Mi basterebbe convincere i miei, e potrei prendere il treno per Milano e fare loro questa sorpresa.

Mi avvicino a mia madre mentre sta mettendo a posto in cucina e, incrociando le dita, le propongo il piano. All'inizio sembra un po' perplessa, ma poi accetta, con la condizione che domenica mattina sarò di nuovo a casa. Mio padre non sembra altrettanto convinto, sbuffa e sembra quasi sul punto di negarmelo, ma alla fine cede anche lui. Il permesso è ufficiale!

Non perdo tempo: infilo tutto nello zaino  telefono, AirPods, il portafoglio  e scappo fuori casa. Arrivo alla stazione e prendo il primo treno per Milano delle 13. Mentre mi accomodo e inizia il viaggio, guardo fuori dal finestrino, la città che si allontana, e provo a immaginare la faccia di Davide. Sarà felice? Incredulo? E Kris... sicuramente farà qualche battuta sarcastica. Intanto, sento l'agitazione crescere e inizio a immaginare la sorpresa che potrei fare a entrambi.

Il viaggio passa veloce, e intorno alle 16:30 arrivo finalmente a Milano. Appena scendo dal treno e mi avvio verso l'uscita, noto un gruppo di ragazze che mi guarda. Alcune di loro cominciano ad avvicinarsi; sorrido, riconoscendole come delle fan di Davide. Mi viene subito in mente che, in fondo, sono ufficialmente la "ragazza di Davide Frattesi" per molti, anche se ci siamo tenuti riservati.

Una delle ragazze si avvicina per prima. "Sei tu, vero? La ragazza di Davide?" Chiedono gentilmente una foto, e non riesco a dire di no. Ma prima di scattare, faccio una richiesta: "Va bene, facciamo la foto, però vi prego... niente post su Milano o su di me. Preferisco tenere tutto tranquillo." Le ragazze annuiscono, comprensive, e ci facciamo una foto veloce.

Appena si allontanano mi rendo conto che avevano sicruamente 16 o 17 anni.Oopss forse sono stata un po' troppo fredda?

Sono le 16:30 ormai. Mi copro bene per non farmi riconoscere troppo facilmente e prendo i mezzi pubblici verso casa di Davide e Kris. Ho ancora la chiave quindi appena arrivo posso entrare senza problemi.

Apro la porta e subito mi investe quel profumo che riconoscerei ovunque, quel misto di colonia, di legno e del detergente che Davide e Kris usano. È una sensazione che mi fa rilassare e battere il cuore insieme, e per un attimo mi fermo solo a respirarla, a sentirmi a casa.

Faccio qualche passo silenzioso, posando lo zaino e la giacca nella stanza degli ospiti per non dare nell'occhio. Controllo al volo i capelli, sistemo il maglione e mi siedo sul divano. Il soggiorno sembra più vivo del solito: la felpa di Kris è appoggiata alla sedia, e una delle scarpe da ginnastica di Davide è accasciata in un angolo. Vederli sparsi ovunque è come avere un pezzetto di loro, anche in loro assenza, e per un attimo sorrido.

Passo ancora qualche mezzoretta a scorrere sul telefono, finché... le 18 arrivano. E con loro, il rumore della porta che si apre.

Trattengo il respiro, accoccolata sul divano, cercando di non ridere e anticipando quel momento in cui mi vedrà. Kris e Davide entrano, intenti a parlare di qualcosa probabilmente di allenamento  ma Davide si blocca di colpo. Alza lo sguardo, e i suoi occhi si spalancano mentre incrociano i miei.

"Noemi?!" sussurra, incredulo, come se non potesse credere ai suoi occhi.

Non faccio in tempo a rispondere che mi ha già raggiunta, e in un attimo sono avvolta nel suo abbraccio. Mi tiene stretta, e io chiudo gli occhi e mi abbandono a quel momento, sentendo il suo respiro profondo e regolare contro il mio collo. Non riesco a dire niente, perché ogni parola si perde in quell'abbraccio, in cui mi sento al sicuro.

"Certo che dovevi per forza fare il colpaccio, eh?" commenta Kris, appoggiato alla porta con un sorriso da prenderlo a pugni, ma so che è felice per noi.

Davide si scosta un attimo, tiene il mio viso tra le mani e mi guarda come se fossi un sogno. "Non ci credo... Sei pazza a fare tutta questa strada solo per vederci."

Sorrido, con le guance che mi vanno a fuoco. "Lo so... ma... sentivo che ne valeva la pena almeno oggi."

Rido e lascio il divano, avvicinandomi a Kris, che mi accoglie con un abbraccio caldo e amichevole. "Noemi, rieccoti a casa" dice, stringendomi con affetto. Mi dà quel tipo di abbraccio che solo Kris sa dare, un po' protettivo e un po' scherzoso, e in quel momento mi sento davvero parte di qualcosa di speciale.

"Non so chi dei due sia più pazzo, tu per aver fatto tutto questo viaggio o lui per guardarti come se fossi l'unica persona su questo pianeta," dice con un sorriso complice. Rido, sentendo le guance arrossire ancora di più, e gli do un piccolo pugno sulla spalla, solo per finta.

Rimango lì, in piedi, e Davide mi guarda come se volesse ricordare ogni dettaglio di quel momento. Poi si avvicina di nuovo, mi stringe piano, e con voce bassa mi sussurra, "Grazie per tutto questo... non sai quanto avevo bisogno di vederti." Martedi ci siamo visti 5 minuti ma dei 5 minuti belli.

Stringo le braccia intorno a lui, respirando piano, cercando di tenere a bada quel misto di felicità e di malinconia. "Anche io ne avevo bisogno," gli rispondo, e ci perdiamo in quel silenzio che dice più di mille parole, mentre il mondo fuori si dissolve e rimaniamo solo noi.

Poi Kris scuote la testa e, con una battuta e un saluto veloce, si ritira in camera sua, lasciando di nuovo la stanza a me e Davide.

l'amore-- Davide Frattesi&meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora