capitolo 65:Caffé?boh andiamoci?

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capitolo 65:

Mi sveglio e davanti a me ce Luis che si veste per andare a lavoro. Luis:"Buongiorno Noemi,stasera tu e io sul balcone a goderci le stelle va bene?". Annuisco e sorrido. Intanto Ben non mi ha ancora mandato tutto, quindi aspetta a me scoprire tutto. Ma poi sento il telefono vibrare e non credo ai miei occhi.

Luna: Ciaaoo Noemi sono io Luna, la ragazza di Davide. Davide mi ha dato il tuo numero. Visto che sei a MIalno voi venire da noi a bere un caffè? Cosi ci conosciamo pure meglio😊. Se vuoi ti mando l'indirizzo.

Sorrido nell mio modo ma allo stesso punto sono un po scioccata. Huuhhh

Io: Ciaoo Luna,si passo volentieri😊 si mandami l'indirizzo.

Anche se so l'indirizzo ahahha me lo faccio mandare communque.

Entro a casa di Davide e Luna con un sorriso impeccabile, che nasconde perfettamente l'amaro di ogni passo che faccio. La sorpresa di essere stata invitata mi accompagna ad ogni angolo, ma cerco di non mostrarla. Non avrei mai pensato che Luna mi avrebbe chiesto di venire qui, ma eccomi. Ogni dettaglio in questa casa mi sembra familiare, ma allo stesso tempo distante, quasi estraneo. Mi guardo intorno e ogni oggetto, ogni mobile, ogni angolo, mi ricorda un passato che avevo creduto mio per sempre. Eppure, ora, non sono più niente per questa casa. È la casa di qualcun altro. E io sono qui come un'estranea, mascherando l'amarezza con una cortesia che non mi appartiene.

Luna mi accoglie con il suo entusiasmo. Mi mostra la casa, parla senza fermarsi, come se niente potesse intaccare il suo piccolo mondo perfetto. Davide è a casa, ma la sua presenza non fa nessuna differenza per me. È Luna che mi interessa, è lei la mia mira in questo gioco che sto preparando, una partita che mi vedrà vincitrice, a prescindere da quanto ci metterò per rovinare tutto. Per quanto mi sforzi di sembrare interessata a quello che dice, non posso fare a meno di pensare a quanto sia ingenua, quanto poco conosca davvero Davide e quanto sia fragile la sua vita insieme a lui. È così facile distruggere un sogno, bastano pochi sussurri, pochi gesti.

Mi lascio portare nel soggiorno mentre Luna continua a chiacchierare, completamente ignara del piano che sto già mettendo in moto. A tratti, provo un senso di superiorità, come se tutto fosse sotto il mio controllo. Forse è proprio questo che la rende così vulnerabile, questa sua innocenza. Non riesco a trattenermi dal pensare che, in fondo, sono io la vera protagonista di questa storia. Non credete?

A un certo punto, trovo una scusa per allontanarmi dalla conversazione e rifugiarmi nel bagno. Chiudo la porta dietro di me e mi osservo nello specchio. Il mio viso è quello di una donna che non ha paura, che sa come giocare le sue carte. Ma dentro, qualcosa si muove. Un brivido di eccitazione percorre la mia pelle. Cosa penserebbe Davide se sapesse cosa sto facendo? Mi piace questa sensazione di potere, di sapere che lui è ancora vulnerabile a me. 

Un rumore interrompe i miei pensieri. Sento i suoi passi,quelli che riconoscerei ovvunque... alle spalle. Apro la porta , Davide è lì, immobile, fissandomi. Il suo sguardo è un miscuglio di tensione e rabbia, ed è questo che mi piace di più. 

"Che ci fai qui?"mi chiede, e non posso fare a meno di sorridere. La sua voce è bassa, ma non abbastanza per nascondere la frustrazione.

Mi volto lentamente, e il mio sguardo lo scivola addosso, come se stessi tornando indietro nel tempo, ma con un'intenzione completamente diversa.

 Mi avvicino a lui, passo dopo passo, ogni movimento studiato, ogni parola un veleno che lascia il segno. "Sai, Davide,""sussurro con una voce che sembra più un gioco, "è strano.... tornare qui. Vedere che la nostra casa adesso appartiene a qualcun altro." Il tono che uso è quello della nostalgia, ma è affilato come una lama. Lui non reagisce subito, ma so che il colpo è stato inferto. La sua mente sta già lavorando.

"Non è più la tua vita, Noemi," dice, cercando di mantenere la calma, ma i suoi occhi non mentono. Li vedo tremare, vedo che sta lottando per non cedere. Mi diverte.

"Davvero?"gli chiedo, avvicinandomi ancora. Sento il suo respiro. La mia mano si alza e scivola delicatamente sulla sua camicia, come se fosse una carezza. "Forse sei tu che non riesci a lasciar perdere, Davide," sussurro, il mio sorriso è di chi sa di averlo messo all'angolo. Non ho paura, non più...

Lui mi afferra la mano, cercando di fermarmi. Ma non è abbastanza. Lo guardo dritto negli occhi. "Temi che Luna scopra qualcosa, Davide? Magari potrei raccontarle qualche dettaglio. Potrei dirle come mi chiamavi amore? amo? Noemi mia?.... oppure come ti piaceva fare certe cose...." Le parole escono dalla mia bocca con un'incredibile facilità, e ogni volta che lo vedo irrigidirsi, il mio sorriso si fa più largo.

"Non osare cazzo," dice con rabbia, e per un attimo mi sembra che la sua voce perda di potere. So che ha paura, lo vedo nei suoi occhi. 

Lentamente sfilo la mano dalla sua presa, ma non lo guardo più. Lo lascio con un ultimo sguardo, sapendo che ho piantato un seme nella sua mente, un seme che crescerà. E mentre esco dal bagno, non posso fare a meno di pensare che questo è solo l'inizio. La sua casa, la sua vita con Luna, tutto questo non finirà finché non deciderò io che è finita.

Al pomeriggio tardi torno a casa. E piango, si piango non perche sono debbol,e ma volete sapere perchè? Pensate..cz qualcuno come Luna che domina Davide a la sua casa che si si puo dire apparteneva pure a me..? Ts mai e poi mai

La sera, Luis arriva e  io sono seduta sul divano dell balcone a vedere le stelle,lui viene vicino a me e si appoggia con la testa su di me. Lo accarezzo ma...beh insomma. Prendo una bottiglia di vino, e dopo 20 min la seconda, dopo la terza, finche Luis non mi bacia appassionalmente. Sento l'effetto del vino ma non me ne frega.

l'amore-- Davide Frattesi&meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora