-"Non con te, Aryan."
"No, non con te, Jay."-
Aryan Chase, pogue dalla nascita, una ragazza forte ma ferita, che ha sempre cercato di affrontare i suoi demoni a testa alta, senza permettersi mai di crollare.
JJ Maybank, suo grande amico dalla terza...
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«Atterreremo fra circa un paio d'ore, nei dintorni di Tres Rocas, in questa fattoria qui.» spiegai a Kie, indicando il punto di atterraggio sulla mappa. «Tra un paio d'ore?» mi chiese conferma lei. «Si» annuii «Barracuda Mike dice che faremo in tempo per prendere un pullman.» «E-e se non sono ancora arrivati?» mi domandò lei, guardandomi negli occhi. Accennai un sorrisetto sghembo «Vacanza gratis, cara.» Lei rsi abbandonò ad una risata «Si, mi sembra giusto.»
Mi stiracchiai, cercando di capire dove eravamo «Posso dirti una cosa?» «Tutto quello che vuoi.» mi rispose sincera, accennando un sorriso. Mi morsi la guancia, decidendomi a fidarmi di lei di nuovo «Quando JJ e John B mi sono venuti a prendere a casa, ho quasi fatto una cosa...»
La vidi aggrottare le sopracciglia e osservarmi confusa «Cosa avresti fatto?» Provai a risponderle, ma l'aria mi mancò e finii col maledirmi «Io, ecco...» distolsi lo sguardo, giocando con l'elastico che avevo sul polso «Kie, mi sono quasi uccisa.»
«Cosa?» fece lei, vidi il suo labbro tremare e i suoi occhi inumidirsi «Oh mio Dio!» si coprì la bocca, iniziando a scuotere la testa «Eri... Eri così al limite?» Lo ero ancora e loro non potevano vederlo, nemmeno percepirlo. Non potevano perché per la prima volta in vita mia non stavo cercando di superarlo, ma di tenermi appesa alla parte più bella «Se JJ non fosse intervenuto sarei morta, Kiara» cercai di farle capire «Capisci che intendo?»
Una lacrima le rigò la guancia «E lo volevi?» mi chiese, la voce che si spezzò «Volevi ti salvasse?» No, no che non lo volevo. Accennai un sorrisino «Non è importante ora.» «Vuoi ancora morire?» mi incalzò, sul punto di piangere. Scossi la testa «Non posso risponderti, mi dispiace» le poggiai una mano sulla spalla «Ma posso dirti che sto lottando per non volerlo.»
Lei accennò un sorriso, asciugandosi le lacrime «Allora sto tranquilla» ridacchiò, con un po' di amarezza «Tu vinci sempre.» Il mio cuore si scaldò, forse mi sentii più forte «Vedrò di vincere allora.»
E come detto da Barracuda Mike, dopo due ore atterrammo nella fattoria. Due ore passate a parlare come ai vecchi tempi, due ore in cui compresi il perché delle sue azioni, due ore che passammo a raccontarci ogni cosa. Scendemmo dall'aereo mentre i sottoposti dell'uomo scaricavano e caricavano sacchi pieni di roba.
«Però, Barracuda Mike ci sa fare con l'import-export!» esclamai divertita, per poi guardarmi intorno e vedere il famoso autobus «Ehi, Mike!» lo chiamai, indicandogli il mezzo «Quello sarebbe il nostro famoso autobus per Tres Rocas?» «Esatto, bellezza» rispose, annuendo «Ehi!» mi chiamò, facendomi voltare «C'è un accordo, dico bene? Mi devi ripagare il carico che JJ ha perso.» «Si, lo so, certo.» dissi, iniziando ad allontanarmi.
«Aryan!» urlò il mio nome. «Si?» chiesi, voltandomi di nuovo e guardandolo. «Stai in guardia, non siamo a Kildare» si raccomandò e per un attimo mi sembrò di averlo fatto preoccupare «Non devi dare nell'occhio!»
