Capitolo 8: La mattina dopo

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Capitolo 8:

Il sole inizia a filtrare attraverso le tende, dipingendo la stanza con una luce calda e dorata. Mi sveglio lentamente, ancora stordita dai pensieri della sera precedente. Mi giro nel letto e lo vedo. Davide è accanto a me, tranquillo, il suo respiro profondo e regolare, ancora addormentato. Per un istante, tutto sembra perfetto. Lo guardo, il suo volto rilassato, e non posso fare a meno di sentire una dolcezza profonda.

Ma subito dopo, la realtà mi colpisce come un fulmine. Sono in un letto che non è il mio, in una città che non è la mia, con un ragazzo di 25 anni. E io ne ho 14. La differenza d'età, il segreto che stiamo vivendo, tutto questo mi riempie di ansia. Cosa ho fatto?

Scivolo lentamente fuori dal letto, cercando di non svegliarlo. La casa di Davide è elegante, moderna, con tocchi personali che raccontano di una vita adulta. Ogni angolo parla di lui, delle sue esperienze, della sua indipendenza. E io, in mezzo a tutto questo, mi sento piccola, fuori posto. Cammino a piedi nudi verso la cucina, cercando di mettere ordine nei miei pensieri.

Accendo la macchinetta del caffè e, mentre il rumore familiare riempie l'aria, la mia mente non smette di tormentarmi. I miei genitori non sanno dove sono. Giulia non mi parla più. E tutto questo per cosa? Per un ragazzo che, per quanto io possa desiderarlo, appartiene a un mondo che non è il mio.

Lo sento muoversi. I suoi passi sono leggeri, ma li riconosco subito. Si avvicina piano e si ferma sulla soglia della cucina. Mi volto e lo vedo lì, con i capelli arruffati e quel sorriso assonnato che mi fa battere il cuore più forte.

"Buongiorno," dice, la sua voce roca e profonda. Si avvicina e mi sfiora con un bacio leggero sulla fronte, che mi fa chiudere gli occhi per un istante.

"Buongiorno," rispondo, cercando di nascondere la confusione che sento dentro. Vorrei tanto che tutto fosse semplice, ma non lo è.

Davide mi avvolge con le braccia, e per un attimo, mi lascio andare al suo calore. Mi stringe forte, come se volesse proteggermi da tutto ciò che ci circonda. Ma io so che non può. Non da quello che c'è nella mia testa.

"È stato un weekend perfetto," mormora, accarezzandomi i capelli. "Non vorrei che finisse mai."

Sospiro, appoggiando la testa al suo petto. "Anche per me," rispondo a bassa voce, ma una parte di me sa che non possiamo continuare così per sempre.

Ci sediamo sul divano, immersi in un silenzio che è quasi confortante. Mi tiene per mano, le sue dita intrecciate con le mie, e per un attimo tutto sembra normale, come se non ci fosse alcun problema tra noi. Ma so che non è così.

"Davide," inizio a dire, rompendo il silenzio, ma lui mi interrompe con un sorriso dolce.

"So che ci sono delle difficoltà," dice, guardandomi negli occhi. "Ma io ci tengo a te, Noemi. Non devi preoccuparti di tutto da sola."

Le sue parole sono rassicuranti, ma non riescono a placare i miei dubbi. "Sono solo una ragazzina," penso. "Cosa succederà quando i miei genitori scopriranno tutto? E Giulia? L'ho già persa per questa storia. E se dovesse andare tutto storto?"

Mi alzo dal divano e inizio a camminare per la stanza, cercando di far passare l'agitazione. Davide mi osserva in silenzio, rispettando i miei pensieri, ma la sua presenza rende tutto ancora più difficile. Lo voglio, lo desidero, ma c'è qualcosa dentro di me che mi dice che sto correndo troppo, che sto rischiando troppo.

"Devo tornare a casa," dico alla fine, con un nodo in gola. "I miei genitori mi aspettano."

Davide annuisce lentamente, senza dire nulla. Il suo sguardo è triste, ma non mi mette pressione. Forse sa che ho bisogno di spazio, di tempo per capire cosa voglio davvero.

Usciamo dalla casa in silenzio. Il sole di Milano splende, ma io mi sento piccola e fragile sotto il suo calore. Camminiamo verso la sua macchina, e ad ogni passo, mi sento sempre più distante da quella bolla perfetta che avevamo creato.

Prima di salire, mi ferma, mi prende per mano e mi guarda con quegli occhi scuri e profondi. Mi bacia lentamente, con dolcezza, come se volesse imprimere quel momento nella mia memoria per sempre. Sento il suo respiro caldo sulle labbra, il suo tocco delicato, e per un attimo mi lascio andare completamente a lui.

Ma subito dopo, la realtà torna a farsi sentire, fredda e implacabile. Mi stacco da lui, abbassando lo sguardo. "Non so se posso continuare così," dico con un filo di voce.

Davide mi accarezza il viso, con uno sguardo comprensivo. "Lo so che è difficile, ma io ci sono. Qualsiasi cosa accada, non devi affrontarla da sola."

Vorrei tanto credergli, ma so che non sarà facile. Sono troppo giovane per tutto questo. Sto giocando con il fuoco, e ho paura di bruciarmi.

Saliamo in macchina, e mentre Milano scorre fuori dal finestrino, mi ritrovo a pensare a quanto sia complicato tutto questo. Vorrei che fosse semplice, vorrei poter vivere questa storia senza paura, ma so che non sarà così.

E così, mentre torniamo verso casa, mi ritrovo a chiedermi se davvero valga la pena continuare.

l'amore-- Davide Frattesi&meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora