CApitolo 56:
Il suono della sveglia sembra più fastidioso del solito. Mi alzo con il ricordo di Davide ancora fresco, un pensiero dolce che mi accompagna fino a scuola.
Quando la professoressa mi restituisce il foglio del test di fisica, guardo il voto e sento lo stomaco stringersi: un'altra insufficienza.Ho preso 3.8--> in Italia un 5. So di non aver brillato, ma pensavo sarebbe andata almeno un po' meglio.
Il pomeriggio tardi a casa, non faccio nemmeno in tempo a mettere giù lo zaino che mio padre mi chiama in soggiorno. Ha già visto il voto. Sento che questo non sarà un confronto facile, ma non sono preparata a quello che segue.
"Vuoi spiegarmi cosa sta succedendo?" inizia mio padre, con uno sguardo teso. Mia madre lo affianca, le braccia incrociate e lo sguardo altrettanto preoccupato.
"Ho avuto un voto basso, ma non è la fine del mondo," provo a rispondere, cercando di restare calma.
"Non è la fine del mondo, dici? Noemi, il problema è che questa storia va avanti da troppo. Hai un futuro di cui occuparti, ma invece sembra che ti interessi solo a Davide e nient'altro," ribatte mio padre, e sento una nota di delusione nella sua voce.
"Non è vero, mi impegno! Solo... solo che a volte non riesco a fare tutto," rispondo, trattenendo a fatica le lacrime.
"Davvero? Perché sembra che tutto il tuo impegno vada solo a lui," dice mia madre, aggiungendo un tono duro che raramente le sento usare.
"Passi weekend fuori casa, a Milano o chissà dove con Davide e Kris o come si chiama lui,mentre quelle della tua classe si vedono sotto di loro e studiano. E i voti continuano a scendere. Noemi, non è possibile!"
"Non è giusto! Mi impegno, ma non potete fare finta che lui non esista!"
"Sei tu che non capisci," replica mio padre. "Quando gli incontri con lui cominciano a compromettere la scuola, è nostro dovere intervenire. Non ti chiediamo di scegliere tra lui e lo studio, ma di avere delle priorità."
Lo guardo, e in quel momento sento tutto il peso delle sue parole come un macigno. "Quindi cosa volete, che smetta di vedere Davide?"
Mio padre sospira, scambiandosi uno sguardo con mia madre prima di parlare: "Vogliamo che, almeno per un po', resti concentrata su te stessa e sullo studio. Niente più weekend a Milano. È la cosa migliore per te, anche se adesso non lo capisci."
Mi sembra di non respirare. Le parole mi mancano, e il peso di questa decisione sembra insopportabile. Non posso credere che stiano facendo sul serio, e sento la rabbia mescolarsi alla tristezza. "Non è giusto... davvero non capite niente..." mormoro, scuotendo la testa.
Prima che possano rispondere, mi alzo e corro in camera mia, sbattendo la porta. Cerco il telefono e subito scrivo a chi so che potrà capire.
Chat Noemi e Davide
io:Davide... i miei non vogliono che io venga più a Milano. Hanno detto che finché non miglioro a scuola... è finita. Sono distrutta....
Davide:Cosa?! È assurdo. Non possono decidere di rovinare tutto per un voto... Mi dispiace così tanto, Noemi..
io:Dicono che devo concentrarmi sullo studio, che tutto va male per colpa tua. Ma non capiscono. Non capiscono quanto per me sia importante vederti. 😢
Davide:Lo so, Noemi, lo so. Non sanno quanto ci facciamo bene a vicenda... Ma troveremo un modo. Anche se ci separano così, io non andrò da nessuna parte. 💙
io:Vorrei solo che capissero. Vorrei che vedessero quanto mi fai stare bene... Ti prometto che troverò il modo di rivederti. Non ci rinuncio.
Davide:Lo so, e sono qui, con te, anche in questo momento. Tu sei la cosa più importante. Per quanto sia difficile, niente potrà separarci davvero.
Dopo qualche minuto di messaggi, Davide mi scrive un altro messaggio.
Davide:Facciamo una videochiamata? Non ci sento a lasciarti così triste stasera.
Sospiro, sapendo che non dovrei, ma il bisogno di vederlo è troppo forte. Con le luci basse e le cuffie per evitare che i miei mi sentano, rispondo e inizio la chiamata.
Appena il suo viso appare sullo schermo, mi si stringe il cuore. "Ehi..." sussurro, cercando di sorridere anche se dentro di me sono ancora agitata. Accanto a lui, quasi senza preavviso, sbuca la faccia di Kris, che mi saluta con il solito sorriso complice.
"eyyy Noee!" dice lui, facendomi cenno con la mano. "Davide è stato più triste di te tutto il giorno," aggiunge, con tono affettuoso.
Davide gli dà una spinta scherzosa, ma poi mi guarda e sorride. "Volevo solo vederti e assicurarmi che stai bene... Ti manchiamo già?"
"Più di quanto possiate immaginare," ammetto con un piccolo sorriso. La presenza di Kris mi fa sentire a mio agio, quasi come se fossimo in una di quelle serate a casa loro.
"Oh, Noemi, guarda, ti prometto che sarà solo questione di tempo prima che i tuoi tornino sui loro passi. Io e Davide non siamo mica scappati via per sempre," dice Kris, cercando di farmi sorridere con uno dei suoi soliti commenti leggeri.
Rido piano, cercando di non fare troppo rumore. "Grazie, Kris. Se non ci foste voi..."
Davide mi guarda con uno sguardo intenso e dolce. "Siamo qui, Noemi. E ci saremo sempre," dice, come una promessa.
Passiamo così qualche minuto in silenzio, ridendo a bassa voce e godendoci questa piccola pausa insieme, fino a quando non sento i passi di mio padre nel corridoio e devo chiudere la chiamata.
Saluto Davide e Kris con un ultimo sorriso, e quando chiudo, mi sento già un po' più leggera.
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l'amore-- Davide Frattesi&me
Teen FictionNoemi una ragazza normale di 14 anni che va a San Siro e che pazza innamorata di Davide Frattesi, che forse ricambia? ma con dei genitori a casa e con la scuola cosa succede? ATTENZIONE CERTE PARTI contengono cose un po fragili:)) buon divertimento...