-"Non con te, Aryan."
"No, non con te, Jay."-
Aryan Chase, pogue dalla nascita, una ragazza forte ma ferita, che ha sempre cercato di affrontare i suoi demoni a testa alta, senza permettersi mai di crollare.
JJ Maybank, suo grande amico dalla terza...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Eravamo sul Twinkie, John B stava guidando verso chissà dove, con Kiara seduta nel sedile del passeggero, accanto a lui. Avrei dovuto chiaramente rapirla, prima o poi, per capire cosa le passasse per la testa. Se le piaceva John B o no, se voleva solo essere gentile, se mi comprendeva.
Io ero seduta dietro con Pope. Avevo la testa poggiata sulla sua spalla, mentre lui si rigirava tra le mani la bussola. JJ era sdraiato invece sulle mie gambe, concentrato a fissare il vuoto, mentre io e Pope cercavamo di collegare più informazioni possibili.
«È ovvio vero?» chiese John B dal nulla, anche se sapevamo che quella domanda non volesse risposte, ma solo supporto «Un cimelio di famiglia. Non c'è posto migliore per nascondere un messaggio e sapeva che sarebbe tornato a me.» Vidi Kiara annuire, lanciandomi un'occhiata dispiaciuta «Si, è possibile.»
«È possibile anche che tu ti stia inventando strane teorie per aiutarti... Sai? A superare la tristezza.» fece Pope, dicendo in realtà la cosa più logica. Tuttavia, mi alzai dalla sua spalla e lo guardai male, facendo spostare JJ da me, per far si che si sedesse.
Pope mi guardò stranito «Che c'è?» mi sussurrò confuso. Gli feci cenno di stare zitto, solo poco dopo capì che cosa intendessi.
«Andiamo... Sapete come affronto la tristezza... » commentò JJ, posando una mano sulla mia coscia per tranquillizzarmi, dato che mi aveva visto parecchio agitata per John B «Mi faccio una canna, è così che faccio io.»
Mi morsi la guancia, attribuendo finalmente un nome alla sensazione che, in generale, la sua presenza sembrava farmi. Farfalle nello stomaco. Un'antica concezione che non avevo mai provato e che credevo le antenate avessero inventato per coprire i fastidi del pre-ciclo.
«Non me lo sto inventando, okay?!» sbottò John B dopo aver sentito tutte quelle parole di troppo «Mio padre sta cercando di mandarmi un messaggio.» «Se ti aiuta crederlo, John B...» fece comprensiva Kie. JB si voltò verso di lei, forse un po' offeso «A me non serve una seduta di psicoterapia, non sto impazzendo!» «Non ci sarebbe niente di male a-» provai ad intervenire, vedendolo alterato. «Mio padre è scomparso! Okay?!» urlò il ragazzo, raggiungendo un punto di rottura.
JJ strinse la presa sulla mia gamba, non appena sentì il suo migliore amico sbraitare. Le guance mi andarono a fuoco, sperai tuttavia che il rossore non fosse così visibile, anche perché non mi ero truccata quel giorno, ciò voleva dire che non potevo incolpare il blush. Cazzo, JJ.
«Scomparso!» gridò di nuovo John B, e noi lo lasciammo fare.
I miei occhi caddero sulla mano di JJ. Stavo per esplodere. Mi sembrava difficile anche solo respirare, quando lui, ignaro di tutto, sembrava considerarla un'azione da niente. E lo era, fino a pochi anni fa.
«Non potete capire cosa si prova quando una persona cara è sparita e non sai cos'è successo!» era la prima volta che John B si apriva su quell'argomento e io non potei non notare lo sguardo triste che Kie gli stava rivolgendo «Ti svegli ogni mattina chiedendoti dov'è!» «Ormai è passato quasi un anno...» si ricordò Kiara.