˚ʚ ten of two ɞ˚

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La lasciai fare la doccia in santa pace, nella speranza l'acqua calda la rilassasse e riuscisse a schiarirle le idee

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La lasciai fare la doccia in santa pace, nella speranza l'acqua calda la rilassasse e riuscisse a schiarirle le idee. Avrei voluto mettere apposto la camera, che aveva completamente rivoltato, ma qualcosa mi diceva che avremmo dovuto farlo insieme. Una volta l'avevo sentita dire a Pope che ogni tanto doveva creare un nuovo disordine per lei stessa, in modo da riuscire a mettere in ordine i suoi pensieri.

Presi il telefono in mano e composi il numero di John B, per fargli sapere che alla fine aveva ragione lui e che si era sistemato tutto.

«John B.» lo salutai, appena sentii che la chiamata fu accettata.
«Amico» rispose lui «Ary?»
«Kie è ancora li?» domandai, senza attendere una risposta «Metti vivavoce.»

Lo sentii smanettare col telefono per qualche secondo «Vai, parla.»
«Ho parlato un po' con Robert prima» raccontai sincero, volendo far conoscere qualcosa anche a loro «Mi ha detto molte cose su Aryan e sono riuscito a capirla.»

«Del tipo?» mi chiese Kie, la sentii avvicinarsi al microfono.
«Del tipo che quella psicopatica di sua madre è peggio di quel che pensassi» sospirai, passandomi una mano nei capelli con fare nervoso «Si, insomma... Aryan si sente un peso per colpa di quella donna.»
«Si, immaginavo.» ribatté lei, abbassando la voce.

«Ci hai parlato? Si è sfogata?» mi chiese John B preoccupato.
«Si, abbiamo parlato abbastanza, ma no» risposi, un po' con l'amaro in bocca, perché ci speravo «Non ha pianto, nemmeno una lacrima.»
Sentii il ragazzo sospirare e Kiara dirgli qualcosa per confortarlo «Ha avuto qualche reazione, almeno?»

«Vi mando il video, faccio prima.» dissi, mettendo in pausa la chiamata e iniziando a riprendere la stanza con la fotocamera del telefono. Passai dalla porta, allo specchio, a tutti i libri per terra, i vestiti. Mostrai le lenzuola sporche di sangue, i cocci di vetro sparsi ovunque. Ogni cosa venne passata in rassegna dalla mia fotocamera. Andai poi sulla chat con il mio migliore amico e inviai il video.

Aspettai lo visualizzasse. Passarono dei secondi dove restammo tutti in silenzio, loro concentrati ad osservare i dettagli, io a guardarmi intorno e a pensare qualcosa per farla stare bene, magari per viziarla.

«Cazzo!» esclamò John B, tornando alla chiamata «Ha distrutto tutto!»
«Sta bene ora, però?» mi domandò Kie, sentii la sua voce spezzarsi ad un certo punto.
«Lo spero» risposi, mordendomi la guancia. Non sentii più l'acqua del bagno scorrere «L'ho convinta a farsi una doccia, ha appena finito.»

«Vai da lei, forza.» mi incitò la sua migliore amica.
«State di nuovo assieme, vero?» mi chiese John B preoccupato per me.
Accennai un sorriso involontario «Si, amico, si» lo informai «Ora vado. A domani, ragazzi.»

Attaccai la chiamata, indeciso su cosa fare. Non sapevo se andare da lei e proporre la cosa più banale del mondo o aspettare qui il suo arrivo.

Scherzavo, i miei piedi si erano mossi da soli. Uscii dalla stanza, piazzandomi davanti alla porta del bagno e bussando senza esitazione.

Non Con Te || JJ MaybankDove le storie prendono vita. Scoprilo ora