˚ʚ twelve of two ɞ˚

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La situazione era abbastanza critica

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La situazione era abbastanza critica., non stavo scherzando. Eravamo seduti sul tettuccio del Twinkie, con l'acqua che continuava ad alzarsi, e John B era stato morso da un alligatore. Perché si, JJ aveva ragione e giravano nelle vicinanze.

«Dove sono?» domandai nervosa e preoccupata, era da troppo tempo che continuavo a mangiarmi la pelle vicino alle unghie.
«Non ne ho idea...» mi rispose Pope, ma il suo sguardo si alzò verso un'aiuto «Si parla del diavolo e guarda chi spunta?»

Guardai verso la direzione in cui stava puntando e notai la macchina del signor Carrera, con Kie e JJ a bordo, che ci suonarono il clacson per attirare l'attenzione.

«Eccoli la! Lumaca uno e lumaca due!» li prese in giro Pope, abbastanza alterato «In ritardo solo di un paio d'ore, che cavolo di fine avete fatto?!»
Kie scese dalla macchina, seguita da JJ «Complicazioni paterne.» rispose.

«Cosa?» chiesi confusa, voltandomi verso JJ. Era totalmente abbattuto, con la testa che sembrava pronta a divorarlo vivo.
«Luke era allo Chateau.» rispose, con il tono di voce bassa.

«Che bello!» esclamò sarcastico Pope «Mentre tu ti intrattenevi con papà, John B è stato morso da un alligatore!»
Lo fulminai con lo sguardo «Pope, sta zitto.»
JJ spalancò gli occhi preoccupato «Sul serio?»
«A te sembra uno scherzo?!» fece Sarah, unendosi alla conversazione.

«Ragazzi...» provai a chiamarli, giusto per fargli notare che quando si trattava di Luke, per JJ non si metteva mai bene.

«Che cosa diavolo è successo?!» fece Kie confusa, interrompendomi e alternando lo sguardo tra di noi.
«Mi ha morso un alligatore!» urlò John B.
«È stato morso da un alligatore!» gridò Pope, in contemporanea all'amico.
«Non capisco perché mi urlate contro, ho appena rischiato la vita!» sbottò Kie.

Ma quando iniziarono ad urlarsi contro, i miei occhi cercarono immediatamente JJ, che aveva le mani tra i capelli. Avrei voluto correre da lui, ma c'era uno stagno pieno di animalacci a separarci e sicuramente mi avrebbero morso, non appena fossi scesa dal Twinkie.

Odiavamo le urla. Ci eravamo cresciuti dentro e ora ci davano fastidio al punto da farci stare male. Nessuno di loro lo capiva, nessuno di loro comprendeva cosa significava per noi.

«Basta!» sbottai.
«Adesso basta!» JJ urlò nel mio stesso istante.

Tutti si zittirono, voltandosi verso di noi e alternando lo sguardo da me a lui. Erano confusi, non comprendevano perché avessimo gridato. Ed era normale, anzi, ero contenta non lo facessero.

«Davvero ragazzi, io non ce la faccio più, okay?» disse il mio ragazzo esasperato, con le mani ancora tra i capelli «Basta! Smettetela tutti per un secondo!» li pregò, appoggiandosi all'albero e ottenendo un silenzio che ci permise di respirare, finalmente «Sentite, ho aiutato mio padre a lasciare l'isola, per sempre, e credo che non tornerà più.»

Non Con Te || JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora