˚ʚ four of one ɞ˚

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Eravamo arrivati all'ipotetica casa della signora Grubbs

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Eravamo arrivati all'ipotetica casa della signora Grubbs. E con "ipotetica" mi riferivo al fatto che quel posto faceva veramente pena. Non c'era una parte e sana e ben custodita, tutto era piombato nel caos. Io, JJ e John B scendemmo dal Twinkie non appena parcheggiammo nelle vicinanze. Ci avvicinammo ad una delle case, appiattendoci contro il muro per non essere visti.

«Sai cosa penso?» domandò retorico JJ. Che questo posto sembra un covo di spacciatori? Si, lo penso anche io «Che chi vive qui fuma troppa erba.»
«Disse quello perfettamente sano.» sussurrai, prendendolo in giro e cercando di alleggerire la tensione.

JJ rise alla mia battuta, ma come se fosse stato attirato da qualcosa, si bloccò di colpo a fissare la casa della signora Grubbs. Dei rumori forti, simili a dei colpi, ci fecero sobbalzare tutti quanti, e a quel punto mi girai verso la casa anche io, convinta che JJ avesse intuito la situazione.

Come volevasi dimostrare, i rumori provenivano da lì.

John B iniziò ad avanzare lentamente, senza staccarsi troppo dal muro che stavamo utilizzando come scudo. Subito quella sua azione ci fece scattare preoccupati e un po' in ansia.
«Forse dovremmo tornare indietro-» provò a proporre JJ, ma il nostro amico lo zittì subito.
«Zitto, zitto, zitto JJ!»

Continuammo ad avvicinarci alla struttura, anche se in realtà stavamo solamente seguendo John B per evitare che facesse casini. O almeno, quella era la motivazione che spingeva me a camminare. Le urla e i colpi continuavano senza sosta, fino a sfociare in un rumore di un vetro in frantumi.

«Oh, oh, ehm...» fece JJ, cercando gli sguardi di me e John B.
Tuttavia il nostro amico ci zittì di nuovo «Shh! Andiamo» sussurrò «Andiamo.»

Corremmo verso la fiancata della casa. John B si mise sotto la finestra, mentre io trattenni JJ poco più lontano. Circondai il suo polso con la mano, per evitare scattasse in avanti dal suo amico e che si ritrovasse in un ambiente fin troppo familiare: quello delle urla, dei litigi e dei rumori. Non volevo ricordasse ciò che doveva affrontare ogni giorno, non se lo meritava.
John B era sotto la finestra mentre io e JJ stavamo un po' più distanti.

Quando lo sentii tirare in avanti, per avanzare, subito cercai una spiegazione nel suo sguardo. JJ mi regalò un piccolo sorriso e mi prese la mano con la sua «Tranquilla, lasciami il polso.» sussurrò con voce calma, cercando di trasmettermi sicurezza con i suoi occhi.

Abbassai lo sguardo sulle nostre mani. Nonostante il dispiacere, mi fidai di lui e mollai la presa. Subito corse verso John B, facendomi poi cenno di seguirlo. Prese per le spalle e lo trascinò giù «John B-»
«Sta zitto!» esclamò John B, quasi infastidito.

Subito mi avvicinai a loro, mantenendo il corpo basso per non farmi vedere.
JJ scosse la testa, cercando di farlo ragionare «Credi che dovremmo restare?»
In risposta, ottenne solamente l'ennesimo gesto di stare zitto, da parte del suo amico.

Avevano entrambi paura, eppure erano talmente idioti da continuare in quella stupida missione. Io, d'altro canto, ero terrorizzata, ma la preoccupazione che avevo per loro, superava ogni mia altra sensazione.

Non Con Te || JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora