˚ʚ four of four ɞ˚

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I primi giorni del negozio furono morti, a dir la verità, ma non potevamo aspettarci chissà quanto

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I primi giorni del negozio furono morti, a dir la verità, ma non potevamo aspettarci chissà quanto. La cosa era a favore di me e Pope, però, che spendevamo il tempo a studiare e a prenderci in giro, perché era strano che io mi fossi appassionata alla legge, dato che insieme a loro la infrangevo sempre.

Proprio in quel momento, mentre si moriva di caldo, eravamo sul nostro piccolo balcone di fuori, con il mio amico immerso nei libri, ed io sdraiata su JJ che dormiva, intenta a leggere il codice penale, trovato a casa di Barracuda Mike.

Sentivo il mio ragazzo mugugnare ogni tanto, non riuscivo mai a comprendere se stesse sognando o avendo un incubo, ma mi mobilitavo comunque a stringergli la mano o accarezzargli i capelli per tranquillizzarlo.

«Ragazzi» esordì poi Sarah, scattando verso la palude «Una barca. Una barca!»
Mi tirai su dal corpo di JJ, adocchiando il mezzo in questione «Oh cazzo!» sorrisi, iniziando a scuotere il mio ragazzo «Jay!»
«Una barca!» esclamò ancora Sarah.

«Jay!» provai a chiamarlo, ma continuava a lamentarsi. Mi sedetti sopra di lui, iniziando a dargli leggeri schiaffi sulla faccia «Amore, sveglia! C'è una barca!»
«Pisolo è vivo?» mi domandò Cleo, ridacchiando.
«Fidati, lo è e anche tanto» ribattei, riferendomi al fatto che si fosse eccitato non appena mi ero seduta su di lui. Tornai a scuoterlo, prendendolo per la maglia «Amore! Amore! Dai!»

«Che c'è?» si lamentò lui, stropicciandosi gli occhi e aprendoli. In pochi secondi iniziarono ad ispezionarmi, un piccolo sorrisetto sghembo si fece spazio sul suo viso «Che bel risveglio.»
«C'è una barca! Forza!» esclamai come una bambina, tirandolo su e scendendo da lui «Il nostro primo cliente! Il nostro primo cliente!» continuai ad urlare, trascinandolo fino a dentro al negozio.

«Riry!» mi chiamò Sarah, saltellando verso di me e stringendomi tra le sue braccia. Avevo ringraziato Dio per avermi dato tempo di stare con lei, perché un cuore così dolce mi serviva nella vita «Ce la facciamo!»

«Vamos! Vamos!» ridacchiai, facendo cenno ai ragazzi di attirare il cliente.
«Ecco il ghiaccio!» urlò JJ scuotendolo.
«E abbiamo le esche!» esclamò John B, correndo di fuori con Pope.
«Esche! Birra! Gumbo appena fatto! Cosa volete?!» gridò il mio ragazzo.

Riuscimmo ad attirarli e a farli attraccare, in men che non si dica si fiondarono sulle esce ed erano tutti così sbalorditi. Oltre ad essere anche un po' degli idioti, perché il più non aveva perso tempo per provarci con noi ragazze. Intendo proprio con tutte e quattro, ma a Kie e Cleo era andata bene perché dovevano occuparsi delle vendite.

«Avete tutte queste cose?» ci domandò il ragazzo, appoggiandosi vicino a me e Sarah.
«Anche buon cibo.» annuì lei, mettendomi un braccio attorno alle spalle.
«Quelle buone qui siete voi» ammiccò, facendoci scambiare uno sguardo divertito di intesa «Posso sapere i vostri nomi.»
«Certo» feci io, cercando di non sembrare sarcastica «Io sono "Siamo."»
«Io sono "Sposate."» sorrise falsa Sarah, tenendomi il gioco.

Non Con Te || JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora