˚ʚ nine of one ɞ˚

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«Non siete felici che vi ho portato qui?» domandò Kie, facendo lo slalom tra le persone

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«Non siete felici che vi ho portato qui?» domandò Kie, facendo lo slalom tra le persone. 

Per niente. 

Per quanto fossi innamorata di lei, per quanto fosse la mia migliore amica e la mia futura moglie, perché tanto era scontato rimanessimo da sole, aveva avuto una pessima e orribile idea. Ci aveva portato al cinema all'aperto, un'iniziativa presa per riunire la comunità dopo l'uragano. Ma chi volevano prendere in giro? Era il covo dei Kooks, era letteralmente il loro habitat naturale e di sicuro non potevamo pretendere di camminare tranquillamente, senza essere adocchiati.

«Entusiasti.» rispose Pope, con un filo di ironia. Mano a mano si stava facendo contagiare dalle risposte che rifilavo tipicamente io.
«Il mio divano era più comodo, onestamente.» commentò JJ, posando a terra le cose che ci eravamo portati dietro.

Io e Kiara aprimmo le sedie, che subito vennero occupate dai due ragazzo, che si misero a confabulare tra di loro. Si guardavano in giro, come se fossero osservati da qualcuno, cosa vera, ma solo perché, appunto, eravamo noi gli estranei in quel momento.

Guardai la mia migliore amica, facendole il gesto del da bere, in modo da farle capire che sarebbe toccato a noi dover andare a prenderlo. Tuttavia, lei annuì tranquilla, arrendendosi al nostro destino.

Mi voltai verso i due «Ragazzi.» li chiamai, non ottenendo risposta. Lanciai uno sguardo a Kiara.
«Ehi, ragazzi.» provò lei, ma ovviamente non ottenne nulla.

Sospirai, piazzandomi davanti a loro con le braccia incrociate «Ragazzi!» esclamai, guardandomi subito intorno per paura di aver disturbato qualcuno.

Pope e JJ imitarono la mia azione, per poi posare gli occhi su di me e guardarmi interrogativi, alla ricerca di una risposta, o giustificazione, al mio urlare.
«Buongiorno, tesori» gli sorrisi falsa, tornando subito seria ed infastidita «Io e Kie andiamo a prendere da bere.»
«Ah?» rispose JJ, mostrandosi abbastanza spaesato «Eh, si si.»

Alzai gli occhi al cielo e gli diedi le spalle. Presi la mano della mia migliore amica e iniziammo ad incamminarci verso il chiosco, ovviamente aperto solo per quell'occasione, perché mai avevo visto quel menù all'infuori della struttura.

«Che prendi tu?» le chiesi, prendendola subito a braccetto.
Sembrò pensarci un attimo, allungando il collo per decifrare la lista delle bevande attaccata all'entrata «Credo una Pepsi» rispose «Tu?»

Mi bloccai di colpo, fermando anche i suoi passi. Spalancai gli occhi e la guardai, aveva osato dire la peggio blasfemia «Sei una traditrice...» sussurrai, e già lei iniziò a ridacchiare «Coca Cola a vita, scusa!»
Kie scoppiò proprio a ridere a quel punto, mentre io continuavo a guardarla incredula, non provando nemmeno a trattenere il sorriso. 

Avevo una dipendenza per la Coca Cola, ormai era risaputo da tutti. Era proprio raro che ingerissi nel mio organismo cose banali, come anche l'acqua. A dir la verità, non la bevevo quasi per niente. Avevo il corpo al novanta per cento fatto di birra e Coca Cola e questo, probabilmente, spiegava il mio sistema immunitario scarso e il fatto che stavo quasi sempre male.

Non Con Te || JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora