Capitolo 50: Martedi e la macchina targata...

25 2 0
                                    

CApitolo 50:

La mattina inizia come al solito, con la sveglia alle 6:30. Mi preparo di fretta, ma la giornata promette di essere lunga. A scuola è tutto normale fino alle 16:30, invece di tornare a casa ho pallavolo con il gruppo della scuola. Non sono male, e per fortuna me la cavo abbastanza bene. Mi sento leggera, anche se il pensiero della scuola e dei compiti mi tormenta.

Nel pomeriggio ci toccano tre lezioni di programmazione. Stamattina mi ha Davide scritto che stanno venendo in Svizzera. 

Alla sera c'è orchestra, e sono felice di suonare, anche se con la mente continuo a vagare. 

Con la canzone "Perfect" di Ed Sheeran ci emozioname praticamente tuti. POi devo fare pure un solo :0

 Cammino con Jerome verso i blocchi dove abitiamo, ma all'improvviso qualcosa cattura la mia attenzione: una macchina con targa italiana parcheggiata vicino ai posti per gli ospiti. Il cuore mi salta in gola. Mi sembra di averla gia vista....

io:"Jerome, ci vediamo domani," dico, cercando di nascondere la mia agitazione.

Fingo di dirigermi verso casa, ma appena Jerome si allontana, torno sui miei passi. Mi avvicino alla macchina con cautela, il cuore che batte a mille. La conosco... l'ho già vista.

Poi, all'improvviso, sento un paio di braccia avvolgermi da dietro.

 Quel tocco, quel profumo.... Davide.

Davide:"Sorpresa," sussurra vicino al mio orecchio.

Mi giro di scatto, e lì davanti a me c'è lui, con quel sorriso che mi fa sentire sempre al sicuro. I suoi occhi brillano, e io rimango per un attimo senza parole, completamente travolta dall'emozione.

io:"Davide.... tu... sei qui davvero?" La mia voce è incredula, le mani tremano leggermente.

Davide: "Non potevo non vederti. Ho chiesto al mister il permesso di fare un piccolo giro in Svizzera... e guarda dove sono finito." Sorride, e c'è una dolcezza infinita nel suo sguardo.

Il cuore mi si scioglie. Vorrei r,imanere tutta la notte qua con lui ma un pensiero mi frena: i miei genitori. Guardo l'ora, sono già le 21, e la paura che possano scoprirmi qui con lui mi blocca per un attimo.

io: "I miei potrebbero vederci... non so se è una buona idea," mormoro, anche se il mio cuore grida il contrario.

Davide: "Non resterò a lungo, solo il tempo di vederti. Non dormo a Berna, ho preso un hotel qui vicino ed poi parto domani presto per Berna tanto solo un ora di macchina." Le sue mani restano sulle mie spalle, e il suo tocco mi calma.

Il mio corpo vuole restare lì, vicino a lui, ma so che non possiamo permettercelo. Però... non posso lasciarlo andare così. 

Ci scambiamo un gesto di saluto e lui va verso la sua macchina , si gira dinuovo e resta fermo in piedi. Apre le braccia e io torno subito da lui.

 Con un gesto improvviso, torno a stringerlo, avvicinandomi a lui con forza. Le mie braccia lo avvolgono strette, come se avessi paura che potesse scomparire da un momento all'altro.

io:"Non andare via... non ancora," sussurro, e all'improvviso sento le lacrime salire.

Il mio viso affonda nel suo petto, e non riesco a trattenere le lacrime. Mi scivolano silenziose sulle guance, calde e inarrestabili, come la tristezza che sento nel doverlo lasciare di nuovo.

Davide: "Ehi... va tutto bene. Sono qui," dice con la voce dolce, mentre la sua mano mi accarezza i capelli.

io:"Mi manchi così tanto... e quando sei lontano è ancora più difficile," confesso, la voce spezzata dall'emozione.

l'amore-- Davide Frattesi&meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora