Capitolo 9(Continuazione: l'ultima mattina

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capitolo 9:

La mattina dopo, mi sveglio con gli occhi gonfi e il cuore pesante. La discussione con i miei genitori mi ha lasciata svuotata, ma non ho il coraggio di affrontarli di nuovo. Scendo in cucina in silenzio, cercando di non incrociare i loro sguardi. Non voglio altre domande. Prendo solo un pezzo di pane, senza nemmeno sedermi a tavola.

"Buona giornata a scuola, Noemi," dice mia madre con un tono freddo, quasi distante. So che è delusa da me, lo vedo nei suoi occhi.

Annuisco, ma non rispondo. Non ce la faccio nemmeno a parlare. Esco di casa in fretta e mi dirigo verso la scuola. È l'ultimo giorno prima delle vacanze autunnali. Due settimane di pausa che in Svizzera fanno, ma che tutti gli altri posti nemmeno conoscono.

Arrivata a scuola, tutto sembra irreale. Non ho nessuno con cui parlare. Giulia non mi rivolge più la parola da settimane. Non ho avuto il coraggio di chiederle scusa, e ora mi sembra troppo tardi. Cammino lungo i corridoi come un'ombra, invisibile a tutti. Mi siedo in fondo alla classe, e non ascolto nemmeno le lezioni. I pensieri vanno solo a ieri sera, a Davide, a come tutto sta diventando insostenibile.

L'ultima campanella suona, e la scuola si svuota rapidamente. Gli altri sono entusiasti di avere due settimane libere, parlano dei loro piani, dei viaggi, delle giornate a rilassarsi. Io, invece, non so nemmeno cosa farò. Non posso rimanere qui, bloccata con i miei genitori.

Fuori dall'edificio, tiro fuori il telefono. Le mie dita tremano mentre apro la chat con Davide. L'ultimo messaggio suo è ancora lì, "Spero che vada tutto bene", ma non gli ho mai risposto. Mi prendo un respiro e inizio a scrivere.

"Ho due settimane di vacanza."

Non ci penso troppo prima di inviarlo. C'è una parte di me che vuole solo scappare, fuggire da tutto questo caos. Non so nemmeno perché gliel'ho scritto, ma sento il bisogno di parlare con lui, di sentirlo vicino.

Dopo qualche minuto, vedo i puntini di digitazione apparire. Il cuore mi batte forte.

"Che bello! Hai già dei piani?" mi scrive lui.

Esito un attimo, guardando il telefono. Non ho il coraggio di essere del tutto sincera, ma mi viene un'idea, forse troppo folle, troppo pericolosa. Scrivo:

"Non ancora. Ho pensato di venire a Milano per un po'."

Questa volta, la risposta arriva subito.

"Sarebbe fantastico. Puoi venire quando vuoi. Ti porto in giro io, vediamo un po' di posti insieme."

Il mio cuore fa un salto. Vorrei davvero farlo. Milano, con lui, senza pensare a nulla, lontano dai miei genitori, dalla scuola, da tutto. Ma come posso farlo senza che i miei genitori se ne accorgano?

Mi prendo qualche secondo per pensarci, poi scrivo:

"Non dirò nulla ai miei. Mi invento qualcosa e prendo il treno per Milano."

Davide ci mette un po' a rispondere, forse sta riflettendo anche lui su quanto sia rischiosa questa cosa. Finalmente, arriva il messaggio.

"Sei sicura? Non voglio metterti nei guai, Noemi."

Mi fermo un attimo. So che è pericoloso, so che è sbagliato. Ma sento che non posso più restare qui, non posso più vivere con questa pressione addosso. Voglio scappare, voglio essere libera.

"Sono sicura," gli rispondo infine, decisa.

Davide accetta. Scrive che mi aspetterà alla stazione centrale di Milano, che ci penserà lui a tutto. Il mio cuore batte forte, emozionato e spaventato allo stesso tempo. Non so come farò a mentire ancora ai miei, ma ormai non posso più tornare indietro.

Mentre torno a casa, il piano prende forma nella mia testa. Dirò ai miei che andrò da Giulia per qualche giorno, le vacanze sono l'occasione perfetta per inventarmi una scusa plausibile. Non mi chiederanno dettagli, visto che pensano che abbiamo fatto pace. Farò lo zaino e prenderò il treno per Milano senza che loro se ne accorgano.

L'idea mi fa tremare, ma anche sentire viva.

Quando arrivo a casa, saluto i miei con un mezzo sorriso, senza troppa enfasi. Devo agire in fretta, prima che cambino idea o che sospettino qualcosa. La bugia si costruisce nella mia testa con sorprendente facilità. Preparo il necessario con mani rapide, e poi mi siedo in camera, aspettando il momento giusto per partire.

Domani Milano. Domani io e Davide.

l'amore-- Davide Frattesi&meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora