l'amore-- Davide Frattesi&me

Capitolo 17: Fuga interiore

capitolo 17: ATTENZIONE PARTI CON AUTOLENISMO. PERFAVORE LEGGERE CON PRUDENZA! GRAZIEEE VI VOGLIO BENEE :)))

Era domenica, e la casa era silenziosa, interrotta solo dal leggero brusio della televisione in soggiorno. I miei genitori chiacchieravano in cucina, ma io mi sentivo distante da tutto. La settimana scolastica era alle porte e il pensiero di tornare a scuola mi riempiva di angoscia.

I miei voti erano un disastro, e sapevo che i miei genitori avrebbero avuto delle aspettative. "Noemi, devi muoverti, fare sport, integrarti di più!" La loro voce risuonava nella mia testa, trasformando ogni respiro in una sfida.

In quel momento, mi sentivo più sola che mai. Avevo bisogno di un modo per far uscire tutta la pressione che sentivo accumulata dentro di me.

 Decisi di tornare nella mia stanza, dove il mondo esterno sembrava lontano.Una volta dentro, gli occhi mi caddero su un piccolo coltello da cucina che avevo usato per i progetti di arte. Un impulso oscuro mi colpì e, mentre il cuore batteva forte, presi in mano il coltello. In un attimo di confusione e disperazione, mi avvicinai ai miei bracci, determinata a sentire una sorta di sollievo.

Le mani tremanti, tagliai la mia pelle, osservando il sangue che cominciava a scorrere. Il dolore fisico sembrava contrastare il dolore emotivo che mi stava schiacciando. Mentre la lama continuava a scorrere sulle mie braccia, sentii una sorta di liberazione.

Quando mi accorsi di cosa stavo facendo, un'ondata di lucidità mi colpì, ma non avevo più la forza di fermarmi. Decisi di lasciare che quel dolore si esprimesse, mentre il sangue continuava a scorrere.

Dopo aver finito, crollai sul letto, il cuore pesante e gli occhi pieni di lacrime. Ero esausta e sfinita, e il pensiero della scuola il giorno successivo mi opprimeva ulteriormente. Chiusi gli occhi, sperando che il sonno potesse allontanare, almeno per un po', il dolore che portavo dentro.

In quel momento, mi lasciai andare e mi addormentai, desiderando solo che il giorno successivo fosse migliore.