-"Non con te, Aryan."
"No, non con te, Jay."-
Aryan Chase, pogue dalla nascita, una ragazza forte ma ferita, che ha sempre cercato di affrontare i suoi demoni a testa alta, senza permettersi mai di crollare.
JJ Maybank, suo grande amico dalla terza...
Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Eravamo fuori da casa nostra, per niente pronti ad affrontare la discussione con gli altri, perché ero sicura che avrebbero ripreso anche me per la mia scenata insensata. JJ era appoggiato alla sua moto, non gli avevano nemmeno dato il tempo di cambiarsi e di lavarsi. Venivo sorretta dal Twinkie, insieme a Kiara, mentre Cleo era seduta all'interno. Pope e John B erano già a capo del discorso.
«Ve l'ho detto. Ve l'ho ripetuto più e più volte!» fece Pope, cercando di non alterare troppo la voce, perché sapeva quanto ci desse fastidio «Non dovevate toccare l'ultima pepita. Era l'ultimo dei nostri risparmi!» esclamò, guardando JJ immediatamente «Non ti importava?!»
«Hai visto cos'è successo!» sbottò il mio ragazzo, affrontandolo faccia a faccia «Ce l'ha rubata! Okay?! Imbrogliando!» sottolineò «Non è colpa mia!» «Non senti quanto sei egoista?!» lo incalzò Pope, facendomi rabbrividire. Nessuno di noi era egoista e odiavo quando finivamo tutti con il sembrarci. «Egoista?! Stavo cercando di aiutarci!» ribatté JJ, tornando ad appoggiarsi alla moto, ancora stanco dalla caduta.
«Ci hai aiutato, infatti! Lo vedo! Ci sei costato tutto! Grazie!» lo accusò Pope, per poi voltarsi verso di me «E non è possibile che tu non gli dica niente!» «Lo sa come la penso!» ribattei, sentendomi presa in causa totalmente a caso, come era solito da un bel po' di tempo, per esempio quando lui era stato male per colpa delle vespe «Trovo inutile urlarci contro invece di trovare una soluzione!»
«Non dice niente, perché mi conosce!» si intromise JJ, voltandosi verso di me con il fiatone e abbassando subito il tono della voce quando incontrò il mio viso «Mi conosce» ripeté, guardandomi negli occhi «Avrei scommesso tutto, sono fatto così.» Annuii «Lo so» feci, rassicurandolo «Avresti dovuto parlarcene, però. Era troppo rischioso.»
«Mi avreste impedito di farlo!» ribatté, guardandomi dispiaciuto. «No, Jay!» lo contraddissi, sapendo la verità che si sarebbero trovati tutti a negare «L'ha pensato persino Pope di scommettere i soldi! Semplicemente, avremmo reso il tuo sbaglio comune! Così che la colpa sarebbe stata nostra e non tua, per aver fatto come volevi!»
Lo vidi prendere un respiro profondo, annuendo solo a me, per poi rimettersi appoggiato alla moto. Pope mi lanciò un'occhiata di gratitudine, siccome l'avevo fatto ragionare come al mio solito. Tornò poi ad infuriarsi, girandosi verso John B «E tu cosa stavi facendo?!» sbottò «Lo sapevi e l'hai lasciato correre?!» «Me l'ha detto alla gara!» ribatté lui.
E quando JJ si voltò, i tre tornarono a discutere come bambini, facendoci scambiare un'occhiata tra noi ragazze, che sbottammo per l'ennesima volta «Ehi! Basta!» urlò Cleo, facendoli voltare disperati «Quanto è grave, Pope?» «Quanto è grave?» fece lui, esasperato «Fra sette giorni dobbiamo pagare tredicimila dollari di tasse e abbiamo un capitale pari a zero! Non c'è più niente!» urlò, indicando JJ «Tu hai preso l'ultimo dei nostri risparmi! Grazie!»
«Smettila di dare la colpa a lui!» sbottò Cleo di nuovo, non ne poteva più e comprendeva che il problema era di tutti «Aryan ha ragione! Invece di urlargli contro, pensiamo a risolvere la faccenda!» fece, guardando i ragazzi «Quando ci siamo conosciuti, nessuno di noi si sarebbe scannato sull'altro! Che diavolo vi prende?!»